Alla vigilia della visita di Papa Ratzinger alla Sapienza, la lettera dei 67 docenti dell’ Università, indirizzata al Rettore Renato Guarini, alimenta la polemica e genera perplessità. L’onorevole e professore Aurelio Misiti di Italia dei Valori, che considera la cerimonia di giovedì prossimo un incontro di grande pregio per l’Università, interviene per fare chiarezza e per accogliere calorosamente il Pontefice: “Ero accanto a Lama e ci torno domani per schierarmi accanto al Rettore, per difendere il diritto alla parola nel Tempio della Scienza.”
E rivolgendosi ai colleghi firmatari, chiarisce la sua netta distanza da essi e li invita, comunque, alla riflessione: “Sono gli stessi cattivi maestri che hanno fatto aggredire Lama, – – storico leader della Cgil – , oggi, ci provano con il Papa”. Non salva nulla del contenuto della lettera scritta dai 67 docenti, anzi chiarisce: “Nessuna argomentazione – spiega l’On Misiti – mi avvicina ai colleghi firmatari della tesi contro il Papa”. Il 17 si recherà all’Università, da docente e uomo politico, per difendere un diritto universale: “Mi batterò fino in fondo per il Suo diritto alla parola”. Poi da uomo di cultura invita a non dimenticare gli eventi storici che hanno segnato la vita di questa Università, voluta da Bonifacio VIII, che pose la prima pietra con la bolla papale dal titolo “In supremae praeminentia dignitatis, e sottolinea la diversa atmosfera riservata, in un’altra visita all’Università, al predecessore di Papa Ratznger. “A questi colleghi – aggiunge Misiti – ricordo la lezione di Giovanni Paolo II che nella sua visita è stato abbracciato da tutti i docenti e da tutti gli studenti”. E poi pensando alle discussioni scatenate un anno fa in seguito alla visita del Papa in Germania chiarisce “Sono convinto che gli stessi colleghi firmatari non vorranno essere paragonati ai fondamentalisti islamici che ebbero lo stesso atteggiamento contro la frase del Papa a Ratisbona”.
Aurelio Misiti
deputato di Italia dei Valori