Ricordo l’ex PM quando nel 2003 mi ha ricevuto per chiarimenti su fatti a me ignoti e invece mi ha fatto capire che lo scopo del colloquio era quello di “scavare” sull’attività del presidente della Giunta, suo nemico acerrimo in magistratura. Non sono caduto nel tranello e tutto finì lì.
Successivamente egli si è avvicinato a “Italia dei valori” e ha convinto Di Pietro a candidarlo alle europee e poi a sindaco di Napoli. Nel frattempo si è impegnato in prima persona per candidare Callipo a presidente della regione Calabria, il che ha impedito la rielezione di Loiero, da lui ingiustamente indagato. Oggi la verità viene a galla: De Magistris e’ condannato a un anno e tre mesi per reati commessi durante l’indagine così detta Why Not.
Come deputato europeo ha conseguito magri risultati, come sindaco anche più magri. Ma il peggio l’ha commesso in magistratura e le sentenze di assoluzione di quasi tutti gli imputati lo dimostrano.
E’ noto che le sue inchieste non hanno mai portato a condanne con sentenze definitive, tanto che alcuni osservatori pensano addirittura che egli abbia lavorato da pubblico ministero solo per preparare la sua discesa in politica.
Oggi la legge Severino impone al sindaco di Napoli di andare a casa e lasciare la poltrona. Ma, in contrasto netto con quanto egli ha sostenuto in passato, non accetta il dettato della legge e dichiara candidamente “si dimettano quei giudici, si guardino allo specchio e provino vergogna”.
Il prefetto di Napoli si faccia sentire!
MISITI: DE MAGISTRIS AL CAPOLINEA
Publicato da Segreteria, 27 Settembre 2014 alle ore 18:25
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