Gazzetta del Sud
Il Parlamento italiano si appresta a varare una legge di riforma dei Servizi segreti.
La storia dei Servizi segreti italiani è caratterizzata da periodi di buoni risultati e periodi oscuri che ne hanno vanificato, di fronte all’opinione pubblica, i meriti acquisiti con grandi sacrifici di uomini e mezzi.
I nemici principali della Nazione sono oggi: il terrorismo internazionale e quello, per fortuna ben più modesto, di casa nostra. E’ bene pure ricordare che i “Servizi” sono stati e più lo saranno in futuro gli strumenti essenziali per vincere il terrorismo; non a caso siamo l’unico paese presente in Iraq, fino a poco tempo fa, non colpito da atti di terrorismo fondamentalista.
I “Servizi” infatti sono gli unici Enti dello Stato che non annunciano i risultati ottenuti con conferenza stampa. Talché all’opinione pubblica non risultano mai i tantissimi successi ottenuti ma solo i pochi insuccessi o le poche “deviazioni” di qualche frangia sparuta.
E’anche vero che di recente sono apparse luci e ombre nella loro attività.
L’episodio del rapimento dell’Imam “Abu Omar” può apparire come un’ombra mentre l’ottimo successo delle forze dell’ordine nel caso dell’arresto degli ultimi esponenti delle Brigate Rosse, ne rappresenta una luce brillante.
Il voto unanime della Camera ha mostrato quanto stia a cuore a tutte le forze politiche italiane la lotta al terrorismo.
Nella proposta di legge risultano più chiare le regole per gli operatori della sicurezza. Ci sono reati che nessuno può commettere, neanche gli uomini dei “Servizi”, ma altri che, pure rimanendo reati per i cittadini comuni, possono essere invece commessi su autorizzazione del Presidente del Consiglio.
Viene così normato anche il segreto di Stato in modo da poter salvaguardare gli uomini dei “Servizi” che spesso mettono in gioco la loro vita e non si possono difendere. Da una parte vi è l’aumento notevole del potere del Presidente del Consiglio ma questo è bilanciato da un più forte comitato di controllo parlamentare (COPACO), presieduto da un esponente dell’Opposizione.
Certo si poteva fare di più su alcuni aspetti delle vecchie norme, che sono rimaste invariate, come la possibilità per la stampa di pubblicare notizie coperte temporaneamente dal segreto di Stato. Non mancherà certo una nuova occasione.
Le nuove tecnologie e gli sviluppi dell’attività terroristica internazionale, impongono a tutti i governi democratici dì avere una base comune anche sulla definizione del “fenomeno terrorismo”.
Ma i “Servizi” devono essere anche un mezzo sicuro per sconfiggere ogni rigurgito di brigatismo, che periodicamente si affaccia nel nostro paese.
Il voto favorevole di Italia dei Valori, nonostante la scelta di non riformare in profondità la legge del ’77, è stato un voto di fiducia per il lavoro efficace di maggioranza e di opposizione, coordinato con competenza e capacità dal Presidente Luciano Violante.
on. Aurelio Misiti
deputato di Italia dei Valori
www.aureliomisiti.it