(ANSA) – CATANZARO, 22 APR – ”Dopo gli eventi luttuosi dell’Aquila e’ necessario ed auspicabile che il Governo, le regioni e le grandi citta’ inseriscano nei propri bilanci un capitolo con almeno un terzo di quanto statisticamente sappiamo che ogni 30 anni siamo poi chiamati a spendere per affrontare gli interventi di riparazione e ricostruzione necessari dopo gli eventi calamitosi piu’ gravi”.
A sostenerlo e’ stato Aurelio Misiti, segretario della Commissione trasporti della Camera, gia’ presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, intervenendo, a Roma, al convegno ”Per un’Italia piu’ sicura, le vie dimenticate della prevenzione”. ”Si tratta – ha aggiunto – di almeno cinquecento milioni di euro l’anno. Solo cosi’ si passera’ dalle parole ai fatti”. Misiti, e’ scritto in una nota, ha stigmatizzato il comportamento di molte amministrazioni e istituzioni che ”nel tempo hanno dimostrato di non voler impegnarsi a fondo nel controllo e dell’attuazione delle norme tecniche riguardanti il pericolo sismico delle costruzioni”. Misiti ha anche sottolineato ”come dopo appena qualche mese dagli eventi piu’ catastrofici l’opinione pubblica e le classi dirigenti, non solo italiane, tendono a dimenticare quanto avvenuto e non si impegnano a investire nell’adeguamento sismico delle costruzioni esistenti e neppure in quelle di nuova realizzazione”.
”Il secolo scorso – ha ricordato Misiti – ha visto centotrentamila morti nel nostro paese dovuti ai terremoti e negli ultimi trent’anni si sono avuti circa cinquemila morti, ventimila feriti, nonche’ cinquanta miliardi di euro per spese di ricostruzione”.