L’appello a Prodi dei venti deputati per indire il referendum sul Ponte di Messina
tra i quali:
Aurelio Misiti IDV, Salvatore Raiti IDV, Enzo Bianco Ulivo, Sergio D’Antoni Ulivo, Ennio Morrone UDEUR, Francesco Nucara PRI, Enrico La Loggia FI, Ilario Floresta FI, Luigi Fedele FI, Mario Tassone UDC
PREMESSO CHE
– il programma dell’Unione non considera prioritaria la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, che fa parte integrante del corridoio n. 1 Berlino-Palermo della rete europea di comunicazione ferroviaria e stradale;
– l’appalto per la scelta del Contraente Generale è stato già effettuato;
– l’investimento delle risorse finanziarie, di certo non facilmente trasferibile per realizzare altre opere, è così suddiviso:
– la Comunità europea ha destinato un finanziamento a fondo perduto del 10% fino al 20% del totale, che corrisponde a una somma pari a circa 600 MI€ fino a 1200 MI€;
– l’investimento privato copre per contratto il 60%;
– la rimanente somma del 30% viene investita dal socio pubblico della Società Stretto di Messina e non costituisce investimento a fondo perduto, ma investimento produttivo;
RITENUTO CHE
la rescissione del contratto con il Contraente Generale comporterebbe:
– profonde lacerazioni tra gli schieramenti politici e negli stessi;
– contenzioso molto dispendioso per la Società Stretto di Messina;
– mancato investimento di fondi europei, privati e pubblici, che rendono ancora più ampio il divario tra Centro-Nord e Sud del Paese;
I SOTTOSCRITTI
essendo in atto un ampio dibattito nelle due Regioni dello Stretto, rivolgono un pressante appello al Governo Nazionale, affinché passi la parola ai cittadini calabresi e siciliani, indicendo un referendum consultivo per conoscere la volontà del popolo interessato sull’argomento.