I romani ormai ammettono che le strade di Roma sono molto sporche e i palazzi storici nonché i monumenti neri di fuliggine.
L’urbe, che ha inventato le consolari, tenute in grande efficienza dagli eserciti imperiali, oggi non è più in grado, grazie alla scarsissima cultura del “mantenere”, di mettere a disposizione dei cittadini e dei visitatori vie percorribili, pulite e degne della città eterna.
I futuri candidati sindaci e consiglieri devono mettere al primo punto dei loro obbiettivi la programmazione puntuale della viabilità percorribile dai pedoni, dai ciclisti e dagli automobilisti senza o quasi le abituali “buche”, circondate da rifiuti di ogni genere e pozze d’acqua relative nonché della manutenzione delle storiche facciate delle chiese e dei palazzi più belli del mondo.
Purtroppo i nostri candidati, espressione di una società abituata a scaricare i materassi e gli elettrodomestici sul bordo delle consolari, non percepiscono lo scempio; vanno perciò stimolati, per non dire istruiti, da quella parte di cittadini, soprattutto giovani, che hanno assorbito la “cultura della manutenzione” visitando le città del mondo sviluppato.