Le popolazioni del Mezzogiorno non sono contrarie in linea di principio a pagare il pedaggio sulla NA-SA-RC se viene utilizzato per costruire la nuova 106 – lo sostiene in una nota l’ex vice ministro del Ministero Infrastrutture e Trasporti Aurelio Misiti – senza questa finalità il pedaggio verrebbe vissuto come un ulteriore sopruso verso la parte debole del Paese, che in tempo di crisi si è caricata di un peso enorme, rinunciando di fatto per la CIG al Nord al 50% dei fondi FAS e cioè a 20 miliardi di euro disponibili. L’ isolamento del Sud – prosegue Misiti – attraverso i tagli insensati dei treni delle Ferrovie dello Stato e le ultime scelte aziendalistiche di Alitalia su RC, non rammentando il generoso finanziamento di tre miliardi di euro a fondo perduto erogato dallo Stato per avviare la nuova compagnia di bandiera senza debiti, deve indurre il Governo a realizzare al più presto il TAV NA –BA e NA –PA nonché il sistema autostradale meridionale, utilizzando il project finance come strumento principale di finanziamento. Gli ultimi atti del Governo però non lasciano ben sperare, infatti i tre miliardi e rotti per il Piano del Sud sono parte di quanto già deliberato dal CIPE durante il Governo precedente – conclude l’on. Misiti -, cioè meno di un quinto del totale degli investimenti e pertanto, anche sulle infrastrutture, il Nord si allontana con buona pace di chi ogni giorno si diletta nel Governo e fuori a parlare del Sud come motore possibile dell’intero Paese.