Due notizie dovrebbero attirare l’attenzione di tutte le persone di buon senso questa mattina: la lamentela del Capo dello Stato “ho chiesto invano fondi per la ricerca” e la denuncia del Sole 24 ore “la burocrazia blocca l’80% delle opere”.
È mai possibile che un Capo di Stato così autorevole come Giorgio Napolitano dimostri pubblicamente la sua impotenza nell’orientare i governi del suo settennato in relazione all’incremento indispensabile degli investimenti in ricerca e innovazione per garantire all’Italia la possibilità di rimanere grande paese industriale?
È accertato ormai che la Germania, unico paese europeo in crescita, ha aumentato gli investimenti in ricerca anche durante il periodo delle vacche magre.
Va seguito l’esempio tedesco, focalizzando gli impegni dei candidati a governare il paese sulla ricerca e sullo sviluppo se vogliamo rimanere grandi.
La denuncia del Sole è anch’essa paradossale: 39 miliardi disponibili e non spesi nelle costruzioni, mentre la disoccupazione tocca valori record.
Non è solo la burocrazia a bloccare le opere ma la carenza culturale della sua classe dirigente complessiva e non solo politica e anche del popolo italiano, che non consente un normale sviluppo economico e sociale richiesto a gran voce dalla gioventù attualmente impotente.
Abbiamo già illustrato come si possono aprire senza lacci burocratici centinaia di migliaia di piccoli cantieri edili con modesti investimenti per le manutenzioni e i recuperi del patrimonio edilizio e infrastrutturale del “bel paese”. Abbiamo fiducia nella prossima legislatura.