La questione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani di Roma sta diventando una vera spina nel fianco per il Sindaco e la Giunta comunale. Come ormai è noto il principio da rispettare è: chi produce i rifiuti deve smaltirli nel proprio territorio. A Roma e nel Lazio gli impianti per trattare i rifiuti ci sono; manca la discarica controllata per i residui finali del trattamento industriale, a causa delle note incapacità della classe dirigente. Ma a questa si può per il momento ricorrere all’esportazione dei residui in altre regioni. Per il resto devono provvedere il Comune e la Regione.
La magistratura, essendo parte dello Stato, deve collaborare alla soluzione del dramma romano autorizzando l’attività di tutti gli impianti pubblici e privati affinché la città non venga invasa da 2000 ton. al giorno di mondezza.
Il Governo non può e non deve occuparsi con un commissario dei rifiuti di Roma. I commissari non hanno mai risolto nulla in questo campo.
Se un Sindaco non è in grado di smaltire i rifiuti vuol dire che non può stare in Campidoglio. Non ci auguriamo questo ma pretendiamo una soluzione immediata così come hanno fatto suoi illustri predecessori come Petroselli, Vetere e Signorello che, con il sostegno della Regione , hanno preparato la soluzione che oggi va solo attuata.
Aspettiamo i fatti e non i piagnistei di chi con il cappello in mano va dal Ministro dell’Ambiente di turno a chiedere aiuto.
MISITI: MARINO in un vicolo cieco per i rifiuti di Roma
Publicato da Segreteria, 7 Aprile 2014 alle ore 16:18
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