Catanzaro 6 dic 2008- La recente decisione di sbloccare i fondi per la rete ferroviaria Torino – Lione, che fa parte del Corridoio numero cinque, Lisbona – Kiev, è stata presa dall’UE nell’ambito dei primi finanziamenti di 1,6 miliardi di euro per gli undici progetti riguardanti i collegamenti transfrontalieri.
L’Europa ha deciso in base a una documentazione del Governo italiano che ha novellato di fatto quanto già trasmesso dal Ministro delle Infrastrutture Di Pietro dell’ultimo Governo Prodi, che teneva conto anche di quanto in precedenza aveva elaborato l’ex Ministro Lunardi.
È evidente a tutti che quanto ottenuto dall’Italia in questa occasione rappresenta solo una parte di quanto richiesto dal Governo di centro-sinistra, il quale aveva dimostrato alla UE la necessità dell’intervento europeo per superare le difficoltà di attraversamento dei confini italiani che non hanno gli altri stati continentali.
L’elemento nuovo rispetto alle proposte e alle richieste di Di Pietro è rappresentato dallo sbocco del tunnel alpino in una valle piuttosto che in un’altra e non modifica quindi la sostanza del progetto complessivo precedente in quanto si tratta di modifiche relative ad un solo tratto del tracciato.
La tempistica della realizzazione di Tav nel tratto Alpino della Torino – Lione è stata spostata in avanti di altri cinque mesi e quindi, ammesso che tutti rispettino i tempi, il cantiere della galleria si aprirà nel 2013.
È innegabile che un’opera così importante per il futuro dell’economia italiana non va strumentalizzata per interessi di parte ma ogni governo e ogni forza politica dovrebbero collaborare per la sua realizzazione, tenendo conto delle posizioni più ragionevoli delle amministrazioni locali che, grazie all’osservatorio tecnico istituito dal precedente Governo, sono state coinvolte in tutto il processo decisionale dell’opera.
Gentile On.Misiti
la novità secondo me riscontrabile nel nuovo corso del governo di centro-destra sta nel ritorno in stile Lunardi al brutale decisionalismo attuato nei palazzi romani senza tenere in minima considerazione le opinioni delle popolazioni interessate. Il presidente Di Pietro con una opera di mediazione e di ascolto anche grazie all’osservatorio coordinato dall’Arch. Virano aveva dialogato con le popolazioni, se non altro quelle con cui era possibile farlo, quelle per intenderci non arroccate sul no a tutti costi ad un’opera infrastrutturale di cui il paese intero necessita, adesso mi sembra che l’attuale ministro vada avanti senza curarsi di nulla e non mi stupirebbe più di tanto l’impiego come fu fatto anni fa di polizia e carabinieri con tanto di manganelli.
Una positiva novità per quanto riguarda il nostro territorio è venuta dall’arrivo in calabria dell’eurostar freccia argento uno degli ultimi nati in casa Alstom per quanto riguarda gli elettrotreni a cassa oscillante che sarà in servizio sulla Reggio-Roma, a questo proposito On. la prego come sempre ha fatto di vigilare non vorremmo subire dopo una inaugurazione in pompa magna un ennesimo scippo(si comincia con i treni nuovi al sud per poi spostarli in tratte più remunerative).
I termini di trasporti On. anche la metropolitana leggera attivata sul territorio reggino nella tratta Rosarno-Melito P.S. ha ormai rivestito un ruolo importantissimo per i pendolari che la utilizzano quotidianamente, certo se ci dessero mezzi più adeguati invece delle ormai stremate automotrici Aln che anno circa 35 anni di onorato servizio l’efficenza e i tempi di percorrenza ne gioverebbero.
Infine On. spero sinceramente lei porterà(ma lo ha gia fatto in tante occasioni…spero continui) in parlamento la voce dei pendolari dello stretto, bisogna assolutamente “costringere” bluvia ad investire per altri mezzi veloci nel collegamento sullo stretto non ci possono abbandonare come stanno facendo aumentando al contempo i costi degli abbonamenti.
Distinti Saluti
Francesco Imbalzano
IDV Reggio Calabria