CATANZARO. Il Comitato direttivo regionale, esaminati i risultati delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008, esprime grande soddisfazione per i successi ottenuti in Italia e in Calabria ed approva la relazione del segretario regionale On. Aurelio Misiti e le conclusioni del Senatore Luigi Li Gotti.
L’elezione di 29 deputati e di 14 senatori, nonostante la vittoria del PdL, rappresenta un avvenimento storico molto positivo per il Partito. Nel dibattito è stato espresso pieno sostegno alla politica del Partito nazionale, che ha consentito a IDV di rafforzarsi, mentre partiti di lunga storia non sono riusciti nemmeno ad essere rappresentati in Parlamento. La riduzione da oltre quaranta sigle a soli cinque partiti è merito della scelta coraggiosa di Veltroni e di Di Pietro, tesa a limitare l’influenza dei gruppi politici più estremisti, che oggettivamente hanno contribuito alla caduta del Governo Prodi.
La vittoria del PdL nelle Regioni del Mezzogiorno è stata anche favorita dagli errori delle classi dirigenti regionali del centrosinistra, come dimostrano soprattutto i casi della Campania e della Sicilia.
La Regione Calabria è stata “violentata” per mesi dai media nazionali e internazionali, che l’hanno descritta come la Regione più disastrata d’Italia. D’altra parte, in tre anni di amministrazione del centrosinistra non è stato possibile approvare un piano sanitario; non si sono fatti passi avanti nelle politiche ambientali, come dimostrano, da una parte la crisi della depurazione delle acque e dei rifiuti e dall’altra l’ambiguità della politica energetica che, mentre assume la scelta dell’impiantistica solare di avanguardia, attua l’assurda disseminazione di parchi eolici su tutto il territorio. L’opinione pubblica non ha percepito ancora nemmeno l’ombra di una politica finalizzata allo sviluppo economico e alla realizzazione delle principali infrastrutture regionali. L’emigrazione intellettuale dei giovani continua e la disoccupazione femminile cresce ancora.
Sullo sfondo hanno fatto da cornice gli arresti eccellenti di politici e amministratori, che hanno caratterizzato purtroppo un periodo nero della vita regionale.
Il Presidente è stato lasciato solo, senza un sostegno convinto della maggioranza, tanto che ha deciso di formare un proprio personale partito politico; ciò ha determinato una situazione di instabilità e di insicurezza tra i cittadini, in cui il centrodestra, che in passato ha commesso errori anche più gravi, senza proporre un progetto diverso ha potuto incunearsi.
Per superare lo stato di fatto sopra delineato e recuperare il consenso della pubblica opinione calabrese, occorre avviare una profonda riflessione che porti ad un percorso comune del Presidente e dei partiti che lo appoggiano, fondato su un programma di fine legislatura, foriero di risultati tangibili e misurabili dai cittadini.
Ufficio Stampa
Italia dei Valori Calabria