Signor Presidente, nell’esprimere il nostro giudizio su questo provvedimento non possiamo non prendere atto di alcuni aspetti che riguardano la positività del provvedimento stesso.
È chiaro che il provvedimento ha uno scopo principale, che è quello di rideterminare i requisiti di accesso e i criteri di calcolo dei contributi con una connessa limitazione dei costi ammissibili. Questo significa che il Governo che ha proposto il decreto-legge in esame ha come obiettivo quello di ridurre gli sprechi ed evidentemente di valorizzare coloro i quali non fanno sprechi, ma possono invece essere utili alla pluralità delle opinioni ed alla diffusione della cultura attraverso l’editoria.
È chiaro che poi l’altro obiettivo è quello di tenere presente ciò che avviene nel mondo. Soprattutto ciò che avviene nel mondo giovanile, italiano e internazionale, non poteva non essere urgentemente trattato, anche prima della legge delega che dovrà sicuramente approfondire questi aspetti e migliorare i tentativi di innovazione contenuti in questo provvedimento urgente, cioè il sostegno ad una editoria che si va sempre più diffondendo e che è l’editoria digitale, collegata anche strettamente ad una modernizzazione dell’editoria tradizionale, la quale non può reggere il confronto a lungo andare. Tant’è vero che nei giornali principali al mondo si comincia a parlare di sostituzione totale del cartaceo da parte dell’editoria digitale. Quindi già l’introduzione urgente di questo aspetto è un fatto estremamente positivo, che ci deve vedere favorevoli.
Naturalmente è anche previsto nel disegno di legge di conversione del decreto-legge, e soprattutto nelle modifiche che sono stata apportate dal Parlamento, qualcosa di più di quello che il Governo inizialmente aveva proposto. Io credo che questo sia un bene. LEGGI TUTTO…
Intervento in Aula dell’On. Misiti durante la discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale
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Editoria: On. Misiti tagli salutari all’assistenza
info OGGI – 28 dicembre 2011
CATANZARO 28 DIC. 2011 – Non si può fare a meno di condividere le calde lodi di tutta la stampa nazionale alla meritocrazia, alla libera concorrenza e soprattutto alla lotta contro l’assistenzialismo, mentre sono molto meno condivisibili le lagnanze della stessa stampa quando c’è da strappare i fondi per mantenere testate in via di fallimento, che andrebbero chiuse e basta. Si dice che negare i fondi statali all’editoria costituisce un attacco alla libera espressione delle idee mentre sappiamo bene che oggi, contrariamente a quando è stata inventata l’assistenza ai giornali che non vendono, ci sono altri strumenti come il web per garantire a chiunque tale libertà. Invece, anche in questi tempi di tagli necessari agli sprechi assistiamo ad un sussulto bipartisan teso a non toccare questa speciale assistenza. Contiamo invece sulla coerenza degli uomini “antitrust” di Palazzo Chigi per far rientrare l’industria dell’editoria nel perimetro delle regole di mercato cosi come avviene per tutti gli altri settori industriali e sociali. “Queste sono le principali considerazioni contenute in un nota dell’On. Aurelio Misiti apparsa oggi sul suo blog
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Editoria: Misiti tagli salutari all’assistenza
Non si può fare a meno di condividere le calde lodi di tutta la stampa nazionale alla meritocrazia, alla libera concorrenza e soprattutto alla lotta contro l’assistenzialismo, mentre sono molto meno condivisibili le lagnanze della stessa stampa quando c’è da strappare i fondi per mantenere testate in via di fallimento, che andrebbero chiuse e basta. Si dice che negare i fondi statali all’editoria costituisce un attacco alla libera espressione delle idee mentre sappiamo bene che oggi, contrariamente a quando è stata inventata l’assistenza ai giornali che non vendono, ci sono altri strumenti come il web per garantire a chiunque tale libertà. Invece, anche in questi tempi di tagli necessari agli sprechi assistiamo ad un sussulto bipartisan teso a non toccare questa speciale assistenza. Contiamo invece sulla coerenza degli uomini “antitrust” di Palazzo Chigi per far rientrare l’industria dell’editoria nel perimetro delle regole di mercato cosi come avviene per tutti gli altri settori industriali e sociali.
Ufficio Stampa On. Misiti