I morti e i feriti di Refrottolo nel trevigiano costituiscono un tragico avvertimento alla nostra classe dirigente e in special modo a quella governante: “va cambiato profondamente il modo di governare il territorio italiano”.
Nonostante le ripetute tragedie dovute a frane, alluvioni e terremoti gli italiani non comprendono l’importanza della cultura della prevenzione rispetto a quella dell’emergenza.
I Governi si limitano a emanare decreti di calamità naturali accompagnati da finanziamenti per riparare i danni e, quando va bene, per risarcire i danneggiati. Niente o quasi per la prevenzione.
Che fine hanno fatto i Piani di assetto idrogeologico, che ogni Regione avrebbe dovuto approvare e realizzare?
Le classi dirigenti più avvedute – come ad esempio quella statunitense – sanno che per superare la crisi economica è prioritario varare e realizzare “un piano nazionale di manutenzione di opere pubbliche e cioè manutenzione dei ponti stradali e ferroviari, dei fiumi e delle vallate, manutenzione degli edifici strategici”.
Nel caso dell’Italia la difesa idrogeologica in particolare necessita di un lavoro di manutenzione continuo per assecondare i fenomeni naturali e garantire la sicurezza dei cittadini. Ma questo richiede un’ inversione nella cultura di governo non facile da realizzare nel nostro paese.
MISITI – IL CLIMA DI OGGI ESIGE MAGGIORE ATTENZIONE AL TERRITORIO
Publicato da Segreteria, 3 Agosto 2014 alle ore 13:49
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