La Camera, premesso che:
l’annoso problema della presenza capillare della criminalità organizzata nel Mezzogiorno va affrontato come emergenza, rappresentando uno dei più gravi elementi che non permette al Sud Italia di riallacciarsi al resto del Paese;
il Meridione è fortemente caratterizzato dalla criminalità organizzata di stampo mafioso, che si è sviluppata secondo modelli volti a mantenere un forte e sostanziale radicamento sul territorio d’influenza, specializzandosi nell’infiltrazione nel tessuto economico finanziario. Cosa nostra, in Sicilia, la ‘ndrangheta, in Calabria, la camorra, in Campania e la criminalità organizzata pugliese hanno esercitato una pervasiva azione di controllo del territorio, talvolta egemonizzando le attività illecite e rappresentando una minaccia anche ai settori economici e finanziari;
in Campania, Calabria e Sicilia risulta essere concentrato circa il 75% del crimine organizzato, le conseguenze della presenza delle associazioni mafiose nel Mezzogiorno si intrecciano in modo complesso con l’economia del Sud stravolgendo le regole del “fare impresa” e scoraggiando gli investimenti stranieri, oltre che creando un grave e indiscusso disagio sociale;
è fondamentale che lo Stato rafforzi la propria presenza in tali territori, consolidando i tribunali, presidio di legalità e freno alla criminalità; desta pertanto preoccupazione e perplessità la proposta di ridefinizione della geografia giudiziaria italiana, avanzata dal Governo;
la legge n. 148 del 14 settembre 2011 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari” stabilisce che il Governo è delegato a emanare, entro un anno dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi con l’obiettivo di “riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza”, nel medesimo testo sono menzionati i criteri oggettivi e omogenei da applicare per la realizzazione di tale scopo, fra cui: l’estensione del territorio, la densità della popolazione, i carichi di lavoro e l’indice delle sopravvenienze, la specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, e il tasso d’impatto della criminalità organizzata;
come anticipato e tristemente noto il territorio del Mezzogiorno risulta essere fortemente caratterizzato dalla presenza della criminalità organizzata, ma si contraddistingue anche per evidenti carenze infrastrutturali e dei collegamenti, è necessario che la nuova geografia giudiziaria del Paese non sottovaluti le peculiarità delle regioni meridionali,
impegna il Governo:
a tener conto delle specificità dei territori del Sud Italia, non solo evitando un taglio lineare delle sedi giudiziarie nel Mezzogiorno, ma mettendo in atto una politica volta a assicurare un efficiente lavoro di tali fondamentali presidi di legalità, eliminando nel contempo gli sprechi che nell’Amministrazione della giustizia risultano marcatamente evidenti.
ON. MISITI, ON. PITTELLI, ON. FALLICA, ON. GRIMALDI, ON. IAPICCA, ON. MICCICHE’, ON. PUGLIESE, ON. SOGLIA, ON. STAGNO D’ALCONTRES, ON. TERRANOVA,
Mozione presentata dai deputati di Grande Sud contro la chiusura dei tribunali al Sud
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Spending review: Grande Sud, troppi tagli alla giustizia nel Mezzogiorno
(ASCA) – Roma, 28 giu – ‘Meglio tagliare le intercettazioni inutili che tagliare senza criterio le circoscrizioni giudiziare al Sud’. Lo dichiara in conferenza stampa a Montecitorio il deputato Gianfranco Micciche‘, leadar di Grande Sud, che aggiunge: ‘Chissa’ quanto costano per esempio le intercettazioni fatte a Palermo sulla cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia, che sono arrivate a intercettare anche il presidente della Repubblica. E poi si vogliono chiudere i tribunali di Corleone e Afragola’.
Il problema delle intercettazioni era stato posto in conferenza stampa dalla senatrice Adriana Poli Bortone, presidente di Grande Sud: ‘Per stessa ammissione del ministro Piero Giarda, il costo della giustizia e’ impegnato per il 40% nel budget destinato alle intercettazioni’.
Tocca al senatore Roberto Centaro illustrare la posizione del partito a proposito dei tagli delle circoscrizioni al Sud: ‘Rischiamo di assistere a una ritirata della giustizia da sedi distaccate che sono anche presidi del territorio.
Meglio accorpare i tribunali di bacino che tagliare in modo indiscriminato. Si faccia una seria verifica della logistica’.
I tagli annunciati da Paola Severino, ministro della Giustizia, riguardano 101 tribunali distaccati.
L’onorevole Aurelio Misiti annuncia che Grande Sud ha presentato una mozione in cui si chiede al governo di ribadire il proprio impegno nella lotta alla criminalita’ e ‘non solo evitando un taglio lineare delle sedi giudiziarie nel Mezzogiorno, ma mettendo in atto una politica volta ad assicurare un efficiente lavoro di tali fondamentali presidi di legalita”. Da qui l’ipotesi di rivedere i criteri della spending review che tocchera’ il settore giustizia.
gar/vlm 281345 GIU 12 NNNN
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GIUSTIZIA: GRANDE SUD CONTRO TAGLIO TRIBUNALI, E’ CAPORETTO
(AGI) – Roma, 28 giu. – I senatori e i deputati di grande Sud vanno all’attacco sul taglio dei tribunali che si profila con la revisione delle circoscrizioni giudiziarie messa a punto dal governo: sarebbe, dice il movimento ‘arancione’, non solo una ritirata della giustizia ma addirittura una vera e propria Caporetto davanti alla mafia e alla criminalita’ organizzata che affliggono il mezzogiorno d’Itlia.
In una conferenza stampa alla Camera, Roberto Centaro, Aurelio Misiti, Gianfranco Micciche’, Adriana Poli Bortone ed Ugo Grimaldi lanciano l’appello al ministro Severino e presentano una mozione.I tagli, spiegano, riguarderanno “101 presidi di legalita’ del sud”: in Sicilia scompariranno 37 tribunali,in Caslabria 5, in Campania 13, in Puglia 14, in Basilicata 2, in Abruzzo 8, nel Lazio 19. LEGGI TUTTO…
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GIUSTIZIA:GRANDE SUD,TAGLIO TRIBUNALI CAPORETTO CONTRO MAFIA
(ANSA) – ROMA, 28 GIU – Il taglio dei tribunali che si profila con la revisione delle circoscrizioni giudiziarie cui lavora il ministero della Giustizia ‘sarebbe non solo una ritirata della giustizia ma addirittura una vera e propria Caporetto davanti alla mafia e alle altre organizzazioni criminali che affliggono il Mezzogiorno’. E’ il grido di allarme che Grande Sud lancia in una conferenza stampa alla Camera presentando, con Roberto Centaro, Aurelio Misiti, Gianfranco Micciche’, Adriana Poli Bortone ed Ugo Grimaldi una mozione contro i tagli agli uffici giudiziari, soprattutto nelle regioni dell’Italia meridionale.
Secondo Roberto Centaro, il ministero di Via Arenula pensa a tagli che, riguarderanno ‘101 presidi di legalita’ del sud’: in Sicilia scompariranno 37 tribunali, 5 in Calabria, 13 in Campania, 14 in Puglia, due in Basilicata, otto Abruzzo e 19 nel Lazio. ‘Rischiamo di assistere e’ una vera e propria ritirata della giustizia. Immaginate – sostiene – un esercito che abbandona 1000 postazioni e che e’ destinato alla sconfitta. LEGGI TUTTO…
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GIUSTIZIA: OGGI CONFERENZA STAMPA GRANDE SUD SU TAGLI TRIBUNALI
(AGI) – Roma, 28 giu. – Oggi alle ore 12, in sala stampa a Montecitorio, Grande Sud illustrera’ le sue posizioni contro la proposta del ministro della Giustizia, Paola Severino, di un taglio lineare dei tribunali al Sud. Incontreranno i giornalisti il leader del movimento arancione, Gianfranco Micciche’, la presidente del partito, Adriana Poli Bortone, il capogruppo alla Camera, Aurelio Misiti, il senatore Roberto Centaro, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato e gia’ presidente della commissione Antimafia, il parlamentare nazionale del movimento arancione, Giancarlo Pittelli, componente della commissione Giustizia della Camera. Saranno, inoltre, presenti i sindaci delle citta’ del Sud coinvolte dai tagli. (AGI) Red/Bal 280925 GIU 12
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Intervento in Aula del capogruppo di Grande Sud, On. Aurelio Misiti, sul DDL: Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita
Signor Presidente, signori membri del Governo, la componente Grande Sud del gruppo Misto auspica che il Presidente Monti affronti domani gli incontri portando la comune volontà del Parlamento di sostenerlo sui temi generali europei, quelli del debito sovrano, dell’abbassamento dello spread, ed altri. Nelle mozioni che approveremo in serata speriamo che ciò venga espresso con chiarezza.
La legge che il Governo vuole invece sia approvata con la fiducia, riguardante il mercato del lavoro, non ci soddisfa, perché non contiene nulla che possa dare un impulso alla rinascita del Mezzogiorno d’Italia, e non vediamo per quale motivo dovremmo approvarla così velocemente, perché ce lo ordinano dall’esterno. Una legge sul mercato del lavoro riguarda certamente il territorio dove il mercato c’è; una legge sul lavoro invece deve avere come obiettivo di attrarre imprese, imprenditori e capitali nella parte del Paese che può svilupparsi. Altre nazioni che hanno lo stesso PIL della parte del Paese detta Mezzogiorno si sviluppano, in questi anni di crisi, a due cifre.
Il primo articolo del provvedimento riguarda questioni essenziali come la flessibilità all’entrata e all’uscita del lavoro, ma sono questioni che riguardano sempre pochi lavoratori del Mezzogiorno perché la stragrande maggioranza dei lavoratori, chi lavora nel Mezzogiorno, è dipendente pubblico, su cui si vuole anche intervenire.
Abbiamo motivato ieri il nostro atteggiamento benevolo verso il Governo in questa occasione del confronto europeo, ma non possiamo accettare che non ci sia un provvedimento specifico sul lavoro che riguardi il Mezzogiorno d’Italia.
Se si aggiunge a questo disagio del Mezzogiorno anche il taglio lineare sulla giustizia, con gravi ripercussioni negative sulla lotta alle mafie e pure sull’occupazione, il quadro diventa ancora più chiaro. Se queste questioni non vengono affrontate con successo, i nostri parlamentari non possono che collocarsi, in futuro, all’opposizione. Se questo ragionamento lo faranno anche gli altri parlamentari meridionali, il Governo tecnico avrà una durata non lunga. Forse ha ragione chi dice che Monti va bene per l’estero e che per la politica interna ci sia bisogno di un coinvolgimento diretto dei partiti di maggioranza. È così? Lo dicano i diretti interessati.
Il sud ha bisogno di attrarre investimenti e, quindi, ci vuole stabilità politica e ha bisogno, certamente di innovazione, anche contrattuale, ad esempio con i contratti regionali integrativi e di categoria, e di un piano di opere pubbliche piccole, medie e grandi che, sicuramente, avvii la ripresa economica in quel territorio. Abbiamo bisogno di sicurezza in quei territori, abbiamo bisogno di avere qualcosa com’è stato dato alla Germania dell’Est negli anni Novanta. Ecco perché la Germania si è sviluppata così velocemente, perché si è potuta sviluppare la Germania dell’Est.
Se da Bruxelles, quindi, non saranno mandati segnali positivi all’Italia, se il Presidente Monti torna con le mani vuote, è chiaro che non capiamo cosa ci stiamo a fare qui a votare le fiducie ad un Governo che ha basato tutto sul rigore e che non riesce ad ottenere nulla per il territorio, così disagiato, della sua nazione. I deputati di Grande Sud, in questo caso, in attesa di avere questi risultati, intanto annunciano un voto di astensione sul provvedimento.
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Lavoro: Misiti, Grande Sud vota si’ a fiducie ma a Meridione serve altro
(ASCA) – Roma, 26 giu – ‘Grande Sud votera’ si’ alle quattro fiducie chieste dal governo sul ddl lavoro. Lo facciamo esclusivamente per senso di responsabilita’. In un momento cosi’ delicato, indebolire ancora di piu’ il governo significherebbe ridurne l’autorevolezza ai tavoli europei e mondiali nei quali si discutono le strategie di crescita da contrapporre al perdurare della crisi’. Lo annuncia, in una nota, il capogruppo di Grande Sud a Montecitorio Aurelio Misiti.
‘Sul piano dei contenuti – spiega l’esponente del movimento arancione – e’ nostra convinzione che il ddl non modifichera’ piu’ di tanto il quadro a tinte scure che caratterizza il mondo del lavoro al Sud. I miglioramenti, qualora ci fossero, sarebbero modesti. Proprio per questo – aggiunge – chiediamo al governo di agire, con un nuovo provvedimento ad hoc, per rendere piu’ libero e concorrenziale il sistema dell’occupazione nel Meridione’.
Per Misiti ‘le imprese e i capitali italiani non debbono essere costretti ad emigrare in Croazia, Romania, Albania o Turchia ma devono essere attirati dalle condizioni favorevoli del Sud, in termini di ridotta burocrazia e di contratti regionali integrativi. In altre parole – conclude il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati -, va superato il vecchio contratto nazionale di lavoro mantenendo tale solo la parte giuridica, mentre per quella economica vanno tenuti presenti tutti gli elementi sociali dei territori, che comporterebbero cosi’ una drastica riduzione dei costi delle imprese rispetto a quelle operative nel centro-nord dell’Italia’.
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GIUSTIZIA: MISITI, AUMENTARE E NON RIDURRE TRIBUNALI AL SUD = GIOVEDI’ CONFERENZA STAMPA ‘GRANDE SUD’ CONTRO TAGLI SEVERINO
Roma, 26 giu. (Adnkronos) – “Grande Sud non permettera’ la cancellazione lineare dei tribunali, cosi’ come annunciato nei giorni scorsi dal ministro Severino. Questi fondamentali presidi di legalita’ devono essere ridotti solo nei territori dove vi e’ minore criminalita’ e contenzioso, aumentati, invece, nei territori come quelli del Sud dove, purtroppo, la criminalita’ e il contenzioso risultano molto elevati”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, annunciando per giovedi’ prossimo, alle ore 12, presso la Sala Stampa di Montecitorio, una conferenza stampa sul tema.
Incontreranno i giornalisti il leader del movimento arancione Gianfranco Micciche’, la presidente del partito Adriana Poli Bortone, il capogruppo alla Camera Aurelio Misiti, il senatore Roberto Centaro, vice presidente della commissione Giustizia del Senato e gia’ presidente della commissione Antimafia, il parlamentare nazionale del movimento arancione Giancarlo Pittelli, componente della commissione Giustizia della Camera. Saranno, inoltre, presenti i sindaci delle citta’ del Sud coinvolte dai tagli.
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AFGHANISTAN: MISITI, IL CORDOGLIO E LA SOLIDARIETA DI GRANDE SUD
(AGI) – Roma, 25 giu. – “A nome della componente Grande Sud della Camera e mio personale, esprimo le piu’ toccanti condoglianze ai familiari del Carabiniere ucciso e la piu’ sentita vicinanza ai due feriti dall’esplosione avvenuta questa mattina ad Adraskan ad ovest di Kabul”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo a Montecitorio Aurelio Misiti.
“La morte del carabiniere scelto Manuele Braj di Galatina (Lecce) e il ferimento di altri due militari dell’arma, il Maresciallo Capo Dario Cristinelli di Lovere (Bergamo) e il carabiniere scelto Emiliano Asta di Alcamo (Trapani), – aggiunge Misiti – segnalano ai governanti italiani la necessita’ di ridiscutere il ruolo e le regole di ingaggio dei nostri militari nella guerra in Afghanistan, fermo restando l’impegno dell’Italia per una politica di solidarieta’ con gli alleati e di sostegno alla liberta’ e alla rinascita del popolo afghano”. (AGI) Ted 251130 GIU 12
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INFRASTRUTTURE, GRANDE SUD: PASSERA ANNUNCI PIANO ADEGUAMENTO SISMICO
(9Colonne) Roma, 4 giu – “Il ministro Passera, che domani sarà audito in Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, più che riferirci dati statistici sulla crisi degli italiani e annunciarci di avere a disposizione 100 miliardi di euro per le infrastrutture, dovrà dirci come intende concretamente avviare da subito la realizzazione di un piano di opere pubbliche per rilanciare l’economia”. Così il parlamentare nazionale di Grande Sud Giacomo Terranova, componente della commissione Trasporti di Montecitorio.
“Per far questo – spiega il deputato del movimento guidato da Gianfranco Miccichè – è necessaria una politica italiana coesa prima e dopo le elezioni del 2013, al fine di riuscire a realizzare una propria politica di sviluppo basata sulla immediata realizzazione di un piano straordinario di manutenzione di tutto il patrimonio immobiliare pubblico e privato, a partire dall’adeguamento alle norme antisismiche degli edifici cosiddetti strategici e dalle vetuste ‘opere d’arte’ stradali e ferroviarie, cominciando – conclude Terranova – proprio dalle zone terremotate dell’Emilia e da quelle più a rischio sismico dell’Italia Meridionale”.