Fini e Casini sono "neri"

Le ripetute sortite di Berlusconi contro i giornali, contro le TV, contro i vertici di Confindustria, tutti “comunisti” o al servizio di questi, costituiscono il tentativo estremo di evitare una bocciatura elettorale cercando di galvanizzare i suoi attivisti e di convincere gli indecisi a votare Forza Italia. Facendo questo tentativo, egli non ha previsto due effetti contrari: il primo, che il popolo degli indecisi è composto in genere da moderati delusi anche dalla sua politica, che non vuole vedere il Presidente del Consiglio, tesissimo e arrabbiatissimo con gli avversari, come uomo di parte; il secondo effetto è relativo alla conseguente polarizzazione del voto che punisce i compagni di strada Fini e Casini, i quali non sono solo imbarazzati, ma di giorno in giorno diventano “neri” di rabbia. E’ proprio convinto che con i “vaffa” ai vertici di Confindustria si conquistano i moderati? Ho molti dubbi che sia possibile questa operazione, anzi sono sicuro della fallacia di questo obiettivo.
Inoltre è possibile recuperare e vincere con i due partners molto critici e distanti? No, certamente. L’Italia non sopporterebbe un’altra stagione con un Premier padre-padrone, che confonde i suoi interessi con quelli del Paese. E’ questa la vera spiegazione dei sondaggi con tanti indecisi ma anche con la maggioranza che gli ha voltato le spalle.
Ha ragione D’alema: nasca anche a destra un partito unitario e moderato e il futuro per l’Italia sarà migliore. Altrimenti Berlusconi perderà altri petali. Che ci fa infatti l’UDC di Casini insieme a un estremista parolaio che lo relega in un angolo? Il richiamo centrista non tarderà a farsi sentire.

di Aurelio Misiti
www.aureliomisiti.it



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