LAVORO, MISITI: FIDUCIA A FORNERO PURCHE’ SOSTENGA I CONTRATTI REGIONALI INTEGRATIVI

Di Giuseppina Cavallo – Grande Sud ha confermato la fiducia al Ministro del Lavoro e del Welfare votando in maniera contraria alla mozione di sfiducia presentata da Lega e Idv, abbiamo intervistato il capogruppo del partito alla camera dei deputati, Aurelio Misiti, per capire quali sono le proposte del movimento arancione in termini di mercato del lavoro.
Nell’Aula di Montecitorio avete confermato la fiducia nei confronti del ministro Fornero, come mai?
Noi abbiamo votato contro la mozione di sfiducia perché abbiamo chiesto che il ministro Fornero adotti dei provvedimenti che vadano nel senso di un attuazione del contratto regionale integrativo, altrimenti il mercato del lavoro rimarrà monco e a noi che rappresentiamo il Mezzogiorno non potremo che essere all’opposizione.
Cosa intende per contratto regionale integrativo?
La questione dei contratti regionali integrativi nasce dal fatto che in Italia c’è un grande squilibrio socioeconomico e nel Pil, e questo squilibrio, a fronte di una normativa nazionale uguale che ha le stesse caratteristiche in tutto il Paese, fa spostare da Sud qualsiasi attività economica e produttiva in altri Paesi dove è più redditizia. Perché la Fiat ha smantellato lo stabilimento di Termini Imerese ed è andata a produrre la nuova 500L in Serbia? Perché lì ha trovato le condizioni burocratiche ed economico contrattuali più favorevoli per la produzione cosicché se la Fiat produce una Panda, una 500 o una qualunque altra macchina a Termini Imerese andrebbe a perdere mentre farlo in Croazia o in Serbia diventa un guadagno e in questo modo è incentivata ad investire in quei Paesi.
Qual è la vostra proposta in questo senso?
La nostra proposta vuole fare in modo che i territori meridionali siano competitivi con Croazia, Romania o Turchia. Certo non alle stesse condizioni giuridiche e sindacali, che rimarrebbero le stesse su tutto il territorio nazionale, ma bisogna rendere competitivi i contratti dal punto di vista economico. Visto che l’economia è diversa nelle varie zone d’Italia – il Pil del Sud è la metà di quello nazionale e un terzo di quello del Nord – anche i trattamenti retributivi devono differenziarsi. Dobbiamo rendere competitive le regioni del Sud perché allo stato attuale non conviene a nessuno impiantare un’impresa nel Mezzogiorno visto che gli stessi costi che avrebbe in Piemonte e deve pagare gli operai allo stesso modo, di conseguenza avviene una delocalizzazione vesto l’Europa dell’Est.
Qual è l’obiettivo di questa proposta?
La nostra linea è quella di avere una competitività nei territori meridionali analoga a quello dei paesi emergenti che crescono a due cifre mentre noi diminuiamo a 1 cifra. Un partito come Grande Sud non può non lanciare questa proposta al di là degli slogan o di quelle che si chiamano gabbie salariali che andavano bene nel primo dopoguerra. Oggi nell’epoca della globalizzazione si deve tener conto di realtà regionali che possono legiferare e hanno statuti a sé e che devono essere competitive con altri territori altrimenti continueranno ad essere regioni assistite. Noi vogliamo superare l’assistenza con il lavoro.

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LAVORO, GRANDE SUD A FORNERO: CONTRATTI REGIONALIZZATI O PASSIAMO A OPPOSIZIONE

(9Colonne) Roma, 4 lug – “Dopo il voto contro la mozione di sfiducia al ministro Fornero, Grande Sud attende l’adozione di quei provvedimenti che vadano nel senso di un’attuazione del contratto regionale integrativo. Il rischio è che il mercato del lavoro rimanga monco e noi che rappresentiamo il Mezzogiorno non potremo che passare all’opposizione”. Lo ha detto il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, intervistato da ‘Grande Sud News’, l’organo di informazione online del movimento arancione.
Per Misiti “il grande squilibrio socioeconomico dell’Italia” è anche causato dalla “normativa sui contratti di lavoro in vigore per tutte le aree del Paese”, ciò rende “antieconomico per le aziende continuare a investire al Sud.
Così come ha fatto la Fiat, scappano via”, pertanto bisogna “fare in modo che i territori meridionali siano appetibili come i Paesi emergenti dell’Est Europa. Rendere competitivi i contratti dal punto di vista economico – aggiunge il capogruppo di Grande Sud alla Camera -, è questo l’obiettivo.
L’economia è diversa nelle varie zone d’Italia, anche i trattamenti retributivi devono differenziarsi”.
(red) 041820 LUG 12

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Intervento dell’On. Aurelio Misiti, capogruppo di Grande Sud-PPA, sulla mozione di sfiducia al ministro Elsa Fornero

Signor Presidente, i dieci deputati di Grande Sud voteranno contro la mozione di sfiducia al Ministro Fornero, per diversi ordini di motivi, primo fra tutti il fatto che siamo contrari alla sfiducia al singolo Ministro e, quindi, per una questione anche di carattere formale.
Tuttavia, dobbiamo essere e siamo conseguenti al nostro comportamento fin qui tenuto, da quando il Governo Monti si Pag. 8è costituito. Noi abbiamo votato sostanzialmente la fiducia su ognuno dei provvedimenti, perché ne condividevamo i contenuti.
Quindi è chiaro che oggi sarebbe contraddittorio rispetto a questo nostro atteggiamento appoggiare una mozione di sfiducia che appare certamente strumentale, quindi non conforme, a ciò che andiamo perseguendo, ovvero che il Governo continui la sua opera. Infatti, oltre ad ottenere buoni risultati in riferimento alle questioni internazionali ed europee, di fronte all’Europa ma anche di fronte al mondo, sulle questioni sociali e del lavoro c’è bisogno di continuare, perché occorre inserire anche il tema dell’equità, non solo tra le generazioni e tra le persone, ma anche l’equità territoriale. Noi riteniamo che il lavoro debba essere certamente ripristinato dove si è perduto, ossia nel centro-nord del Paese, e che bisogna fare provvedimenti speciali ad hoc affinché il lavoro si crei anche nei territori dove non ci sono da recuperare posti di lavoro, ma da inventare di sana pianta il tipo di lavoro, ovvero in tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Quindi, abbiamo bisogno della stabilità di questo Governo, che continui per tutta la legislatura e che porti avanti anche innovazioni proprio nel mercato del lavoro, in modo tale che i giovani disoccupati, che sono concentrati soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, abbiano la possibilità e la speranza di rimanere nei propri territori e di utilizzare gli strumenti che vengono messi a disposizione dallo Stato, dalle regioni e dai grandi comuni del centro e del Mezzogiorno.
Questo non significa essere contro lo sviluppo dell’altra parte del Paese. Noi vogliamo che anche l’altra parte del Paese vada avanti e riprenda il suo cammino, perché, senza la motrice che oggi – va riconosciuto – è proprio il centro-nord, sarebbe difficile che i convogli, che sono anche rappresentati dalle regioni meridionali, che devono dare il loro contributo però a questo cammino, possano andare in fretta.
Per questo motivo, noi appoggiamo l’opera del Governo, che si sta occupando anche della coesione territoriale, e vogliamo che in questo cammino ci siano tutti i membri del Governo, senza scossoni, in modo tale da presentarci in campo nazionale e internazionale con tutte le carte in regola. Pag. 9
Pertanto, voteremo convintamente «no» alla sfiducia e diremo «no» a questo tipo di mozione, perché abbiamo invece la necessità di dialogare e di aprire un dibattito su come aprire delle possibilità di lavoro nel Mezzogiorno d’Italia, dove le cifre sono veramente allarmanti, soprattutto quelle dell’ultimo anno. Quindi sia chiaro che il gruppo Grande Sud vigilerà perché ciò avvenga e, se avviene questo, il nostro appoggio al Governo è scontato fino alla fine della legislatura.

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FORNERO: MISITI, DA GRANDE SUD NO A SFIDUCIA MINISTRO

(ANSA) – ROMA, 4 LUG – ‘I dieci deputati di Grande Sud voteranno contro la sfiducia al ministro Fornero perche’ riteniamo illegittimo l’istituto della sfiducia al singolo ministro in carica e non vogliamo indebolire ulteriormente un governo che auspichiamo prosegua la sua azione innovatrice per l’intera legislatura. L’Italia ha bisogno di stabilita”. Lo ha detto Aurelio Misiti di Grande Sud intervenendo nell’Aula di Montecitorio durante le dichiarazioni di voto sulla mozione di sfiducia nei confronti del ministro del Welfare Elsa Fornero.

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