Misiti: lo sviluppo parte dal potenziamento delle infrastrutture

Gazzetta del Sud 22/10/2011

L’uomo di Governo ha parlato a un convegno sulla sicurezza delle costruzioni
Sicurezza delle costruzioni e sul lavoro, sviluppo compatibile, ma anche tutela dell’ambiente e tante altre tematiche. Questi gli argomenti, dai notevoli risvolti socioeconomici, trattati nel convegno tenutosi ieri nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Catanzaro, che ha patrocinato l’evento. Un incontro – moderato dal giornalista Marcello Barillà- promosso anche dal ministero dell’Interno, dal corpo nazionale dei Vigili del Fuocco e dai VV. FF. della Calabria, nonché dalla Confindustria del capoluogo di regione. Addirittura due le tavole rotonde organizzate, precedute da una serie di altri qualificati interventi. Tanti i relatori e le figure istituzionali che si sono alternate per svolgere una disamina tecnica ovvero al fine di inquadrare la questione dalla prospettiva di chi ha responsabilità politiche di alto profilo.
Il riferimento è al viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Aurelio Misiti, alla presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, all’assessore regionale all’Urbanistica Piero Aiello, alla vicesindaco del capoluogo calabrese Maria Grazia Caporale, al presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Paolo Abramo, al professore della Facoltà di Ingegneria de “La Sapienza” Remo Calzona, al direttore dei VV. FF. della Calabria Claudio De Angelis e del comandante dei VV. FF. di Perugia Stefano Marsella. Accanto a loro i presidenti dell’Ordine provinciale degli Ingegneri, Salvatore Saccà, e degli Architetti, Biagio Cantisani, l’avvocato penalista Michele Arabia, l’amministratore delegato della Ispredil Maria Grazia Esposito e il presidente di Confindustria Catanzaro Giuseppe Gatto. Fra i presenti anche il senatore Vincenzo Speziali, il comandante regionale della Guardia di Finanza Michele Calandro, il prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci e il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco del capoluogo di regione Felice Di Pardo.
Le conclusioni dell’approfondimento inerente alla sicurezza delle costruzioni, ma anche sulla crescita sostenibile e la tutela delle condizioni dei lavoratori, le ha tratte il viceministro Misiti: «La tragedia provocata dal terremoto dell’Aquila, così come altri eventi catastrofici verificatisi nel nostro Paese negli ultimi anni, hanno acceso i riflettori su uno dei gravi problemi dell’Italia, vale a dire la precarietà di molte strutture pubbliche. Un rischio per migliaia di dipendenti, che vi lavorano, e cittadini i quali sono quotidianamente costretti a frequentarle per i più svariati motivi».
Allarmanti alcuni dati messi in rilievo prima delle parole dell’on. Misiti. Cifre che fanno riferimento al pericolo a cui sono esposti molti edifici, sede di enti. Si tratta dei 21 mila esposti a rischio sismico e dei 216 minacciati da quello idrogeologico. Numeri a cui si aggiungono – sempre riguardo al vasto argomento affrontato – i circa 2.700 infortuni sul lavoro registrati in Calabria nel 2009. Aspetti che nessuno può e deve ignorare, in particolare persone con incarichi di Governo quali il viceministro Misiti: «È necessario innalzare i livelli di tutela nelle aree in cui vengono realizzate determinate opere allo scopo di evitare drammatici episodi. Ma è doveroso anche procedere al controllo di molte infrastrutture obsolete. È il caso, ad esempio, degli 8.000 ponti in calcestruzzo della nostra regione, un materiale che si deteriore nell’arco di circa 60 anni, costruiti oltre una cinquantina d’anni fa. Vanno tutti monitorati e ritengo che occorrerà aprire 1.500 cantieri per rimodernarne o ricostruirne una quota considerevole. Ho già chiesto i finanziamenti utili. Al di là delle imprescindibili considerazioni attinenti alla sicurezza, una priorità assoluta, è doveroso pensare alla ripresa in chiave economica della Calabria. Una realtà con enormi potenzialità, che le consentirebbero di non essere più il fanalino di coda dell’Italia. Paese che a sua volta potrebbe essere fra i primi in Europa e nel mondo, avendo i mezzi per fronteggiare questa terribile crisi finanziaria globale».
L’ultimo passaggio del suo ragionamento, lo stesso deputato lo ha riservato alla strade calabresi, ennesimo “tallone d’Achille” della regione. «Ho pensato– ha spiegato – a un progetto per la Statale 106, ma le attenzioni maggiorile rivolgo alla Salerno-Reggio. La tristemente nota A3, che non può però essere frutto dell’assistenzialismo ma va resa appetibile per gli imprenditori i quali devono realizzare l’opera».

Paolo Cannizzaro



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