Uno dei tanti slogans del libretto rosso di Mao suonava così: “quando in una Comunità vi è un uomo che dal nulla diviene molto ricco, in quella Comunità ci sono tanti uomini che lavorano per lui e divengono più poveri”. Ben detto! L’Italia, per dieci anni ha potuto verificare il detto di Mao. Berlusconi ha triplicato il suo patrimonio e molti italiani si sono invece impoveriti. Egli ha avuto l’opportunità di operare con i mezzi del mercato capitalistico ma anche con quelli offerti dalla sua posizione di Presidente del Consiglio. E’ l’anomalia che cinque anni fa lo portò al potere (tutti volevano diventare ricchi), oggi è divenuta la principale causa del suo declino: aver mangiato con le due ganasce senza lasciare nulla al resto della compagnia (cu’ mangia cu’ dui ganghi s’affuca).
Sempre Berlusconi ha accettato e poi voluto la legge elettorale proporzionale di coalizione; aveva in mente di stravincere le elezioni politiche del 9 aprile. La legge ha scompaginato i partiti dell’Opposizione come lui voleva, ma da sinistra a destra non passa nemmeno un voto. Poiché ogni partito è concorrente degli altri anche nella stessa coalizione lui ha perso il comando del centrodestra, mentre Prodi, senza partito, è divenuto, senza colpo ferire, comandante del centrosinistra. Chi semina vento raccoglie tempesta.
di Aurelio Misiti
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