(AGENPARL) – Roma, 20 giu – “L’idea errata di pagare le ditte del Nord Europa affinché trasportino in Olanda i rifiuti via nave e producano ricchezza con la valorizzazione energetica come avviene per Napoli, il cui sindaco se ne compiace pure, sta diffondendosi anche tra i governatori romani e laziali”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera Aurelio Misiti. “Occorre invece, dire la verità ai cittadini: i rifiuti solidi urbani – sottolinea l’esponente del movimento arancione – si possono pure differenziare nelle abitazioni, ma essi così non spariscono e come avviene in tutti i Paesi civili europei vanno smaltiti con una filiera integrata di impianti al fine di ridurre il volume e il peso e nello stesso tempo di produrre un notevole quantitativo di energia termica ed elettrica, che crescerà con l’avanzare del livello di vita delle popolazioni, soprattutto meridionali”.
Per Misiti “L’università, il CNR, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Enea, l’ISPRA devono svolgere un ruolo propulsore di diffusione della vera cultura ambientale, basata sui risultati della ricerca scientifica e tecnologica, che negli altri Paesi sviluppati dà gli indirizzi alla politica con l’eccellenza di invidiabili risultati. In Italia, invece – prosegue -, è stata diffusa una pseudo-cultura, soprattutto nell’area centro meridionale del Paese, che condiziona ogni progresso verso un vivere civile. Le istituzioni di Roma e del Lazio devono lavorare per il bene della comunità accettando i risultati delle indagini tecnico-scientifiche e indirizzare i cittadini, mettendo in evidenza – aggiunge -non la collocazione di un impianto visto che gli impianti vanno fatti comunque, ma la necessità di controllare in buon funzionamento di tutti gli impianti compresa la discarica, finalizzato a non inquinare né il suolo, né le acque e né l’atmosfera intorno all’impianto stesso”.
“Sarebbe questo – conclude l’esponente del movimento arancione – un salto di qualità per la classe dirigente politica che l’avvicinerebbe al livello di quella di alcuni territori del Nord Italia, della Germania, della Francia e della piccola Austria, dove la filiera dello smaltimento integrato dei rifiuti
solidi urbani (separazione, trasferenza, impianti per ammendante organico per l’umido e di incenerimento del secco, discarica per i residui finali) funziona egregiamente e produce ricchezza per quelle popolazioni”.