AUTHORITY: ALLA CAMERA 90 CANDIDATURE PER AGCOM

Da Pd-Pdl ancora nessuno, c’è tempo fino a domani alle 15

Roma, 4 giu. (TMNews) – Sono una novantina i curricula pervenuti fino alle 13 di oggi alla presidenza della Camera – e trasmessi a tutti i deputati – per la candidatura all’elezione di due componenti dell`Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, di due componenti del Garante per la protezione dei dati personali e di un componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa che si svolgeranno mercoledì 6 giugno in Aula alla Camera. I due partiti maggiori, Pdl e Pd, ufficialmente non hanno ancora presentato alcun candidato a nome del gruppo ma c’è tempo fino a domani alle 15 e i democratici hanno convocato domani mattina alle 10.30 un’assemblea di parlamentari proprio per affrontare la questione.

Tuttavia tra i curricula inviati dalle associazioni figurano alcuni nomi che erano già circolati come papabili per le cariche da rinnovare: tra questi Antonio Martusciello (Pdl), Luca Volontè (Udc), Giovanni Valentini sostenuto dagli ecologisti del Pd e l’autocandidato Roberto Zaccaria. Tutti per l’Agcom. Tra le candidature pervenute c’è quella dell’attuale componente del Cda Rai Giovanna Bianchi Clerici, classe 1958, sostenuta dal gruppo della Lega nord, sia per la carica di membro dell’Agcom che per quella di componente del Garante per la Privacy. Sempre per l’Authority per le Comunicazioni si è mosso il vicepresidente del gruppo Misto ed esponente di Grande Sud Aurelio Misiti che ha presentato il curriculum di Lorenzo Alessi, 42 anni, presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Siciliana.

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GOVERNO: MISITI, ELEZIONI ANTICIPATE NON SONO PANACEA

(ANSA) – ROMA, 4 GIU – ‘La classe politica non ha ancora compreso la profondita’ della crisi in cui si trovano i Paesi europei, causata in primo luogo dalla incapacita’ degli organismi di controllo degli Stati Uniti d’America sulle banche americane, che con le loro attivita’ superficiali hanno infestato il sistema bancario di tutto il mondo e in particolare dell’Europa; in secondo luogo dalle scelte di politica economica della Germania che ha approfittato della debolezza delle economie degli altri Stati europei per accelerare solo la propria ripresa e renderla duratura’. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, sulla ridda di commenti alle parole del responsabile nazionale economia del Pd Stefano Fassina.
‘La politica italiana, in questa fase – spiega l’esponente del movimento arancione guidato da Gianfranco Micciche’ -, ha un compito estremamente importante e difficile che puo’ rivelarsi molto utile all’Italia e all’Europa se sara’ in grado di approvare provvedimenti capaci di aggregare gli interessi di molti Stati Europei, che ormai comprendono i rischi connessi alla politica miope della Germania, che ancora una volta vede il Continente sotto il tallone economico tedesco. Non e’ quindi il momento – conclude – di prendersela con il Governo, vedendo le elezioni anticipate come una panacea di ogni male, ma di elaborare anche proposte di rottura, per far capire al potere politico ed economico tedesco che la sua politica porta al suicidio l’Europa e la stessa Germania’.

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INFRASTRUTTURE, GRANDE SUD: PASSERA ANNUNCI PIANO ADEGUAMENTO SISMICO

(9Colonne) Roma, 4 giu – “Il ministro Passera, che domani sarà audito in Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, più che riferirci dati statistici sulla crisi degli italiani e annunciarci di avere a disposizione 100 miliardi di euro per le infrastrutture, dovrà dirci come intende concretamente avviare da subito la realizzazione di un piano di opere pubbliche per rilanciare l’economia”. Così il parlamentare nazionale di Grande Sud Giacomo Terranova, componente della commissione Trasporti di Montecitorio.
“Per far questo – spiega il deputato del movimento guidato da Gianfranco Miccichè – è necessaria una politica italiana coesa prima e dopo le elezioni del 2013, al fine di riuscire a realizzare una propria politica di sviluppo basata sulla immediata realizzazione di un piano straordinario di manutenzione di tutto il patrimonio immobiliare pubblico e privato, a partire dall’adeguamento alle norme antisismiche degli edifici cosiddetti strategici e dalle vetuste ‘opere d’arte’ stradali e ferroviarie, cominciando – conclude Terranova – proprio dalle zone terremotate dell’Emilia e da quelle più a rischio sismico dell’Italia Meridionale”.

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TERREMOTO: GRANDE SUD, AVVIARE PIANO MANUTENZIONE STRAORDINARIA EDIFICI

(AGENPARL) – Roma, 31 mag – “Più grave del sisma è il comportamento di tutti o quasi nell’affrontare il problema terremoto con razionalità”. Lo afferma il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, già presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e direttore per un quinquennio di tutti i servizi tecnici dello Stato. Per Misiti “l’errore più grave che si possa commettere, e in passato è stato sempre (o quasi) commesso, sarebbe quello di amplificare sui media nei primi quindici giorni le dettagliate notizie relative alle vittime e agli immobili sbriciolati, per poi dimenticarsi quasi per sempre. L’altro errore da evitare, anche se meno grave, e in passato è stato sempre (o quasi) commesso – aggiunge -, è quello di avviare la ricostruzione con un impegno parziale di spesa rinviando il completamento a un tempo indeterminato. E’ arrivato il momento invece di cambiare profondamente l’approccio con un fenomeno naturale, abbastanza conosciuto dagli studiosi, le cui conseguenze sulle strutture e le infrastrutture indispensabil i al vivere civile, vengono fronteggiate solo dopo l’evento e quasi mai prima. Occorre invece – prosegue – che l’intera classe dirigente del Paese e cioè la politica, il sindacato dei lavoratori e degli imprenditori, la cultura tecnico-scien tifica e umanistica e le stesse comunità religiose a partire da quella cattolica, comprendano che gli effetti del terremoto sul “costruito” sono molto più importanti dello stesso fenomeno naturale, e che bisogna ridurre al minimo o annullare i disastri”. Per far ciò “i governi a tutti i livelli – spiega l’esponente del movimento arancione – devono impegnare una parte consistente delle risorse economiche disponibili, utilizzandole come investimen ti produttivi ad elevato reddito. Infatti l’esperienza degli ultimi centocinquanta anni ci insegna che le spese in termini di ripristino e la perdita di vite umane risultano inversamente proporzionali all’avanzamento della cultura tecnico-scientifica e manutentiva nell’industri a delle costruzioni. Cioè a dire – aggiunge -: dove si è operato nel costruire immobili seguendo le normative antisismiche che man mano si sono affinate, a partire dalle prime misure adottate dopo il terribile sisma del 1908 nello Stretto di Messina, le conseguenze dei terremoti si sono ridotte notevolmente, tanto è vero che nei primi settantacinque anni di unità d’Italia si sono avute oltre centonovantamila vittime mentre invece nella seconda metà soltanto diecimila”. “Oggi si possono ritenere maturi i tempi, anche al fine di superare la grave crisi economica e occupazionale dell’Italia – sottolinea Misiti -, per avviare subito un grande piano nazionale di manutenzione straordinaria sull’edilizia pubblica e privata e in generale sulle piccole infrastrutture , per far corrispondere la resistenza ai terremoti del costruito in tutto il territorio nazionale, in quanto da alcuni anni è stato riconosciuto dalla legge come territorio sismico. Ciò – aggiunge – consentirà di aprire, nel giro di pochi mesi, con modesti fondi pubblici, decine di migliaia di piccoli cantieri per l’adeguamento sismico e strutturale di almeno quarantamila manufatti stradali e ferroviari, nonché centinaia di migliaia di cantieri, finanziati con fondi pubblici e privati, per l’adeguamento e l’isolamento sismico”. “Questo è il vero salto di qualità di cui l’Italia ha bisogno per uscire dalla crisi economica e contribuire, come ha spesso fatto in passato, alla realizzazione pratica di quanto il pensiero tecnico-scientifico ha prodotto per contrastare gli effetti di un fenomeno naturale che, senza le opportune iniziative razionali, eliminerebbe quanto l’uomo realizza per il suo benessere”, conclude Misiti.
com/sdb 310917 MAG 12

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SICILIA, MICCICHE’: LOMBARDO ALCHIMISTA AL ROVESCIO. TRASFORMA IN FERRO VECCHIO L’ORO

mag 28, 2012

 “Un governo senza più maggioranza non sostituisce due assessori ma ne  prende semplicemente atto e toglie il disturbo”. Così il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè, dal suo blog ‘Sud’, commenta la nomina dei due nuovi assessori del governo Lombardo.

Per l’esponente del movimento arancione “togliere il disturbo significa  democrazia, senso delle istituzioni, rispetto per i siciliani che nel 2008 hanno votato, plebiscitariamente, un governatore e una coalizione, non un alchimista della politica, sempre alla continua ricerca della formula migliore per trovare la sua personalissima pietra”.

“Tempo scaduto, Lombardo. Con questi continui giochetti hai tradito la fiducia della tua gente e così tutto l’oro che avevi accumulato nel 2008 l’hai tramutato in ferro vecchio, insomma, neanche come alchimista vai bene”, conclude Miccichè.

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SEMI-PRESIDENZIALISMO, MISITI: PROPOSTA INTERESSANTE MA DI DIFFICILE ATTUAZIONE

Grande Sud News – mag 27, 2012

Di Luigi Erbetta

Angelino Alfano e Silvio Berlusconi hanno lanciato la proposta di una riforma elettorale che porti al presidenzialismo e che dia la possibilità ai cittadini di votare il Presidente della repubblica tramite un’elezione diretta. La redazione di Grande Sud News ha intervistato l’onorevole Aurelio Misiti per un commento sulla proposta e, in generale, sulla riforma elettorale.
Come commenta la proposta venuta dai vertici del Pdl
La proposta del semi-presidenzialismo avanzata da Alfano e Berlusconi è indubbiamente interessante. Potrebbe essere accolta con favore anche dal Pd, perché un sistema simile era stato ipotizzato anche da D’Alema. Il secondo turno elettorale servirebbe a tagliare le minoranze. L’unico problema è che la proposta giunge tardiva. Per portarla avanti bisogna trovare un accordo nella grande maggioranza che appoggia il governo e si dovrebbe andare ad intaccare anche la Costituzione. Il sistema italiano è infatti basato sul Parlamento, ma in questo caso si passerebbe ad un presidenzialismo, sul modello francese, o a un semi-presidenzialismo. Ma per fare ciò bisognerebbe cambiare un bel po’ di cose e si potrebbe non fare in tempo.
Berlusconi ed Alfano non hanno considerato questo?
Credo che l’annuncio sia stato fatto più per motivi propagandistici. Come per far credere che il Pdl avesse voglia di fare di cambiare qualcosa ma che non gli sia stata data la possibilità.
Grande Sud cosa propone riguardo alla legge elettorale?
Noi vogliamo una riforma elettorale che non abbia riflessi sulla costituzione e che sia espressione dei partiti territoriali, affinché questi possano essere rappresentati in Parlamento. I partiti tradizionali hanno due caratteristiche. La prima è che sono legati alle persone, come il Pdl con Berlusconi, l’Udc con Casini e anche Grande Sud con Gianfranco Miccichè. La seconda è che mirano a far parte di una coalizione per ottenere il premio di maggioranza che dia la possibilità di ottenere più seggi dei rivali elettorali. Oggi, dopo le elezioni amministrative, non è più così. I due partiti maggiori che, alle politiche del 2008 avevano ottenuto il 38% e il 33%, hanno subito una parcellizzazione. In Sicilia, per esempio, nessuno dei partiti è andato oltre il 10%. Questa parcellizzazione ha molta influenza sulle decisioni da prendere riguardo alla legge elettorale.
E poi c’è il Movimento 5 Stelle.
Il grillismo è una parte della protesta contro i governi di Berlusconi e Monti che, per raggiungere il pareggio in bilancio nel 2013, sono stati costretti ad approvare leggi sul rigore di bilancio, scontentando buona parte dei cittadini. Le riforme vengono approvate con facilità in Parlamento, ma non riscuotono il gradimento degli italiani, sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. La proposta elettorale di Berlusconi e Alfano mira proprio a tagliere gli estremi, che oggi sono rappresentati da Grillo. In questa direzione va anche la decisione del cambio di nome e dell’intenzione di formare un patto federativo, che aggreghi i moderati e porti ad un risultato che, col doppio turno, sarebbe positivo, o per il Pd o per il Pdl. Solo il centro non sarebbe d’accordo.
Quindi, alla luce di questo, quali sono le prospettive che si stanno delineando?
Io credo che la soluzione ideale sarebbe una via di mezzo che salvaguardi i partiti, non solo quelli che sono al 20%. Chi supera il 4-5% dovrebbe accedere al Parlamento. La proposta del Pdl non è realizzabile e quindi è probabile che si andrà alle elezioni ancora con il porcellum. Non escludo neanche le elezioni anticipate. L’avanzata di Grillo, senza uno scudo adatto rappresentato dalla riforma elettorale, può diventare molto pericolosa. In un anno il sentimento antipolitico potrebbe crescere ulteriormente, dato che è prevista una ripresa economica solo a partire dalla metà del 2013. Siccome Grillo incarna la protesta degli italiani i suoi consensi saliranno. Le elezioni anticipate sarebbero un rimedio per cercare di ridurre le perdite in termini di voti da parte dei partiti maggiori. Grillo potrebbe approfittare delle difficoltà economiche del Paese. Il fatto che Alfano e Berlusconi abbiano avanzato questa proposta significa che hanno reputato disastroso il risultato delle ultime elezioni.

P. S.

Abbiamo dubitato della possibilità di approvazione della proposta Berlusconi-Alfano in quanto riteniamo che il gruppo parlamentare del PD non voterà a favore della proposta per ragioni di bottega.

Ma se per un momento pensasse in grande senza privilegiare interessi immediati di partito, siamo convinti che il Parlamento potrebbe approvare senza referendum la riforma costituzionale in meno di sei mesi, mostrando così il volto migliore della politica italiana. Ma è solo una speranza.

Condivide quanto sopra Giovanni Sartori nell’editoriale del Corriere della Sera di oggi:

<<Ma aspettiamo a vedere se Berlusconi è serio e se Bersani non vorrà fare troppo il furbo (il premio di maggioranza del porcellum sembra tentarlo)>>.

 

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DL COMMISSIONI BANCARIE: MISITI (GRANDE SUD) “INVESTIRE AL SUD PER SVILUPPO

(9Colonne) Roma, 17 mag – “L’Italia potrà uscire dal tunnel della recessione se il Governo e il Parlamento avvieranno in tempi molto ristretti una politica che favorisca lo sviluppo economico attraverso provvedimenti finalizzati alla rinascita del Mezzogiorno”. Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, intervenendo nell’Aula di Montecitorio al dibattito sul ddl relativo alle commissioni bancarie.
“Le conseguenze negative sull’occupazione nel Sud – ha ricordato l’esponente del movimento arancione – sono dovute sia alla crisi economica ma anche alle leggi varate per contrastarla. I dati parlano chiaro: riduzione della già striminzita occupazione del Mezzogiorno di oltre 3 punti rispetto a un Nord che ha perso soltanto 1,2%, mentre la disoccupazione giovanile meridionale è cresciuta in un quadriennio di almeno otto punti superando la percentuale record del 40%. Invertire questa tendenza – ha continuato – non è interesse esclusivo dei cittadini meridionali ma è interesse di tutti gli italiani se è vero che il Mezzogiorno è tutt’ora indispensabile mercato dei prodotti dell’industria, dell’artigianato e in molti casi della stessa agricoltura specializzata della pianura padana”.
Per Misiti “far aumentare le possibilità di spesa ai cittadini meridionali sarà la leva per far crescere il Centro-Nord e il Sud medesimo. Tutto questo suggerisce in primo luogo una decisa azione di contrasto alla criminalità organizzata che va perseguita rafforzando gli strumenti fondamentali dello Stato operanti al Sud e cioè non chiusura di Tribunali né di caserme ma raddoppio di queste risorse, riducendoli in altri territori meno colpiti dalla malavita. Il Governo – ha sottolineato il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati – dovrà attuare una nuova politica delle infrastrutture e del lavoro al fine di attrarre investimenti privati, evitando così, non solo l’emigrazione dei giovani verso il Nord Europa ma anche quella delle imprese verso i Paesi dell’Est Europeo, dove il costo del lavoro e i “lacci” burocratici risultano estremamente più favorevoli”.
(red) 171623 MAG 12

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DIBATTITO ALLA CAMERA SU DDL COMMISSIONI BANCARIE, INTERVENTO DELL’ON. MISITI

                                                                                                                                                                                                                                           Signor Presidente, signori del Governo, questa ennesima fiducia che Grande Sud compatto ha votato ieri cade in un momento di gravissima crisi economica europea e internazionale.
La lunga fila dei nostri fratelli greci, mostrata dalla televisione, davanti agli sportelli bancari per ritirare i propri risparmi in euro, ricorda quelle file sterminate davanti alle banche americane del 1929-1930 per ritirare i dollari depositati, che ad un certo punto non si trovavano più. L’appello del Presidente spagnolo, che annuncia rischi per il finanziamento del debito, è un altro sintomo che mette i brividi. LEGGI TUTTO…

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SUD, MISITI: “ADESSO PIANO PICCOLE E MEDIE INFRASTRUTTURE”

(9Colonne) Roma, 16 mag – “Numerosi osservatori politici mettono in rilievo la continuità dell’azione di Governo tra Berlusconi e Monti e forse non senza ragione se si osserva l’impegno dei due Governi nel proporre al Parlamento le proprie priorità: crisi economica e giustizia. Ma mentre il primo punto non si è potuto eludere né in Italia e né negli altri grandi Paesi occidentali aggrediti dalla crisi, sul secondo punto appare strano che l’iniziativa di Monti ricalchi esattamente quella del Governo precedente, inducendo una discussione infinita nel Paese e nelle aule parlamentari”. Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
“Il precedente Esecutivo, specialmente nell’ultimo anno – spiega Misiti -, aveva tentato di modificare la tendenza ricorrendo a un rimpasto di Governo per favorirne l’inversione, il Governo tecnico non ha ancora preso coscienza che, come affermano i principali “opinion leader” internazionali, la via maestra per aggredire la crisi economica e sconfiggerla – aggiunge – è quella di realizzare in tempi brevi un programma vasto di infrastrutture reali e virtuali, piccole medie e grandi, che, come dimostrato in tutte le precedenti grandi crisi, costituiscono il volano fondamentale della ripresa economica”.
Per l’esponente del movimento arancione “sono inutili, come lo erano prima, gli annunci propagandistici sulle centinaia di miliardi di euro disponibili da investire nel settore delle costruzioni, senza dare alcuna indicazione su come si traducano in opere concrete. Non è dato sapere ad esempio – prosegue -come si intenda attrarre i fondi privati del mercato globale per integrare i pochi disponibili nelle casse dello Stato. Eppure ci sono esempi di brillanti operazioni da imitare affinché anche in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno si possa avviare quel circolo virtuoso che potrebbe favorire la ripresa economica e poi lo sviluppo in quel territorio, propedeutico rispetto a quello nazionale”.
“Grande Sud, nonostante che i fondi fossero già contenuti nel piano Fitto – evidenzia Misiti -, ha apprezzato la buona volontà del Governo espressa con l’ultima delibera CIPE relativa ai 2,3 miliardi di euro europei per il Sud, ed è comunque disponibile a collaborare con il Governo per trasformare i fondi previsti in progetti esecutivi cantierabili a partire da quelli più modesti ma diffusi nel territorio come il recupero degli edifici terremotati con relativi adeguamenti sismici e la manutenzione delle cosiddette “opere d’arte” quali ponti e viadotti stradali e ferroviari, di cui il nostro Paese ha estremo bisogno”.

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DISARMO NUCLEARE: INTERVENTO ALLA CAMERA DELL’ON. AURELIO MISITI

Roma 15-05-12. Signor Presidente, annuncio che Grande Sud accetta la riformulazione proposta dal Governo in quanto ritiene che su questa materia il Parlamento debba esprimere il massimo consenso su alcuni punti fondamentali inseriti in quasi tutte le mozioni presentate. Grande Sud pertanto è dell’avviso che lo sforzo del Governo di unificare gli obiettivi delle singole mozioni sia apprezzabile.

Noi di Grande Sud riteniamo inoltre, come molti in quest’aula, che la diffusione delle armi nucleari rappresenti ancora oggi una delle più grandi minacce alla pace e alla sicurezza internazionali. Siamo convinti che tutti i popoli, nessuno escluso, sono interessati quanto il popolo italiano a che le armi nucleari non proliferino.

Molti paesi, dove sussistono regimi non democratici, alimentano le nostre paure. Negli ultimi anni alcuni di questi Paesi persistono, continuano a fare sperimentazioni di armi, a organizzarsi e a minacciare gli Stati confinanti. In particolare, purtroppo un grande Stato come l’Iran nel Medio Oriente non accetta le indicazioni dell’ONU, che vanno in direzione del tutto opposta a quella seguita del gruppo dirigente attuale dell’Iran, ossia di non proseguire nell’arricchimento dell’uranio, nella preparazione di missili a gittata intercontinentale con testate nucleari, perché questo potrebbe provocare reazioni intorno allo Stato dell’Iran e gettare nella guerra intere regioni del pianeta.

Il disarmo nucleare è previsto dall’articolo 6 del Trattato di non proliferazione, che prevede che ognuna delle parti si deve impegnare a perseguire quanto prima negoziati in buona fede sulle misure effettive, sulla cessazione della corsa agli armamenti nucleari e per un Trattato sul disarmo generale e completo sotto controllo internazionale rigoroso ed effettivo. I firmatari di questo Trattato di non proliferazione guardano gli altri Paesi che ancora non hanno sottoscritto il Trattato con una certa diffidenza e indirizzano a loro l’invito pressante a sottoscriverlo.

Le Conferenze di revisione che si sono svolte ogni cinque anni a partire dal 1970, nel tentativo di trovare un Accordo per raggiungere una dichiarazione finale per l’attuazione di tutte le disposizioni del Trattato, hanno emanato raccomandazioni sulle misure da intraprendere nel frattempo per rafforzare il Trattato stesso. La Conferenza del 28 maggio 2010 sul Trattato di non proliferazione ha approvato un piano di azione addirittura in 64 punti, tra cui alcuni importantissimi: l’universalità del Trattato, il disarmo nucleare, la non proliferazione nucleare, misure per promuovere l’uso pacifico e sicuro dell’energia nucleare, il disarmo e la non proliferazione a livello regionale, l’attuazione della risoluzione del 1995 sul Medio Oriente e così via.

In questo quadro l’Unione europea si è fatta sentire, si è impegnata a contribuire all’attuazione di quel Trattato, comprese le intese raggiunte per quanto riguarda il Medio Oriente. Nel 2011, il 27 maggio, è stata approvata la dichiarazione sulla non proliferazione e sul disarmo al vertice di Deauville.

Noi di Grande Sud chiederemo al Governo di impegnarsi a sostenere nel vertice di Chicago quanto è scritto nella mozione e voteremo la nostra Misiti n. 1-00988 e tutte quelle che hanno parere favorevole del Governo.

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