(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 7 GEN – Il deputato Aurelio Misiti, segretario regionale di Italia dei Valori, ha comunicato, con una nota, che ”il partito ha deciso di costituirsi in giudizio per tutelare gli interessi lesi dei cittadini calabresi nel procedimento che iniziera’ il 9 gennaio, davanti alla Corte di Appello di Reggio Calabria e che vede imputati i vertici di alcuni dei maggiori istituti di credito italiani per il reato di usura”.
”Si tratta di una battaglia – aggiunge Misiti – che l’imprenditore Antonio De Masi ha portato avanti con grande coraggio e che Italia dei Valori vuole sostenere con determinazione. Per questo abbiamo deciso di affidare all’avvocato Giacomo Saccomanno la difesa del partito in modo tale che possa intervenire nel procedimento penale e garantire la presenza di Italia dei Valori quale ulteriore soggetto che possa contribuire ad una definizione positiva della vicenda De Masi e delle famiglie dei 280 dipendenti che l’azienda rappresenta”.
”Al partito dell’Italia dei Valori – sostiene ancora Misiti – interessa anche e soprattutto l’enorme valore sociale che il procedimento rappresenta, che per la Calabria va ben oltre l’elemento penale. La sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Palmi nel novembre del 2007, ha infatti confermato l’esistenza del reato di usura. Si tratta della prima sentenza in Italia con cui e’ stata riconosciuta ufficialmente l’usura perpetrata dalle banche nei confronti dei propri clienti. E’ la dimostrazione che gli istituti di credito hanno approfittato nel tempo dello stato di debolezza tessuto sociale del Sud e della Calabria in modo particolare, accrescendo con la loro politica la parita’ dei diritti e delle opportunita’ degli imprenditori meridionali rispetto al resto del Paese e dell’Europa”.
Secondo Misiti, ”con questa decisione Italia dei Valori ancora una volta si schiera e si batte per la difesa dei diritti dei cittadini. Nella convinzione che la giustizia, ancora una volta, sapra’ agire in modo indipendente ed equidistante, lontana dai possibili tentativi di condizionamento che potrebbero essere avanzati, anche solo a livello di opinione pubblica, dagli enormi gruppi di potere economico e finanziario che in questo procedimento sono interessati”.
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