(AGENPARL) – Roma, 26 mar – “Le opposizioni strumentali organizzate da forze minoritarie nel territorio della Val di Susa, malauguratamente sfociate in atti di inaudita violenza contro le forze dell’ordine, non devono condizionare l’azione del Governo italiano e delle Istituzioni del territorio, tutti favorevoli alla realizzazione di un’opera moderna, che rende possibile raggiungere gli obiettivi europei di crescita inclusiva e sostenibile, che favorisca la coesione degli Stati membri”. Lo ha detto il capogruppo di Grande Sud alla camera dei deputati, illustrando nell’Aula di Montecitorio la mozione del movimento arancione sulla Tav. “Il prezioso lavoro di consultazione dell’Osservat orio, istituito dal Governo Berlusconi nel 2005 e confermato dal Governo Prodi – ha spiegato Misiti -, ha consentito all’Italia, anche se in un tempo eccessivo protrattosi per sei anni, di giungere alla predisposizione di un progetto del tutto compatibile con il paesaggio, l’urbanistica e più in generale l’ambiente di quel territorio che va dal confine alpino fino alla città di Torino”.
Per il capogruppo di Grande Sud alla Camera “il ritardo dell’Italia rispetto alla Francia è dovuto essenzialmente al fatto che dal giugno 2006 il Governo aveva ritenuto di usare il procedimento previsto dall’articolo 81 del D.P.R n. 616 del 1977 relativo alle opere di interesse statale, anche se il finanziamento permaneva nella legge obiettivo del 21 dicembre 2001 n. 443; il che ha dato ad ogni comune un potere eccessivo di interdizione e ha causato la dilatazione inusuale dei tempi di lavoro dell’Osservatorio. È pur vero – prosegue – che nell’allegato infrastrutture al DPF del 2009 viene citata la Torino – Lione ma non risulta alcuna decisione ufficiale del Governo che abbia modificato il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi del 29 giugno 2006 sulle procedure”.
Con la mozione Grande Sud ha chiesto l’impegno del Governo su: “facilitare la costruzione dell’opera chiarendo la sua collocazione, sia come finanziamento che come procedure, all’interno della legge obiettivo; reperire i fondi necessari, oltre quelli già stanziati dal CIPE, per realizzare il nodo di Torino; favorire la redazione di una mozione parlamentare unitaria per rafforzare il Governo di fronte all’Europa e al partner francese; inquadrare l’opera in un sistema europeo comprendente la nuova ferrovia Salerno – Palermo facente parte del Corridoio Europeo Nord – Sud”.
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