MISITI: ABBANDONARE LE POLEMICHE E FORMARE UN GOVERNO DI SCOPO

napolitano-324x230Il risultato delle elezioni politiche non consente di formare un governo con una maggioranza omogenea per l’intera legislatura. Va quindi seguita una strada non consueta perché il paese non puo’attendere oltre:c’è necessità infatti di un governo che affronti in Parlamento l’emergenza sociale e le tre riforme indispensabili concernenti la legge elettorale con una buona percentuale di preferenze,la riduzione drastica dei rimborsi elettorali con abolizione totale per i partiti che scelgono finanziamenti privati con relative detrazioni fiscali,il superamento del bicameralismo perfetto e il dimezzamento del numero dei parlamentari.

Realizzato questo programma minimo si ritorni a votare insieme alle elezioni europee del 2014 per avere un quinquennio di ulteriori riforme e di sviluppo che porti al superamento degli squilibri sociali e territoriali del nostro paese.

Tra i politici purtroppo nessuno ha il prestigio per guidare un simile governo se non il Presidente della Repubblica che fra qualche settimana sarà semplice Senatore a vita e allora affidiamoci a lui.

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MISITI: PARTITO DEL SUD TENTATIVO IN DECLINO?

Mezzogiorno_d'ItaliaAncora una volta l’iniziativa di indirizzare forze culturali, economiche e politiche del Sud verso la costituzione di un movimento politico degno di questo nome è miseramente fallita.

Le elezioni siciliane e quelle politiche più recenti non hanno dato risposte positive alla grande richiesta di autonomia delle popolazioni meridionali.

La differenza fondamentale tra i tentativi, pur lodevoli, di politici come Lombardo e Miccichè e la realtà del partito del Nord interpretato dalla Lega di Bossi e Maroni, sta nel fatto che i piemontesi, i lombardi e i veneti possiedono la cultura del fare con le proprie forze senza attendere aiuti dall’esterno, mentre al Sud è ancora largamente diffusa la cultura dell’assistenza, senza la quale le attività economiche in quelle regioni non hanno alcuna possibilità di realizzarsi.

Dare vita ad un partito politico che abbandoni tale cultura e assuma nel proprio programma una iniziativa analoga a quella del settentrione risulta indispensabile se si vuole guidare il cambiamento che porti a recuperare il gap esistente in ogni settore della vita pubblica del Sud rispetto al Nord

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RICERCA E INFRASTRUTTURE: SOLO AUSPICI?

giorgio napolitanoDue notizie dovrebbero attirare l’attenzione di tutte le persone di buon senso questa mattina: la lamentela del Capo dello Stato “ho chiesto invano fondi per la ricerca” e la denuncia del Sole 24 ore “la burocrazia blocca l’80% delle opere”.

È mai possibile che un Capo di Stato così autorevole come Giorgio Napolitano dimostri pubblicamente la sua impotenza nell’orientare i governi del suo settennato in relazione all’incremento indispensabile degli investimenti in ricerca e innovazione per garantire all’Italia la possibilità di rimanere grande paese industriale?

È accertato ormai che la Germania, unico paese europeo in crescita, ha aumentato gli investimenti in ricerca anche durante il periodo delle vacche magre.

Va seguito l’esempio tedesco, focalizzando gli impegni dei candidati a governare il paese sulla ricerca e sullo sviluppo se vogliamo rimanere grandi.

La denuncia del Sole è anch’essa paradossale: 39 miliardi disponibili e non spesi nelle costruzioni, mentre la disoccupazione tocca valori record.

Non è solo la burocrazia a bloccare le opere ma la carenza culturale della sua classe dirigente complessiva e non solo politica e anche del popolo italiano, che non consente un normale sviluppo economico e sociale richiesto a gran voce dalla gioventù attualmente impotente.

Abbiamo già illustrato come si possono aprire senza lacci burocratici centinaia di migliaia di piccoli cantieri edili con modesti investimenti per le manutenzioni e i recuperi del patrimonio edilizio e infrastrutturale del “bel paese”. Abbiamo fiducia nella prossima legislatura.

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EDILIZIA: CASCHI GIALLI E INDISPENSABILE MANUTENZIONE

caschi gialliL’edilizia è in crisi in Italia e pochi ci fanno caso; basta seguire i media per averne la verifica.

Ci sono e come: San Remo, le liti tra i politici o presunti tali, le toghe senza freni, i delitti, i balli contro il “femminicidio”, poche righe e una foto di piazza della borsa in un solo giorno e niente più per il dramma di mezzo milione di uomini espulsi dai cantieri edili.

Si può fare qualcosa contro questa barbarie? La mia risposta è si.

Dopo un anno di risultati nulli in senso letterale del Governo e del suo Ministro banchiere delle Infrastrutture basta poco per cambiare passo: è necessario e a mio parere anche indispensabile che qualsiasi governo si formi dopo le elezioni realizzi senza indugio un piano generale di manutenzione straordinaria delle costruzioni (edifici strategici e storici, monumenti, opere d’arte ferroviarie e stradali) che richiede modesti investimenti ma che risulta indifferibile per il bene dell’Italia e degli italiani. L’iniziativa, che comprenderà anche l’adeguamento sismico e idrogeologico su tutto il territorio nazionale, consentirà di aprire a basso costo centinaia di migliaia di cantieri ed assorbire così gli attuali disoccupati del settore;. sarebbe anche una “mano santa” per la ripresa economica generale del Paese.

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Esame “strade e facciate” per i candidati al Campidoglio

strade di romapalazzi a roma

I romani ormai ammettono che le strade di Roma sono molto sporche e i palazzi storici nonché i monumenti neri di fuliggine.
L’urbe, che ha inventato le consolari, tenute in grande efficienza dagli eserciti imperiali, oggi non è più in grado, grazie alla scarsissima cultura del “mantenere”, di mettere a disposizione dei cittadini e dei visitatori vie percorribili, pulite e degne della città eterna.
I futuri candidati sindaci e consiglieri devono mettere al primo punto dei loro obbiettivi la programmazione puntuale della viabilità percorribile dai pedoni, dai ciclisti e dagli automobilisti senza o quasi le abituali “buche”, circondate da rifiuti di ogni genere e pozze d’acqua relative nonché della manutenzione delle storiche facciate delle chiese e dei palazzi più belli del mondo.
Purtroppo i nostri candidati, espressione di una società abituata a scaricare i materassi e gli elettrodomestici sul bordo delle consolari, non percepiscono lo scempio; vanno perciò stimolati, per non dire istruiti, da quella parte di cittadini, soprattutto giovani, che hanno assorbito la “cultura della manutenzione” visitando le città del mondo sviluppato.

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La campagna elettorale non inquini i “rifiuti”

cementificioLe migliaia di “e-mail” pervenute ai parlamentari della Commissione ambiente e lavori pubblici della Camera, finalizzate a impedire l’emanazione di un decreto del Presidente della Repubblica in cui sono normate le regole per l’utilizzo dei combustibili solidi secondari derivanti dai rifiuti solidi urbani nei cementifici, hanno determinato un vero e proprio “dietrofront” dei deputati del gruppo PD.

Fortunatamente lo stesso gruppo al Senato ha approvato un parere favorevole al decreto consentendo così al Governo di procedere con l’emanazione di questo importante provvedimento, che, se ben applicato, porterà a una notevole riduzione delle emissioni inquinanti dei forni nell’atmosfera e nello stesso tempo risolverà parecchi problemi alle amministrazioni locali che non sanno più dove e come smaltire i rifiuti.

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Sentenze da inorridire

In queste giornate di convulso dibattito politico in vista del confronto elettorale del 24 e 25 febbraio, sono passate senza alcun puntuale commento le notizie relative a due gravissime sentenze: il secondo “no” del gip di Taranto sul dissequestro dei prodotti di Ilva accatastati sul piazzale del porto e la definitiva sentenza del processo civile di Palermo sull’incidente aereo di Ustica.

Nel primo caso il reiterato diniego di ubbidire alla legge vigente del gip di Taranto richiede un immediato intervento della procura di Potenza affinché, in attesa della pronuncia della Consulta, sia ripristinata la legalità in quella città. Ciò consentirebbe a Ilva di commercializzare i prodotti sequestrati del valore di 1 miliardo di euro per procedere alla bonifica del sito e alla ripresa produttiva almeno parziale dello stabilimento. Questo si aspettano i 15 mila lavoratori direttamente interessati e l’intero sistema industriale italiano. Ma a chi fa i dispetti quella giudice? I giudici sono soggetti soltanto alla legge – recita il 101 della Costituzione. Per l’appunto devono ubbidire alla legge vigente e questa dice chiaramente, anche se la giudice la contesta, che il dissequestro va fatto.

Il secondo caso è ancora più eclatante, in quanto il tribunale civile di Palermo, con avallo della terza sezione civile della Cassazione, ha emesso una sentenza basata su semplici indizi riportati dai media, che condanna lo Stato italiano a pagare 110 milioni di euro ai familiari delle 81 vittime della tragedia, in aggiunta a quanto già lo Stato ha sborsato per gli indennizzi dovuti, che ammontano a oltre 50 milioni di euro. Questa sentenza – quanto meno anomala – non ha tenuto per niente conto delle precedenti sentenze penali a cui erano pervenuti il tribunale di Roma e la stessa Cassazione già nel 2005, basate su l’unica perizia tecnica completa effettuata dai massimi esperti internazionali di disastri aerei, che ha assolto con formula piena i generali dell’aereonautica Bartolucci, Ferri e gli altri 79 ufficiali, accusati di alto tradimento.

Ha ragione chi dice: “se non amassi tanto l’ Italia mi trasferirei in un paese razionale”.

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Misiti sostiene Abramo: Catanzaro spina dorsale della regione

Comune di Catanzaro

Catanzaroinforma.it  – 04-01-2013

Misiti sostiene Abramo: Catanzaro spina dorsale della regione

Candidature Pdl, Tallini: nessun caso Traversa, vogliamo una effettiva rappresentanza del territorio                    

 

                                             
Il Comune di Catanzaro è fondamentale, è la “spina dorsale della regione, se va in tilt Catanzaro, va in tilt tutta la Regione”. Il deputato di Grande Sud, Aurelio Misiti, amico della città capoluogo, sceso in soccorso a sostegno delle emergenze locali in più di un’occasione – basta ricordare l’Ente Fiera e la consulenza gratuita sulla situazione dell’edilizia scolastica – porta il proprio sostegno politico al candidato sindaco del centrodestra Sergio Abramo nel corso di una conferenza stampa organizzata dalla Fondazione “Don Francesco Caporale”, nella sala Giunta di Palazzo di Vetro, alla presenza oltre che di Abramo e Fulvio Scarpino, anche della padrona di casa, la presidente Wanda Ferro, che è anche coordinatrice provinciale del Pdl, e dell’assessore regionale al Personale, Domenico Tallini. LEGGI TUTTO…

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Consultazioni del Capo dello Stato, Misiti a Napolitano: “Il contributo del governo Monti non va disperso ne’ offuscato”.

GOVERNO: GRUPPO MISTO, CONTRIBUTO MONTI NON VA DISPERSO =
(AGI) – Roma, 22 dic. – “Il contributo del governo Monti non va disperso ne’ offuscato”. Lo ha detto il vicepresidente del Gruppo Misto della Camera dei deputati, Aurelio Misiti, dopo avere incontrato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha avviato le consultazioni dopo le dimissioni del premier Mario Monti. Sulla stessa linea il presidente del Gruppo Misto del Senato, Giovanni Pistorio, che ha sottolineato l’esperienza di governo “importante” ed ha aggiunto la necessita’ che la politica di rigore ed equita’ continui anche nella prossima legislatura. “Auspichiamo che si formi un’area politica che dia corpo a questa prospettiva” e che sia il piu’ possibile solida.

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Dichiarazione di voto finale dell’On. Aurelio Misiti (Grande Sud-PPA) sul disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207, recante disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale

Signor Presidente, questo decreto-legge ha le caratteristiche di necessità e urgenza più di ogni altro in quanto si riferisce alla sopravvivenza del nostro sistema industriale e manifatturiero. L’Italia ha questo punto di forza che non deve disperdere: un sistema manifatturiero solo di poco secondo a quello della Germania. Distruggere questo, con decisioni basate su dati e considerazioni non supportati da studi approfonditi con risultati certi, sarebbe un gravissimo errore della classe dirigente italiana e in questa ci metto anche la magistratura. Bene ha fatto il Governo a provvedere, con decreto-legge, a dare valenza di legge all’AIA (autorizzazione integrata ambientale) e a mobilitare tutto il Paese a favore del sistema industriale italiano. Qualcuno osserva che vi sarebbe uno strappo rispetto ai poteri della magistratura. Io ritengo, invece, che superare il sequestro operato da un magistrato, che aveva agito per mancanza di una normativa adeguata, sia un elemento a favore della magistratura che così concorre, insieme alle altre istituzioni, al bene del Paese.
Grande Sud-PPA, pertanto, nel solco tracciato dal dibattito parlamentare sull’informativa del Ministro Clini, si schiera con convinzione a favore del decreto-legge, votandolo. Nel decreto-legge vi è un provvedimento a favore della sanità di Taranto che vale 10 milioni di euro all’anno fino al 2015, che ci sembra particolarmente importante. Il decreto-legge salvaguarda anche l’ambiente imponendo alla società interventi di risanamento e di recupero da almeno 3 miliardi di euro, da considerare investimenti produttivi a tutti gli effetti. Partendo dal caso Ilva, entro centottanta giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione, il Governo deve adottare una strategia industriale per la filiera produttiva dell’acciaio.
Altro aspetto fondamentale è costituito dalle iniziative finalizzate ad assicurare la massima trasparenza per i cittadini italiani. Siamo comunque consapevoli che l’industria siderurgica, in Europa e nel mondo, comporta effetti negativi sull’ambiente e sul territorio. Tutti questi casi vanno seguiti con attenzione dagli Stati affinché si possa conoscere il contributo di questo settore all’inquinamento ambientale e quanto, invece, deriva da altre fonti inquinanti che, al contrario, l’uomo e le istituzioni molto spesso tendono a nascondere. Per quanto sinteticamente detto prima e sulla base della lettera e del significato, anche teorico-pratico, del decreto-legge che oggi votiamo, ci sarà certamente un provvedimento di scarcerazione della dirigenza di Ilva, che non sarebbe più spiegabile, ammesso che prima lo fosse.
Egregio Presidente, egregio Ministro, i dieci deputati di Grande Sud-PPA voteranno compatti la legge di conversione del decreto-legge sull’Ilva che dimostra la civiltà a cui è pervenuto il nostro Paese

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