UNA VERA RIPRESA ECONOMICA, CON LA GUIDA SPOSTATA A BRUXELLES, NON SARA’ DI ENTITÀ TALE DA CONSENTIRE UN AUMENTO SENSIBILE DELL’OCCUPAZIONE, ANZI QUALCUNO SOSTIENE CHE IL DATO OCCUPAZIONALE PEGGIORERÀ ANCORA. LE IMPRESE INFATTI, PER COMPETERE NEL MERCATO GLOBALE, SI RISTRUTTURANO AUMENTANDO LA PRODUTTIVITÀ CON RIDUZIONE DI PERSONALE. MA QUESTA NON DEVE ESSERE L’UNICA VIA PER FRONTEGGIARE LA CRISI. IN MOLTI SETTORI SI PUÒ PREFERIRE PRODURRE DI PIÙ E PUNTARE SULL’AUMENTO DELLE ENTRATE.
AD ESEMPIO NEL TRASPORTO AEREO, PIUTTOSTO CHE RIDURRE IL COSTO DEL LAVORO, GIÀ RIDOTTO AI MINIMI TERMINI, E PROPORRE RIDUZIONI DI TRATTE ED ESUBERI, OCCORRE IMPOSTARE PIANI INDUSTRIALI CHE PREVEDANO LO SVILUPPO CON AUMENTO DEL NUMERO DEI VETTORI E DELL’OCCUPAZIONE.
I TAGLI POSSONO ANDAR BENE IN ALTRI SETTORI PRODUTTIVI CON BUONI RISULTATI.
MA PER ACCORCIARE I TEMPI BUROCRATICO-AMMINISTRATIVI OCCORRE REALIZZARE PIANI DI MANUTENZIONE SUL TERRITORIO NEI SETTORI: STRADALE, FERROVIARIO, EDILE, SISMICO E IDROGEOLOGICO, DOVE SI ARRIVA AL CANTIERE IN TRE MESI CON EFFETTI OCCUPAZIONALI ECCELLENTI.
I 300 MILIONI DI EURO INVESTITI DI RECENTE DAL GOVERNO IN MANUTENZIONE STRADALE E FERROVIARIA “IN TRE MESI” HANNO CONSENTITO DI APRIRE CENTINAIA DI CANTIERI.
INSISTERE SU QUESTA LINEA, CHE IN POCO TEMPO PUÒ PORTARE UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO, E’ IMPERATIVO CATEGORICO PER L’ITALIA.
RIPRESA ECONOMICA: CHE FANNO EUROPA, STATO E IMPRESE?
Publicato da Segreteria, 13 Dicembre 2013 alle ore 19:32
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