(FERPRESS) – Roma, 9 GEN – “Non si può non essere d’accordo con i contenuti dell’ampia intervista che il ministro Passera ha rilasciato ieri al Corriere della Sera, in cui sono illustrate le misure relative alle liberalizzazioni e l’esclusione di ogni possibile aumento della tassazione”. Lo scrive sul suo blog Aurelio Misiti già vice Ministro delle Infrastrutture e Trasporti
Corrado Passera
“Il Ministro – dice Misiti – ha promesso la presentazione di un decreto al mese senza ovviamente entrare strettamente nel merito dei contenuti ma promettendo di intervenire sulle municipalizzate, sul trasporto pubblico locale, sulle miriade di piccole aziende frammentate e inefficienti, da accorpare per consentire la loro partecipazione alle aste aperte e quindi competere con i migliori operatori esteri. Alcuni osservatori però hanno notato come si sia mostrato quasi esclusivamente responsabile del Ministero dello Sviluppo Economico e per nulla del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti se si eccettua il cenno alla privatizzazione!.
È urgente – prosegue l’ex viceministro – accelerare la riforma dell’ANAS, approvata dal precedente Governo, non solo per separare la funzione di concedente da quella di concessionaria ma per riportare nella costituenda Agenzia e quindi nel Ministero le funzioni di programmazione, direzione e controllo della costruzione e gestione delle strade e autostrade, come premessa all’attrazione di fondi privati indispensabili per ammodernare il Paese.
Analogo intervento va fatto nel settore ferroviario, smantellando l’attuale holding FS Italiane che lega circa quindici società per azioni e inserire invece Trenitalia S.p.a. sul mercato, mantenendo il controllo e la proprietà dello Stato sulla infrastruttura e sull’armamento ferroviario, in modo da favorire l’omogeneità di funzionamento e la libera concorrenza in tutto il territorio nazionale”.
Misiti, ricordando il precedente impegno del Ministro nel ristrutturare le Poste e anche – “la sapiente conduzione della grande banca che ha contribuito a fondare” – termina il suo intervento dicendo che – ”si può ancora riporre in lui la nostra fiducia, aspettando tuttavia che dalle parole si passi a realizzare quello che abbiamo sommariamente descritto”.