Il centrodestra esulta, dal Pd arrivano reazioni disparate, più possibilista il commissario calabrese Adriano Musi, negativo Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro, in chiaroscuro il commento di Angela Napoli di Fli. La verità è che il Cipe ha sbloccato i Fondi Fas e che sulla Regione Calabria piovono investimenti significativi per opere già progettate che secondo il sottosegretario alle Infrastrutture Aurelio Misiti «possono giungere in tempi brevi all’affidamento dei lavori con relativa apertura dei cantieri». Misiti suggerisce: «Usare i ribassi d’asta del Piano per il Sud e degli investimenti pubblici del Centro-Nord per finanziare un programma manutentivo delle “opere d’arte” (ponti e viadotti), ferro- viarie e stradali italiane, opere che si trovano in uno stato di “grave malattia” e che necessitano di immediati interventi di recupero e manutenzione straordinaria».
Il sottosegretario all’Economia Tonino Gentile ha lavorato negli ultimi tre giorni con il ministro Tremonti per sbloccare questi fondi. «Raramente – dice – in Calabria sono arrivati finanziamenti così ingenti. Silvio Berlusconi non solo ha mantenuti gli impegni, rafforzando la squadra di governo con esponenti calabresi ma ha voluto dare un segnale preciso con questo Piano per il Sud, nel quale la nostra regione ha avuto un’attenzione particolare. Attenzione che premia l’ottimo lavoro della classe politica del Pdl guidata da Giuseppe Scopelliti e i risultati elettorali che fanno della Calabria un baluardo del centrodestra». Il Pdl della Calabria ribadisce che «questo risultato premia l’impegno del presidente Scopelliti che su questi Fondi Fas si è confrontato con il premier e il governo e del sottosegretario Tonino Gentile, che sin dal suo insediamento aveva posto l’accento sulla questione delle infrastrutture con il ministro Tremonti».
«Il governo Berlusconi – commenta il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri – conferma di mantenere gli impegni per il Sud, nonostante la crisi in atto. Le delibere del Cipe rappresentano sia una boccata d’ossigeno sia un risultato straordinario. Ora tocca alle Regioni saper impiegare al meglio le risorse». Per il vice presidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò con la delibera del Cipe «viene scritta un’altra bella pagina in termini di impegno e di risposte concrete ai bisogni del Sud e nello stesso viene dato un riconoscimento al governatore Scopelliti. Sulla stessa lunghezza d’onda si sintonizza il presidente di Field Domenico Barrile, secondo il quale questi investimenti sottolineano «pure un grande successo di Peppe Scopelliti e del sottosegretario Tonino Gentile».
L’on. Angela Napoli, coordinatrice calabrese del Fli osserva: «Non posso che recepire positivamente lo stanziamento di 723,4 milioni di euro in favore della Calabria, nell’ambito del Piano per il Sud. A questo vanno aggiunti i finanziamenti per la direttrice ferroviaria Salerno–Reggio Calabria e per il completamento di circa 383 km. dell’A3 Salerno–Reggio Calabria. Mi auguro che molti di questi tratti rientrino nel territorio calabrese, anche perché forse si potranno così veder ripartire i lavori sui tre tratti, di diversi chilometri inspiegabilmente bloccati da anni, tra Rosarno e Lamezia Terme. Non posso, però, analogamente non evidenziare il rammarico nel non intravedere, nell’elenco di quanto deliberato dal Cipe, alcuna traccia né della 106 né della linea ferroviaria ionica né delle infrastrutture necessarie a dare impulso al superamento dell’attuale crisi del porto di Gioia Tauro».
Dal Pd arrivano due pareri. Il senatore Adriano Musi parla «di fondi già stanziati e dirottati altrove» e si augura che adesso trovino «rapida attuazione nelle opere previste» da parte di un governo «che si è distinto più per il dire che per il fare». Per quanto riguarda la Calabria aggiunge «le opere finanziate se realizzate rappresenterebbero una prima risposta, in attesa di un piano complessivo, che oggi manca, e che deve passare per il rilancio del porto di Gioia e per le altre note infrastrutture». Negativo è il giudizio di Stefano Fassina: «Si conferma che il governo Berlusconi, Bossi, Tremonti, Scilipoti non va oltre la sempre meno credibile propaganda».
Tonio Licordari