RILANCIARE IL PAESE CON LE PICCOLE OPERE PUBBLICHE IN ATTESA DELLE GRANDI

I DATI SULL’USCITA DALLA RECESSIONE DELLEUROZONA DIMOSTRANO CHE GLI STIMOLI PUBBLICI DELL’ITALIA HANNO EFFETTI LIMITATI SUL MIGLIORAMENTO DEI NOSTRI RISULTATI ECONOMICI: CI SUPERANO QUASI TUTTI I NOSTRI AMICI EUROPEI.
AL NOSTRO PAESE SERVE UN PIANO DI OPERE PUBBLICHE DA REALIZZARSI IN DUE TEMPI CONNESSI TRA LORO. NELL’IMMEDIATO OCCORRE UNA FASE DEL PIANO CHE PREVEDA LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA E ORDINARIA DI TUTTE LE OPERE D’ARTE FERROVIARIE E STRADALI COSTRUITE DA OLTRE 40 ANNI. ESSE SUPERANO LE CENTOMILA UNITA’. IL PIANO MANUTENTIVO VA ESTESO ALLE COSTRUZIONI IN C. A. PUBBLICHE E PRIVATE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’ADEGUAMENTO SISMICO DEGLI EDIFICI. I PRIVATI ANDRANNO INCENTIVATI CON ADEGUATI SGRAVI FISCALI. CIO’ CONSENTIREBBE L’APERTURA DI DIECINE DI MIGLIAIA DI CANTIERI (5-10 LAVORATORI) NELL’ARCO DI UN TRIENNIO, GIUSTO IL TEMPO DI PREPARAZIONE DI NUOVI CANTIERI PER LE GRANDI OPERE.
LA MANUTENZIONE RICHIEDE ITER APPROVATIVO BREVE E FINANZIAMENTI LIMITATI, RICORDANDO CHE UN EURO INVESTITO PRODUCE UN INDOTTO DI ALMENO QUATTRO.
LE GRANDI OPERE TUTTAVIA VANNO REALIZZATE CON INVESTIMENTI PUBBLICI E PRIVATI.
I FONDI NON PUBBLICI INTERVENGONO SOLO SE IL PROGETTO E’ FINANZIABILE DALLE BANCHE CIOE’ BANCABILE. MA IL PUBBLICO HA POCHE RISORSE DA INVESTIRE IN OPERE PUBBLICHE E PERCIO’ VA FATTA UNA INIZIATIVA CHE COINVOLGA IL CAPITALE PRIVATO INTERNAZIONALE. PARADOSSALMENTE AL SUD E’ POSSIBILE, TRASFORMANDO I FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO IN INVESTIMENTI PRODUTTIVI.

PROF. ING. AURELIO MISITI
presidente CNIM gia’ V.Ministro infrastrutture



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