Signor Presidente, una legge sulla prevenzione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione nel nostro Paese si è resa necessaria da tempo ed è anche indispensabile visti i gravissimi episodi che sempre più spesso si verificano.
Le classifiche internazionali – le hanno citate altri interventi – ci collocano ai primi posti, nel mondo sviluppato, per reati di questa natura. Quindi le misure che sono state introdotte, soprattutto quelle volte alla prevenzione e ad una maggiore repressione, rispetto al passato, di tali reati, sono numerose. Tra queste spiccano alcune, che sono state citate dai relatori e che effettivamente, in qualche caso, sono anche nuove.
La prima, a mio avviso, importante misura è relativa alla trasparenza negli appalti pubblici. Badate che questo è un problema enorme, perché è molto diffusa la mancanza di trasparenza negli appalti pubblici, che significa una perdita enorme di credibilità internazionale e, se questa trasparenza non c’è, comporta una perdita enorme per le casse dello Stato, per l’erario, se gli appalti pubblici non vengono portati a conoscenza dell’opinione pubblica e soprattutto di coloro i quali devono partecipare alle gare. LEGGI TUTTO…
Intervento dell’On. Misiti in Aula durante la discussione del disegno di legge su: “ Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione
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Dichiarazione di voto dell’on. Misiti (Grande Sud-PPA) sulla conversione in legge del decreto-legge recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute
Signor Presidente, noi voteremo come Grande Sud-PPA, come abbiamo fatto con la fiducia, anche in merito a questo decreto, perché interviene su un argomento che chiaramente è un argomento importantissimo.
Ma, in Italia, riformata a suo tempo, non comincia assolutamente da zero la questione sanitaria. Noi abbiamo un Servizio sanitario nazionale, che in qualche misura è confrontabile ed anche migliore di tanti servizi sanitari di altri Paesi.
Si interviene su un Servizio sanitario, in qualche modo già avanzato, per aumentare l’efficienza e per ricavare dei risparmi, in quanto è ovvio che è stato allora concepito in un periodo probabilmente di minore tensione sociale, un periodo di vacche forse più grasse di adesso. Quindi, oggi, bisogna in qualche modo intervenire per migliorare quest’efficienza, dove si è dimostrata inefficiente la sanità, e per risparmiare parte dei fondi che investiamo.
Si incentivano i servizi sanitari nel territorio, facendo in modo di integrare di più i servizi sanitari con il sociale. Questo è un fatto estremamente positivo, se collegato strettamente alla professionalità degli operatori sanitari, a partire dai medici e dagli altri operatori, i quali devono avere una sempre maggiore professionalità, in quanto devono assumersi responsabilità molto importanti.
È per questo giusto che il Governo, il Ministero, preveda delle linee guida in questa direzione. Naturalmente questo significa che nella sanità è necessario introdurre ancora la meritocrazia, perché spesso ciò – purtroppo questo è uno dei difetti che possiamo notare – non si verifica. La meritocrazia deve essere fondamentale, perché l’oggetto dell’attenzione di questi operatori sono l’uomo, la donna e i bambini che hanno bisogno di essere assistiti.
Quindi tutto deve girare intorno all’efficienza, al risparmio, ma anche alla professionalità, alla meritocrazia nel settore. Naturalmente si sono introdotti dei nuovi concetti che era giusto aggiornare. Per esempio quello della ludopatia. Noi abbiamo trattato da altri punti di vista questo aspetto. È precisato ancora qualcosa per quanto riguarda la questione della sanità nell’attività sportiva, la questione dei defibrillatori che sono uno strumento fondamentale. Quindi questo decreto era necessario farlo, proprio per andare incontro a delle esigenze che sono venute emergendo in quest’ultimo periodo e che quindi andavano affrontate. Pertanto insieme a quelle che non ho citato ci sono tutte queste ragioni che ci inducono a votare favorevolmente il decreto proposto dal Governo.
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REGGIO CALABRIA: MISITI (GRANDE SUD), IL GOVERNO SBAGLIA
(AGENPARL) – Roma, 12 ott – “La posizione di Grande Sud sulla legge, che prevede lo scioglimento dei Consigli Comunali per mafia, è stata espressa in tempi non sospetti; essa consiste nel considerare tale normativa superata, in quanto i sindaci vengono eletti direttamente dal popolo e non più dai consiglieri comunali come avveniva prima del 1993. Nel caso specifico di Reggio Calabria Grande Sud si è pronunciato già contro lo scioglimento per varie ragioni; il Governo invece burocraticamente ha provveduto con un decreto di scioglimento, fondato su un’ambigua formula di “contiguità” con la ‘ndrangheta; il che significa che il Consiglio Comunale non ha avuto rapporti diretti con le organizzazioni malavitose, ma non sarebbe stato in grado di controllare qualche società partecipata dal Comune. L’augurio è che il T.A.R. possa sospendere e poi annullare il decreto e rendere così giustizia alla stragrande maggioranza del popolo reggino, ai consiglieri comunali e al sindaco.
Il Parlamento da parte sua non può assistere inerte al fatto che un Governo strettamente tecnico si sia assunto la responsabilità di sospendere la democrazia per diciotto mesi nella Città Metropolitana di Reggio Calabria. La risposta va data con l’approvazione della mozione Calabria, sottoscritta dalla quasi totalità dei gruppi parlamentari, per ridare una scossa alla sua economia, colpita duramente dagli effetti della crisi economica internazionale. Grande Sud si augura che la giusta indignazione dei rappresentanti di alcuni gruppi politici non porti al ritiro del proprio sostegno alla mozione unitaria, che non è più quella di Bersani ma appartiene all’intera Camera dei Deputati”. Così in una nota l’On. Aurelio Misiti.
com/mca 121145 OTT 12
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Intervento in Aula dell’on. Misiti (Grande Sud-PPA) durante la discussione sulla mozione concernente criteri di riparto delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione
Signor Presidente, la mozione in oggetto, presentata da Grande Sud-PPA, non tende certamente a contrastare la mozione Dozzo n. 1-01146. L’abbiamo presentata perché, invece, riteniamo che sia necessario mettere a fuoco le esigenze dei territori che quest’anno – non in futuro – hanno un prodotto interno lordo pro capite di circa la metà rispetto a quello registrato, sempre quest’anno, al nord.
Ci siamo documentati per vedere quando, come e perché siano stati individuati questi fondi aggiuntivi nazionali per le politiche di sviluppo delle aree definite sottoutilizzate del Paese, finalizzati a garantire una maggiore concentrazione delle risorse nelle aree dove è più elevata la sottoutilizzazione del potenziale produttivo e dove vige uno svantaggio competitivo accumulato e prospettico.
Questa è, nella sostanza, la ragione per cui sono stati istituiti i fondi per le aree sottosviluppate. A decorrere dall’anno 2003, l’utilizzazione di questo Fondo è stata sostanzialmente destinata a quelle aree che coincidono con l’ambito territoriale delle cosiddette aree depresse e ad esse sono state fatte confluire due linee di finanziamento.
È chiaro che i tempi di istituzione di questi fondi sostanzialmente coincidono con le ultime vicende della chiusura della Cassa per il Mezzogiorno e naturalmente tali fondi sono denominati proprio come quelli che erano impegnati nella Cassa per il Mezzogiorno. Poi bisogna vedere se nella Cassa per il Mezzogiorno ci sono stati fondi aggiuntivi, che non sempre erano fondi aggiuntivi, ma comunque così era stata istituita la Cassa.
Quindi, per sopperire agli effetti negativi che potevano esserci in quei territori di pertinenza della Cassa – è chiaro -, è stato costituito questo Fondo, ma con una visione un po’ più ampia, nel senso che non erano interessate solo le zone depresse del Mezzogiorno, ma le zone sottoutilizzate dell’Italia. Questa è la ragione per cui il CIPE ha operato quella suddivisione, che è automatica e che si può rivedere, nel senso però di utilizzare questi fondi laddove è più necessario, ovvero dove effettivamente è sottoutilizzato il potenziale produttivo e c’è uno svantaggio competitivo accumulato e prospettico. LEGGI TUTTO…
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ALTA VELOCITA’: MISITI (GS), SU MEZZOGIORNO PASSERA SCONCERTANTE
(AGI) – Catanzaro, 5 ott. – “La richiesta nel question time di mercoledì 3 ottobre, esposta con dovizia di validi argomenti per costruire l’infrastruttura ferroviaria del TAV da Salerno a Palermo, ha avuto una risposta sconcertante dal pluriministro Passera”. Lo afferma il deputato di Grande Sud Aurelio Misiti, che aggiunge: “Egli, leggendo uno scritto preparato dagli uffici, ci ha comunicato la ‘novita’ che le Ferrovie dello Stato considerano molto elevato il costo dell’opera e quindi niente TAV al Sud, dimenticando di citare quanto lo Stato ha già speso per il Centro Nord. Sommessamente – continua – facciamo notare che la decisione se fare o no il quadruplicamento ferroviario spetta al Governo e non a FS; il Ministro ha risposto con un documento degli uffici senza ascoltare la nostra richiesta, che tiene conto delle attuali difficoltà finanziarie dello Stato, tanto e’ vero che abbiamo proposto di predisporre lo studio di fattibilità dell’opera, da realizzare nel prossimo quindicennio a partire dall’anno di ripresa economica del nostro Paese. Ai nostri concreti e seri argomenti il Ministro non ha potuto o voluto rispondere”. (AGI)
Red/Adv 051637 OTT 12
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Misiti: presentato question time alla Camera sulla fattibilità del “TAV” al Sud Italia
Al Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti. – Per sapere – premesso che:
le infrastrutture ferroviarie per il Treno ad Alta Velocità – TAV – sono state realizzate o previste in tutto il territorio nazionale escluso quello meridionale al di sotto della provincia di Salerno;
tali infrastrutture sono ritenute fondamentali per gli sviluppi di un sistema ferroviario moderno e simile a quello di Paesi come Francia, Belgio, Spagna e Germania, i quali hanno realizzato “quadruplicamenti” delle linee così come avvenuto e avviene nel Centro-Nord d’Italia;
la mancanza del quadruplicamento ferroviario nella Salerno – Reggio Calabria – Palermo condannerebbe il Mezzogiorno ad una arretratezza di molti decenni rispetto al resto del Paese relativamente al sistema intermodale di trasporto; LEGGI TUTTO…
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Intervento in Aula dell’on. Misiti (Grande Sud) sull’approvazione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 129 del 2012: Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto
Signor Presidente, i nostri deputati di Grande Sud voteranno a favore della legge di conversione del decreto-legge su Taranto. Oltre a quanto abbiamo illustrato ampiamente e dettagliatamente nella discussione generale, in cui siamo entrati nel merito del provvedimento esprimendo anche qualche suggerimento, accompagnato da qualche critica, noi oggi ci pronunciamo favorevolmente, per ragioni aggiuntive che cercherò di illustrare.
Siamo favorevoli perché il decreto dà risposte positive alle aspettative della città di Taranto in merito al disinquinamento previsto già da molti anni, essendo stato inserito il sito di Taranto tra i primi 14 siti da bonificare di interesse nazionale con il decreto del Presidente della Repubblica n. 196 del 1998. Successivamente, altri provvedimenti hanno indicato altri siti, fino ad un numero massimo di 57, nel nostro Paese.
Il decreto-legge, inoltre, si preoccupa di indirizzare e sbloccare finanziamenti già programmati e aggiungere altri finanziamenti da programmare per lo sviluppo di misure infrastrutturali complementari alla bonifica, per incentivare le imprese già insediate in quel territorio che si propongono di utilizzare tecnologie innovative dal punto di vista della tutela ambientale. LEGGI TUTTO…
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CALABRIA: MISITI, UNA MOZIONE PER INTERVENTI RADICALI
SBLOCCO FONDI GIA’APPROVATI DAL CIPE; CONTRASTO A CRIMINALITA’ (ANSA) – ROMA, 10 SET – ‘Prendendo spunto dalle analisi di SVIMEZ e ISTAT, sulle condizioni economico sociali della Calabria il movimento ‘Grande Sud’ ha presentato una mozione in Parlamento per ottenere un piano straordinario di interventi e ridurre cosi’ le attuali difficolta’, avviando la ripresa economica e occupazionale’. A renderlo noto e’ il deputato di ‘Grande Sud’ Aurelio Misiti in un comunicato.
‘Il confronto del Pil pro capite annuo tra la Calabria, che risulta la meta’ di quello della Lombardia, con Paesi in via di sviluppo come Turchia, Croazia, Romania e Messico, dove le imprese italiane e calabresi delocalizzano i propri impianti, induce un’ inevitabile riflessione sulla necessita’ di rendere competitivi i territori calabresi e meridionali con quelli dei citati Paesi, il cui Pil, attualmente paragonabile a quello della Calabria, cresce in media dal 4 all’8%’.
‘Per far fronte a questa drammatica situazione Grande Sud’ chiede al governo di rafforzare il contrasto alla criminalita’ organizzata e a velocizzare la spesa in materia di fondi strutturali destinati a investimenti e gia’ deliberati dal Cipe o previsti in recenti accordi di programma’, aggiunge Misiti.
‘In particolare – si legge nella nota – si chiede lo sblocco dei fondi per la sicurezza del territorio, gia’ approvati dal Cipe il 20 gennaio 2012 e che ammontano a 220 milioni di euro per la sola Calabria. E di avviare un piano per l’adeguamento sismico di edifici strategici e manufatti ferroviari e stradali obsoleti’. ‘L’invito di Grande Sud – conclude – e’ anche per accelerare la bonifica delle aree industriali dismesse di Crotone a carico dell’Eni e a promuovere il potenziamento dei servizi di accoglienza dei siti archeologici di Sibari, Roccelletta di Borgia, Locri e Crotone. Infine proponiamo al governo di predisporre un piano pluriennale per realizzare l’alta velocita’ ferroviaria da Salerno a Palermo con i fondi per le aree sottoutilizzate’. (ANSA).
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REGGIO CALABRIA, MISITI (GRANDE SUD): NO A SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE
(9Colonne) Roma, 5 set – “Un provvedimento governativo che sciogliesse il Consiglio comunale della città di Reggio Calabria sarebbe un atto gravissimo”.
Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, sottolineando che “si tratterebbe, infatti, della sospensione del sistema democratico in una grande città del Mezzogiorno, per di più sede di una città metropolitana”. Per l’esponente del movimento arancione “si può essere critici sulla gestione politica o sul “modello Reggio”, affermatosi nell’ultimo decennio ma ciò non può influire minimamente sulla decisione degli organi dello Stato riguardante l’atto gravissimo dello scioglimento; dopo la legge del 1993 che stabilisce l’elezione diretta dei sindaci – aggiunge – la normativa sullo scioglimento va aggiornata dal Parlamento in modo da evitare che un sindaco non vada mandato a casa perchè qualche consigliere commette dei reati: questi va processato, punito e sostituito”. “D’altra parte, ciò va fatto a salvaguardia anche dello Stato, che sempre più spesso viene condannato dai TAR, con relativi mega-risarcimenti, come dimostra il recente caso di Amantea a cui lo Stato deve risarcire oltre un milione di euro”, conclude Misiti.
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Spending Review, dichiarazione di voto finale del capogruppo della componente Grande Sud-PPA, on. Aurelio Misiti
Signor Presidente, i dieci deputati di Grande Sud hanno votato la fiducia e voteranno «sì» anche al provvedimento in esame perché ritengono che esso sia un avvio alla razionalizzazione della spesa pubblica, che può essere incrementata con successivi provvedimenti, già preannunziati dallo stesso Esecutivo.
Per preparare il provvedimento di oggi vi sono stati altri due precedenti decreti-legge, di cui uno, il n. 87 del 2012, Pag. 123viene inglobato nel provvedimento attuale, nel decreto-legge n. 95 del 2012. Questo terzo provvedimento prevede un ampio ventaglio di interventi, la cui finalità è il contenimento e la razionalizzazione degli oneri a carico della finanza pubblica.
Queste disposizioni hanno come obiettivo quello di far rientrare il funzionamento dell’apparato statale entro un quadro razionale di valutazione e programmazione attraverso l’ottimizzazione delle procedure e delle articolazioni dello Stato, inclusa la parte giudiziaria, l’accorpamento o dismissione di enti non necessari e una progressiva riduzione degli organici, privilegiando la distribuzione razionale delle risorse umane e materiali a disposizione delle pubbliche amministrazioni.
La riduzione degli eccessi di spesa della pubblica amministrazione per la parte relativa ai beni e ai servizi è frutto di un lavoro svolto dal commissario straordinario, la cui analisi ha permesso di individuare un cosiddetto benchmark di riferimento, in base al quale stimare l’eccesso di spesa in capo alle amministrazioni dello Stato, mentre la riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni è frutto di un lavoro svolto dai Ministeri caso per caso.
È chiaro che su quest’ultima parte relativa ai Ministeri bisogna ancora lavorare, perché ritengo che vi siano ancora molti sprechi e molte possibilità di intervento per ridurre la spesa. In questo provvedimento hanno trovato posto anche altre parti che riguardano il pubblico impiego: ha trovato posto l’estensione a 55 mila esodati della possibilità di essere recuperati, ha trovato spazio, soprattutto nel comparto sanitario, una razionalizzazione della spesa, che porterà dei risparmi abbastanza ampi, tali da poter evitare l’aumento dell’IVA per gli ultimi tre mesi del 2012 e per i primi sei mesi del 2013.
Un altro intervento importante è quello sull’università, sugli enti di ricerca e sulla scuola. Sono settori assolutamente importanti, dove va razionalizzata la spesa, ma non dimentichiamo nemmeno il fatto che in questi settori è necessario intervenire soprattutto aumentando gli investimenti, in modo tale che essi possano contribuire allo sviluppo e alla ripresa economica del nostro Paese.
Un gruppo di misure riguarda la valorizzazione e dismissione degli immobili pubblici. Anche qui, è necessario procedere con cautela, ma con vigore, perché questo potrebbe permettere la riduzione del debito pubblico, che è necessario affrontare rapidamente, secondo quanto ci viene detto anche in Europa.
Infine, e non ultimo, vi è l’intervento sulla Banca Monte dei Paschi di Siena, che, evidentemente, è difficile spiegare in pochi secondi. Ritengo che il tutto meriti la nostra approvazione, e quindi il voto dei deputati di Grande Sud è favorevole al provvedimento