ACEA: MISITI (GRANDE SUD), BASTA LITIGI SULLA PELLE DEI ROMANI

(AGENPARL) – Roma, 10 mag – “Lo scontro sulla privatizzazione dell’ACEA tra il sindaco Alemanno e il Partito democratico va interrotto per il bene della città e la credibilità delle istituzioni cittadine”. Così in una nota del capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, già presidente dell’Acea.

“Nessuno può tirarsi indietro – sottolinea l’esponente del movimento arancione – basta esaminare i bilanci degli ultimi quindici anni e ricordare le sfortunate avventure economico finanziarie nella telefonia mobile che l’ACEA, imitando la sciagurata iniziativa dell’ENEL di Tatò, ha intrapreso, depauperando il suo patrimonio e rendendo asfittici i bilanci. In Italia – aggiunge – si hanno esempi di aziende di servizi comunali interamente pubbliche che non brillano per efficienza, efficacia ed economicità e di altre che invece sono al top; la stessa cosa si può dire delle aziende private del settore”. Misiti ricorda che “la storia dell’azienda elettrica e poi anche idrica, fondata nel 1909 dal grande Sindaco Nathan, mostra con un’infinità di dettagli che nei periodi di sana gestione ha svolto egregiamente i suoi compiti, fornendo “utili” alla città, anche quando la proprietà era esclusiva del Comune di Roma. Pertanto – prosegue – la “decadenza”, segnalata da importanti esponenti del principale partito di opposizione , non può essere attribuita, ammesso che ci sia, alla cattiva gestione pubblica dei soli ultimi tre anni”.

“In riferimento ai servizi erogati dall’ACEA – spiega il capogruppo di Grande Sud alla Camera – si può procedere a bandi pubblici di vendita di interi settori come quello ad esempio dell’illuminazione pubblica, ma per quanto riguarda il servizio idrico integrato, prima di attuare passivamente vecchie normative in gran parte cancellate dal recente referendum, va fatta una approfondita analisi dei costi e dei benefici che un eventuale superamento del monopolio pubblico potrebbe comportare. Grande Sud – sottolinea – ritiene che in questo settore così delicato il controllo complessivo della qualità dei servizi e dei conti economici spetta esclusivamente ai Comuni, mentre l’eventuale privatizzazione va sempre accompagnata dalla liberalizzazione del servizio”. Nel caso in specie, per MIsiti “il Comune di Roma, può non dare seguito alla delibera adottata, non perché sarebbe illegittima, ma per il bene della città e per l’effetto politico degli stessi esiti referendari. Si tratta pertanto di recuperare un “trend” positivo alla gestione industriale di ACEA nel settore idrico, con investimenti mirati a superare le attuali carenze del sistema gestionale, che sicuramente spingerà in alto il valore delle azioni, oggi a quattro euro rispetto ai dieci – quindici euro di valore reale, dopo di che si può esaminare con più tranquillità il fascicolo privatizzazione – liberalizzazione del settore idrico di Roma”.

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Francia: Misiti (Grande Sud), adesso Bce sara’ banca vera?

(ASCA) – Roma, 7 mag – ”I partiti italiani tutti con Hollande; e’ questa la dimostrazione piu’ tangibile che i valori ideologici non ci sono piu’; non si spiega infatti perche’ all’applauso di Bersani e del centro sinistra si siano uniti i vari Schifani, Tremonti, Frattini e tanti altri membri dei governi guidati da Silvio Berlusconi”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati, Aurelio Misiti.

 ”Il fenomeno pero’ – sottolinea l’esponente del movimento arancione – non riguarda solo l’Italia: lo stesso Jacques Rene’ Chirac ad esempio ha voltato le spalle a Sarkozy scegliendo il socialista, mentre il capo del Pasok Andreas Papandreou ha potuto esclamare: con Hollande avremo finalmente gli eurobond.

Gli eurobond, la profonda modifica del patto fiscale della signora Merkel – aggiunge -, la BCE come banca di ultima istanza, sono certamente argomenti importanti nella valutazione della situazione politica post elettorale francese. Ma e’ questo il collante vero tra destra e sinistra europea sul caso Francia? C’e’ sicuramente dell’altro e in primo luogo c’e’ una diffusa e sotterranea avversione rispetto alla supremazia tedesca nel Continente”.
Per Misiti ”e’ venuto quindi il momento della verita’: senza l’unita’ politica dei Paesi europei lumeggiata dai padri fondatori De Gasperi, Adenauer, Schuman e lo stesso Helmut Josef Michael Kohl, i singoli stati saranno alla merce dei mercati e la Comunita’ economica e’ destinata al fallimento.
L’Italia e’ la nuova Francia, come sempre in passato, per continuare ad essere protagoniste devono unire le loro forze
– conclude – per convincere la Germania che una nuova e piu’ incisiva politica europea, con una BCE trasformata in banca
centrale vera, fa bene a tutte le Nazioni ma soprattutto alla stessa Germania”.

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Governo, Misiti (Grande Sud): Non isolare Monti dal paese reale

Roma, 04 MAG (il Velino/AGV) – “Il calo di popolarita’ del governo, dovuto ai provvedimenti sulle pensioni e sulla prima casa, viene interpretato da taluni come conseguenza della mancanza di mediazione politica e sociale tra il governo, il Parlamento e la societa’ civile. Il gabinetto Monti infatti e’ nato come governo dei tecnici senza alcuna contaminazione dei partiti, i quali hanno creduto cosi’ di commissionare a Monti il ‘lavoro sporco’ per poi tornare a governare avendo superato il periodo critico della politica”.
Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera, Aurelio Misiti. “Lo Stato anfibio funziona male – aggiunge l’esponente del movimento arancione -, cioe’ il sistema basato sul governo tecnico puro costretto a porre la fiducia su ogni disegno di legge perche’ i partiti non sono in grado di gestire i propri parlamentari, non puo’ durare fino alla primavera del 2013. Fin qui ci azzecca l’analisi del professor Sartori sul Corriere della Sera di oggi ma, proseguendo la lettura, questa – prosegue – si trasforma in una mitologica profezia: ‘comunque si muovano il Parlamento e i partiti Monti ci sara’ sempre’. La soluzione lumeggiata dal politologo non convince affatto”. Per Misiti, l’editorialista del Corriere della Sera “dimentica che la Costituzione impedisce al Presidente della Repubblica di decidere le sorti del governo a suo piacimento senza tener conto del Parlamento, che puo’ sempre indicare una personalita’ politica sostenuta dalla maggioranza dei deputati e senatori.
La via maestra pertanto – prosegue – e’ quella di valorizzare il Parlamento e quindi la politica, coinvolgendola non solo con la fiducia ma nella stessa gestione diretta della cosa pubblica, procedendo rapidamente a rafforzare il governo Monti con l’inserimento di almeno un rappresentante per ogni forza politico – parlamentare dell’attuale maggioranza. Un rimpasto di governo di questo tipo – conclude Misiti – conseguirebbe l’obbiettivo di non isolare l’esecutivo rispetto al paese reale nel periodo piu’ difficile del dopoguerra e di farlo durare senza imboscate fino al 2013”. – www.ilvelino.it – (com/gat) 041256 MAG 12 NNNN

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FISCO: MISITI, APPROVARE SUBITO MISURE COMPENSAZIONE

(ANSA) – ROMA, 2 MAG – ‘Grande Sud auspica che, sulla compensazione tra imposte e crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione dalle imprese, in Parlamento si stabilisca un clima di collaborazione affinche’ la proposta di legge Alfano sia approvata in tempi rapidi. Con i contributi ‘anche di contenuto’ di tutti i gruppi dell’attuale maggioranza, per dare risposte immediate e concrete alle domande del mondo delle imprese sane e produttive, evitandone la chiusura’. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.

‘Infatti – spiega l’esponente del movimento arancione -, mentre il decreto legislativo 241/97 stabilisce che i titolari di partita Iva, che eseguono ‘i versamenti unitari delle imposte, dei contributi dovuti all’INPS e delle altre somme a favore dello Stato, delle Regioni e degli Enti previdenziali, possono compensare i crediti dello stesso periodo nei confronti dei medesimi soggetti’, la legge 78/2010 articolo 31 ne vieta l’attuazione, pur lasciando uno spiraglio di parziale compensazione dei crediti relativi alle stesse imposte, le cui modalita’ pero’ venivano rinviate a un decreto, mai emanato, del Ministro dell’Economie e delle Finanze. Pertanto – conclude Misiti – e’ urgente e indispensabile una norma semplice e chiarificatrice’. (ANSA).

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NAPOLITANO: MISITI (GRANDE SUD), DIFENSORE DELLA POLITICA SERIA

(AGENPARL) – Roma, 26 apr – “Il discorso di Pesaro del Presidente della Repubblica sarà ricordato per l’attacco al populismo e alla demagogia, che inducono spesso ad ‘abbagli fatali’ nell’opinione pubblica di alcuni paesi europei tra cui il nostro. Non credo ci sia persona di buon senso che non condivida la lezione magistrale di Napolitano sul rapporto tra politica-partiti-opinione pubblica: egli ha indicato ai partiti la via maestra del rinnovamento per la loro affermazione nella società moderna italiana”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati, Aurelio Misiti, porgendo al Capo dello Stato la “solidarietà da parte del movimento arancione per gli ingiusti e pericolosi attacchi subiti”.

“Noi di Grande Sud – aggiunge – siamo sempre legati ai fatti e questi ci dicono che Napolitano ha una condotta intimamente collegata allo spirito dei padri costituenti, per i quali e per lo stesso Presidente ad esempio la rinascita del Mezzogiorno è punto fondamentale per l’avanzamento dell’intera Nazione”.
com 261421 APR 12

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INFRASTRUTTURE: MISITI, AVVIARE PIANO PICCOLE OPERE SUD

(ANSA) – ROMA, 23 APR – ‘E’ encomiabile il tentativo del ministro Passera di comunicare al Paese che il governo dei tecnici non si occupa solo di tagli, rigore e tasse come l’IMU, ma anche di sviluppo economico. C’e’ da augurarsi pero’ che le cifre destinate alle infrastrutture, cioe’ circa 70 miliardi, vengano rapidamente destinate a progetti cantierabili nell’immediato, soprattutto nei territori meridionali dove, come e’ noto, le ferrovie e le autostrade attuali non sono affatto idonee a svolgere un ruolo attivo nel sistema economico europeo’. Cosi’ il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati, Aurelio Misiti.
‘Occorre attrezzare le ferrovie italiane, oltre a quanto oggi si sta facendo per il trasporto passeggeri – aggiunge l’esponente del movimento arancione -, per poter trasferire in tempi concorrenziali con la navigazione le merci provenienti dall’oriente dal Sud Italia (Gioia Tauro, Taranto, Cagliari) verso i ricchi mercati del centro nord italiano ed europeo. Va completata in tempi ragionevoli – prosegue – la rete autostradale nelle cinque regioni del Mezzogiorno comprendenti la stessa Sardegna. Cio’ richiede una politica del fare, liberata dalla compressione malavitosa, che possa attirare fondi di investimento provenienti dal mercato internazionale’.
Misiti annuncia che ‘Grande Sud e’ disponibile a collaborare con il Governo alla realizzazione di un grande piano nazionale che parta dalle piccole opere come la manutenzione straordinaria degli oltre 50.000 ponti stradali e ferroviari alla costruzione delle autostrade Taranto-Reggio Calabria, Gela-Castelvetrano, Palermo-Agrigento, Palermo-Alcamo-Mazara del Vallo, Alcamo-Dattilo-Trapani ‘Birgi’-Mazara Del Vallo, compresa la tangenziale esterna di Palermo, Cagliari-Sassari-Olbia, nonche’ alla costruzione del sistema ferroviario moderno ad alta velocita’ negli stessi territori. Un’azione di governo basata su un Piano cosi’ ambizioso – conclude il capogruppo del movimento arancione alla Camera dei deputati – paragonabile a quello della Germania dopo la caduta del muro o addirittura al piano americano dopo la grande depressione, rappresenterebbe la vera strada da percorrere per riportare l’Italia nel novero delle grandi nazioni europee’. (ANSA).

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Aurelio Misiti, Capogruppo Grande Sud, sabato 21 aprile a Rossano relatore al convegno su: “Infrastrutture e trasporti, energia e ambiente”

Natale Lefosse, Giuseppe Antoniotti, Rossella Molinari e l’on. Aurelio Misiti

Quotidiano della Calabria – 23 aprile 2012

Rossano – In occasione del convegno di sabato scorso sul tema “Infrastrutture e trasporti, energia e ambiente” si è dato l’annuncio ufficiale del passaggio in toto dei circa 80 iscritti all’Mpa e di tutto l’ex gruppo dirigenziale al gruppo “Grande Sud”. Ospite d’eccezione all’evento tenutosi presso l’ex delegazione comunale l’onorevole Aurelio Misiti componente del gruppo misto Grande Sud, ex viceministro per le infrastrutture ei trasporti. Un incontro importante per proporre idee con cui rilanciare la competitività del territorio. Momento clou del convegno il discorso dell’ex coordinatore dell’Mpa Natale Lefosse che ha annunciato ufficialmente l’entrata degli ex 80 iscritti all’Mpa nel Grande Sud. Lefosse ha dichiarato: “Il gruppo storico che militava nell’Mpa ha aderito in toto al Grande Sud”. Natale Lefosse spiega poi le motivazioni che hanno portato al divorzio con l’Mpa, in primo luogo la voglia di difendere il territorio che non trovava spazio nell’Mpa e poi l’incompatibilità di orientamenti politici. Continua Lefosse sottolineando la distanza dal movimento per le autonomie da quando Agazio Loiero vi è entrato a far parte: “Noi sosteniamo l’alleanza con il centrodestra e intendiamo onorare l’impegno preso con i nostri elettori. Non possiamo accettare che qualcuno ci spinga in direzioni opposte”. A proposito dello sviluppo del territorio particolare attenzione di Lefosse è andata al problema della centrale Enel, proponendone il rilancio e all’eventuale chiusura del tribunale. È poi intervenuto il primo cittadino Giuseppe Antoniotti che ha esordito in merito al passaggio degli ex 80 iscritti Mpa al Grande Sud dicendo: “ Anche se è cambiato il contenitore, il contenuto è sempre una grande famiglia che l’anno scorso con me ha vinto le elezioni”. In rappresentanza dell’intera area urbana Rossano-Corigliano Antoniotti ha poi parlato di infrastrutture, tema cardine del convegno affermando: “ Noi abbiamo fatto crescere le infrastrutture della città”. Continua il sindaco: “ Il sud è stato abbandonato dalla politica nazionale. Si parla sempre della SS 106 come la barzelletta del sud, ferrovie inesistenti. Non sono d’accordo con la riconversione a carbone della centra Enel bisogna puntare sulle energie rinnovabili”. Molto attesa la relazione dell’onorevole Aurelio Misiti sul tema delle infrastrutture, un intervento articolato che ha lanciato delle proposte concrete per rilanciare la competitività del mezzogiorno. Misiti sostanzialmente propone di: “Uscire dal localismo e dall’assistenzialismo” non aspettando che le proposte cadono dall’alto ma attivando il territorio e i privati. Combattere le mafie, proporre un regime fiscale più vantaggioso per attrarre al sud più investimenti privati. Potenziare i trasporti aerei, quelli ferroviari, quelli su strada e più di tutti quelli marini data la posizione strategica sul Mediterraneo, questa la ricetta proposta dall’onorevole Aurelio Misiti per rilanciare la competitività del territorio. Uno sviluppo quello del sud che tarda ad arrivare ma che è indispensabile per rilanciare l’economia dell’intera nazione. Era presente all’incontro il sindaco di Cirò Mario Caruso, candidato alle elezioni amministrative con il gruppo Grande Sud.

Stefania Schiavelli

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Misiti, Capogruppo Grande Sud, a Rossano (Cs) al convegno sullo sviluppo locale: rilanciare il Sud partendo dai trasporti

CalabriaOra 23 aprile 2012
Un invito all’assunzione di responsabilità da parte della classe dirigente quello lanciato dall’ex viceministro alle Infrastrutture e trasporti Aurelio Misiti nel corso del convegno tenutosi sabato sera presso l’ex delegazione municipale dello scalo e moderato dalla giornalista Rossella Molinari. Un’iniziativa, quella organizzata dal gruppo “Grande Sud”, di cui Misiti è presidente alla Camera dei deputati, incentrata non solo ad analizzare le condizioni in cui versa il Mezzogiorno, e la Calabria in particolare, ma anche, e soprattutto, ad illustrare un nuovo modo di guardare allo sviluppo superando l’assistenzialismo e potenziando le risorse già esistenti al fine di migliorare le capacità attrattive e competitive di questo territorio. A cominciare proprio dalle infrastrutture e dal sistema dei trasporti che, se resta nelle condizioni attuali, non sarà mai in grado di far decollare il Sud, passaggio obbligato, questo, per lo sviluppo dell’intera nazione. «Aerei, treni, mare e strade devono integrarsi al meglio» ha ribadito l’ex viceministro sottolineando le potenzialità poco sfruttate dei porti esistenti (quali Gioia Tauro e quello turistico dei Laghi di Sibari) e la necessità di sviluppare la rete ferroviaria in tutta la Calabria. Non solo. Per quel che riguarda le grandi vie di comunicazione, Misiti ha illustrato le proprie proposte in merito, spiegando come solo coinvolgendo investitori privati si possa realizzare (in gran parte si tratta di terminare) una rete efficiente. Come? Rendendo le opere pubblico-private e introducendo il pedaggio per consentire ai privati, che poi gestirebbero la rete, di recuperare i capitali investiti. In questo modo vi sarebbero due percorsi stradali efficienti (la A3 sul versante tirrenico e la 106 sul litorale jonico) collegati tra di loro da cinque “maglie” trasversali (alcune delle quali esistono già) che da nord a sud accorcerebbero le distanze tra i due lati della Calabria. Un sogno, come ha sottolineato qualcuno? Per Aurelio Misiti nient’affatto: «Se ci crediamo e ci sappiamo fare possiamo creare davvero le condizioni per lo sviluppo senza dover continuamente attendere aiuti dall’alto» ha ribadito annunciando prossimi incontri ad hoc in tutta la regione e chiedendosi, piuttosto, se l’attuale classe dirigente sarà mai in grado di prendere in mano le sorti del territorio.
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RISPOSTA DEL GOVERNO ALL’INTERROGAZIONE DELL’ON MISITI SULLE POLITICHE ECONOMICHE E SOCIALE DEL MEZZOGIORNO

VITTORIO UMBERTO GRILLI,: Signor Presidente, ringrazio l’onorevole interrogante per il quesito da egli posto. Al riguardo si fa presente che, nell’ottica di incentivare l’occupazione per il tramite dell’investimento di capitali nelle regioni del Mezzogiorno, l’articolo 2 del decreto-legge 13 maggio 2011 n. 70, convertito nella legge 12 luglio 2011, n. 106 e di recente modificato dall’articolo 59 del decreto-legge 9 febbraio 2012, ha introdotto un credito di imposta di favore dei datori di lavoro che, nel periodo compreso tra il 14 maggio 2011 ed il 13 maggio 2013, assumano in tali aree territoriali lavoratori dipendenti a tempo indeterminato definiti nell’accezione comunitaria «svantaggiati» o «molto svantaggiati».L’agevolazione rientra tra gli strumenti specifici previsti a livello europeo dal Patto Euro plus del 24 e 25 marzo 2011 al fine della promozione della produttività nelle regioni europee in ritardo di sviluppo e risponde ai requisiti attualmente previsti dalla Commissione europea. Attualmente i lavori di predisposizione del decreto attuativo sono ormai in fase di ultimazione.Al fine di favorire lo sviluppo del Paese, in particolare nel Mezzogiorno, sono state previste misure finalizzate ad incrementare la dotazione infrastrutturale, introducendo agevolazioni fiscali per attrarre investimenti di capitali privati. Inoltre, il Governo sta valutando una serie di ulteriori misure, sempre finalizzate all’attrazione di detti capitali.

Per ciò che concerne le misure già in atto, l’articolo 18 della legge di stabilità per il 2012 ha previsto la possibilità di finanziare infrastrutture mediante defiscalizzazione. In particolare, è previsto che possa essere ridotto o azzerato il contributo pubblico a fondo perduto per le società di progetto relativo alle nuove strutture stradali o autostradali da realizzarsi con il sistema di finanza a progetto, nonché per le nuove opere di infrastrutturazione ferroviaria e metropolitana e di Pag. 66sviluppo ed ampliamento dei porti e dei collegamenti stradali e ferroviari inerenti ai porti nazionali appartenenti alla rete strategica europea. Per quanto concerne poi, come richiesto, la realizzazione di infrastrutture nelle regioni meridionali, il Governo ha dato corso ad una operazione che garantisce al Mezzogiorno un valore globale di risorse pari a 9,6 miliardi di euro. Tale azione è stata caratterizzata sia dallo sblocco di interventi adottati approvati dal CIPE prima del 31 dicembre 2008, ma mai cantierati, sia attraverso l’utilizzo dell’apposito fondo per le infrastrutture strategiche, sia attraverso la conferma di interventi ritenuti indifferibili. In particolare ricordo, in primo luogo, il Piano per il sud, approvato il 13 agosto 2011 e registrato alla Corte dei conti il successivo 28 dicembre.

In secondo luogo, per quanto riguarda gli interventi per il Mezzogiorno inseriti nel Piano per il sud, si provvederà alla redazione di appositi contratti infrastrutture e sviluppo, i cosiddetti CIS. A tale riguardo, il Governo ha stabilito che tali contratti siano stipulati per i corridoi stradali e ferroviari. È già pronto, peraltro, il contratto per il corridoio Napoli-Bari, che a tutti gli effetti rappresenterà il primo esperimento di CIS e, quindi, consentirà l’avvio immediato dell’intera procedura.
Sempre nell’ambito del Piano per il sud vi sono quote finanziarie per dare l’avvio ad altri interventi strategici, tra i quali è possibile in questa sede evidenziare gli interventi stradali per la Termoli-San Vittore, l’asse ferroviario Napoli-Bari-Lecce-Taranto e l’asse Salerno-Reggio Calabria.

RISPOSTA ON. MISITI:

AURELIO SALVATORE MISITI. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, intanto la ringrazio per aver fatto un riassunto delle questioni che riguardano gli argomenti che ho sollevato nell’interrogazione a risposta immediata. D’altra parte questo tipo di risposte era già abbastanza noto perché noi abbiamo sempre seguito tale questione. Tuttavia, non vediamo un impegno nuovo e successivo perché la fiscalità di vantaggio ancora è di là da venire e speriamo che essa abbia degli effetti positivi. Abbiamo però delle certezze, rappresentate ad esempio dal mancato studio di fattibilità del quadruplicamento ferroviario che va da Salerno a Palermo.

Lei capisce che se non c’è questo investimento le ferrovie del Mezzogiorno rimarranno un secolo indietro rispetto a tutto il resto del Paese. Parliamoci chiaro, questo è un fatto che dipende molto dalla situazione delle ferrovie. Per esempio, noi abbiamo il sistema ferroviario italiano che è un unicum, è un sistema ferroviario in cui c’è una holding da cui dipendono tutti gli altri; sono 15 le società che dipendono, e il controllo avviene solo dal punto di vista finanziario, nel senso che ogni anno si approva il bilancio e basta.

Quindi riteniamo che bisogna avere una chiarezza sul recupero dei fondi FAS perduti, ossia 28 miliardi di euro che il CNEL ha segnalato, ha certificato, e questi vanno concentrati nelle infrastrutture ferroviarie che sono le uniche dove non è possibile in qualche modo attirare fondi privati. Su quelle stradali e autostradali ciò è possibile e vedremo come; seguiremo l’impegno del Governo e speriamo che il Governo accolga il nostro desiderio di arrivare a realizzazioni concrete.

 

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QUESTION TIME: MISITI INTERROGA IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE SULLE POLITICHE DELLO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL MEZZOGIORNO

Al Ministro dell’economia e delle finanze.

– Per sapere – premesso che:

i principali organismi istituzionali italiani, europei e internazionali ritengono che per far decollare l’economia italiana occorra sviluppare il Mezzogiorno;

le indagini statistiche dei più importanti istituti di ricerca (Svimez, ufficio studi Banca d’Italia, Istat, uffici studi Osce ed altri) dimostrano che nel Sud Italia la disoccupazione giovanile e, in particolare, femminile risulta in percentuale tra le più alte dell’intero continente;

l’emigrazione giovanile verso il Nord Italia e gli altri Paesi europei ha raggiunto valori così elevati, tali da far considerare le regioni meridionali «spopolate» della maggioranza della popolazione intellettuale, con dannosi effetti sulla stessa formazione della nuova classe dirigente meridionale;

la crisi economica in atto, diversamente da quanto avvenuto in quella del 2008 quando la preponderanza dei lavoratori pubblici rispetto a quelli privati ha salvaguardato in qualche modo il potere d’acquisto delle famiglie, colpisce duramente più che altrove l’occupazione in tutti i settori, riducendo sensibilmente le disponibilità finanziarie dei cittadini e delle piccole imprese presenti nel territorio, soprattutto quelli operanti nel turismo e nell’agricoltura;

la stretta del credito per questi operatori rischia di far fallire le imprese degli unici comparti che hanno retto fino al 2010;

gli effetti del patto di stabilità e delle minori entrate nei bilanci dei comuni contribuiscono alla recessione e alla drastica riduzione dell’occupazione negli enti legati alle amministrazioni locali;

i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione verso le imprese che hanno eseguito lavori pubblici e verso le aziende private che operano nel campo sanitario, complice anche la stretta sul credito, costringono molte di queste a portare i libri in tribunale; LEGGI TUTTO…

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