Battere il male è un imperativo categorico. Nonostante le due gravi intimidazioni Padre Giancarlo ha avuto parole di speranza nella domenica delle palme. La solidarietà dal mondo civile e religioso ha dato un sostegno morale ai giovani impegnati nelle cooperative del Bonamico. Ma, oltre al sostegno morale, molti calabresi, e in prima persona il presidente degli industriali Filippo Callipo, hanno espresso il desiderio di poter diventare soci. Non sfugge a nessuno l’importanza di questa intenzione, che ripercorre lo stesso tracciato dello striscione con su scritto “E ora uccideteci tutti”.
Questa reazione, che scuote in profondità la società calabrese, ci conforta e ci sprona a continuare la nostra battaglia di civiltà e di progresso. In fondo la campagna elettorale, aldilà di qualche episodio di microcriminalità, è stata caratterizzata da una sostanziale correttezza. Va dato atto a tutte le formazioni politiche di aver condotto trenta giorni di attività propagandistica all’insegna della tranquillità. Di ciò siamo grati ai calabresi e riconoscenti alle forze dell’ordine, che ci stanno assistendo nella migliore tradizione. Abbiamo speranza, come Bregantini, che la luce di Cristo illuminerà anche quei cervelli annebbiati che ancora commettono atti vandalici contro la civiltà.
Caro Padre Giancarlo, non mollare e chiedi al Papa di non allontanarti dalla nostra terra. Piuttosto il Papa voglia nominare altri pastori come il Vescovo di Locri!
di Aurelio Misiti
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