Congresso regionale
Italia dei Valori Calabria
Gizzeria (CZ) – Hotel Caposuvero – 2/12/07
MOZIONE MISITI
La mozione fa proprio il Programma nazionale di Italia dei Valori, di cui riporta alcune linee fondamentali e fissa l’attenzione del Congresso sulle questioni calabresi.
1) Superare la crisi della Calabria
La Calabria, insieme ad altre regioni del Mezzogiorno, si trova in una crisi profonda che ha aspetti economici, sociali e politici. Italia dei Valori , che aspira a divenire nella regione un partito di massa, ritiene indispensabile il superamento rapido delle emergenze e l’avvio di una politica di sviluppo basata sulle innovazioni consentite dai risultati della ricerca scientifica e tecnologica. Le emergenze da superare sono: la disoccupazione giovanile; la criminalità organizzata e la salute dei cittadini. Italia dei Valori si impegnerà in un lavoro culturale e politico per contribuire nel territorio e nelle Istituzioni al superamento delle emergenze e alla ripresa economica della regione. In tale ottica i giovani diplomati, laureati, ricercatori avranno un ruolo trainante e quindi vanno create le condizioni perché essi non lascino la regione, come purtroppo è avvenuto nel 2006. Superare le tre emergenze e avviare lo sviluppo vuol dire portare avanti un politica basata sulle forze proprie senza attendere l’”assistenza” del resto del Paese. Un programma quinquennale di rinforzo del contrasto alla criminalità, finanziato da fondi già destinati alla regione, che preveda almeno il raddoppio degli organici e delle risorse a disposizione delle forze dell’ordine e della magistratura; una politica della salute che persegua la razionalizzazione del sistema sanitario del centro-sinistra e avvii un programma di innalzamento del livello qualitativo delle prestazioni, che limiti drasticamente l’”emigrazione sanitaria”, favorendo semmai l’”immigrazione”; l’acquisizione delle risorse, a cui oggi si rinuncia inconsapevolmente, come le entrate per crediti ambientali e per lo sdoganamento delle merci nel porto di Gioia Tauro , le roialty per il gas prodotto da aziende ormai privatizzate; un piano di grandi opere pubbliche a supporto dei servizi essenziali ( acqua, aria, rifiuti, casa, strade interne e ferrovie), finanziato da fondi europei, statali e da privati. Esempio importante può essere la costruzione dell’autostrada jonica e le tre metropolitane di Cosenza_Rende, Lamezia_Catanzaro, Gioia Tauro_Reggio_Melito. Questo programma di rinnovamento così segnerà la fine delle emergenze e l’avvio della ripresa economica. Ma noi sappiamo che i programmi rimangono sulla carta se non vi è una classe dirigente che li attui nella realtà. La Calabria, purtroppo, non ha attualmente una classe dirigente complessiva che pensi al futuro e capace di realizzare gli obiettivi nel presente. La fuga di tante risorse umane, causata dall’emigrazione, determina principalmente questa carenza. Và incentivato il ritorno dei cervelli offrendo loro nuove condizioni di vita e di lavoro. Nel settore politico istituzionale si dovrà procedere ad un rinnovamento coraggioso, basato sull’utilizzo delle immense risorse femminili e giovanili, senza trascurare l’apporto delle persone mature, purchè impegnate a gestire e governare la “res-pubblica” nell’interesse generale della regione e non di se stessi. Solo così sarà possibile ottenere positive modifiche nei governi locali e regionale, nelle aziende, nei sindacati e nelle associazioni. Sarà più facile utilizzare i fondi comunitari e avviare una fase nuova che fondi lo sviluppo sull’uso delle risorse interne e sull’attrazione degli investimenti esterni
2) Lavoro
Questo autunno ci saranno manifestazioni pro e contro la legge 30 sul lavoro. Le leggi sul lavoro le hanno volute tutti, o quasi tutti. Il problema da porsi non è se demonizzare o meno la legge 30 o chi la vuole abrogare o discutere delle Brigate Rosse. Il problema è se le leggi sul lavoro funzionano o meno e se possono essere migliorate. Ci sono in Italia cinque milioni e mezzo di precari, che futuro possono avere? Quanto sono pagati? Quanti giorni lavorano in un anno? Che tutele hanno? Per quanto tempo vivono nella precarietà? Hanno la possibilità di farsi una famiglia? Possono ottenere un mutuo per la casa? Queste sono le domande a cui dobbiamo dare una risposta. Oggi molti hanno una piena occupazione, altri lavorano per pochi mesi all’anno, spesso sottopagati. Si deve ricominciare a discutere, e presto, di qualità del lavoro e di garanzie dei lavoratori. Non si possono lasciare cinque milioni e mezzo di precari con poche tutele senza una rappresentanza politica e consegnarli così all’estremismo. Bisogna andare oltre la legge 30 senza demonizzarla.
3) Politica fiscale
Il nostro obiettivo deve essere la riduzione della pressione fiscale, obiettivo possibile se continua la lotta all’evasione. Proseguendo con decisione su questa strada si può procedere alla riduzione delle imposte per i contribuenti. Bisogna far in modo che tutti paghino, affinché tutti paghino meno. Questo deve essere il nostro impegno principale.
4) Immigrazione e integrazione
Frequenti atti di microcriminalità vedono protagonisti gli extracomunitari. Si tratta quasi sempre di episodi riconducibili ad una immigrazione non governata e che danneggia per primi gli immigrati regolari. Le leggi fin qui prodotte hanno generato insicurezza nei cittadini, e così sarà fino a quando non verrà applicato il principio che chi entra in Italia ne deve osservare le leggi . Il buonismo e l’attendismo di alcuni partiti sia al Governo che all’opposizione stanno generando nell’opinione pubblica un rifiuto dello straniero. Le regole vanno cambiate prima che l’intolleranza e il razzismo dilaghino. La legge va cambiata, coloro che vengono fermati in quanto clandestini non possono più essere rilasciati con un foglio di via. Vanno immediatamente espulsi e rimpatriati.
5) Tutela dei risparmiatori
I gravi scandali bancari, finanziari e immobiliari verificatisi negli ultimi anni, a pagare per i quali sono stati sempre i piccoli risparmiatori (11000 solo per il caso Cirio) denotano quanto vi sia bisogno di maggior rigore nei confronti di amministratori, direttori generali e sindaci di società di investimento e di banche, che riportino condanne per reati bancari e finanziari, per il reato di falso in bilancio, per reati contro la pubblica amministrazione ( ad es. peculato, abuso di ufficio), la fede pubblica (falsità delle monete), il patrimonio (furto, rapina), l’ ordine pubblico (associazione a delinquere), l’economia pubblica e per materia tributaria. Ed in questi casi non possiamo permetterci di aspettare che la sentenza sia definitiva, poiché la tutela dei risparmiatori deve essere assolutamente prevalente nell’interesse generale del Paese. Tanto più che il Regolamento del Ministero dell’Economia e delle Finanze recante norme per l’individuazione dei requisiti di professionalità e onorabilità prevede la perdita dei requisiti in caso di condanna, anche non definitiva. L’Italia dei Valori, intanto, ha depositato un progetto di legge che prevede come l’assemblea dei soci delle banche e delle società di investimento non possano deliberare il reintegro fino a quando il procedimento penale non si sia concluso definitivamente.
6) I costi della politica
Viene da chiedersi cosa ci sia da conoscere e approfondire su un tema come quello dei costi della politica, noto non solo agli addetti ai lavori, ma anche ai cittadini. Il sospetto è che si punti a mandarla per le lunghe sperando che con il passare del tempo l’attenzione scemi e si possa lasciare tutto come è ora. Approfondire bene argomenti complessi come le riforme istituzionali, la razionalizzazione degli enti locali e della pubblica amministrazione è sicuramente utile, ma su tutto quello che è privilegio, la risposta deve essere immediata. L’Italia dei Valori ha presentato una proposta di legge che, se ci fosse la volontà, potrebbe essere esaminata e votata da Camera e Senato in pochi mesi ed entrare in vigore già nel 2008.
7) La magistratura
Noi pensiamo che l’indipendenza della magistratura vada salvaguardata per il bene del Paese . Nel 1994 quando l’inchiesta di Mani Pulite arrivò ai piani alti della politica, tutto il sistema si coalizzò per criminalizzare i magistrati, piuttosto che farsi un serio esame di coscienza su che cosa era accaduto nei rapporti tra politica e affari. A distanza di parecchi anni, la questione si ripropone. Ed ancora una volta sembra che la colpa sia dei magistrati che tentano di fare il proprio dovere e non della politica che cerca di approfittare del proprio ruolo. Ora come allora si avverte un chiaro scollamento tra il Paese legale, quello delle Istituzioni altisonanti, ed il Paese reale, quello del popolo che vuole vera giustizia, uguale per tutti. Per questo Italia dei Valori si è battuta per correggere il testo del provvedimento di riforma dell’ordinamento giudiziario.
8) Referendum e legge elettorale
La raccolta delle firme per il referendum popolare sulla legge elettorale ha dato un risultato sorprendente: 820.916 firme…..L’Italia dei Valori ha avuto il coraggio di mettersi in gioco; non per suicidarsi, ma per crescere se ne avrà la forza e le capacità. Noi crediamo fermamente in una politica sempre e solo al servizio del cittadino, piuttosto che usata e sfruttata da oligarchie varie. Ora, fatto il primo passo, c’è bisogno che il Parlamento ne prenda atto. C’è bisogno di una riforma della legge elettorale che assicuri al Paese governabilità, innanzitutto. Una riforma che deve assicurare: al cittadino la libertà di scegliere i propri candidati; una drastica riduzione dei tanti partitini che spesso tengono in scacco l’intero sistema. O il Parlamento sarà in grado di varare una riforma credibile, oppure la parola passa ai cittadini con il referendum, come è normale che sia in ogni democrazia.
9) Mercato: concorrenza e trasparenza
L’Italia dei Valori ha sempre posto nei suoi programmi la regolamentazione dei monopoli naturali e la necessità di impegnarsi per la vera concorrenza che significa dare a tutti le stesse basi di partenza. Noi vogliamo partire da un dato di fatto: Il liberismo economico ha vinto la sua partita contro il comunismo sovietico, ma nel momento in cui ha vinto rischia di produrre delle anomalie molte gravi, se non vengono corrette per tempo. Noi crediamo nell’economia liberale, nella democrazia liberale e crediamo che la nostra libertà finisce dove inizia quella altrui. Crediamo però che libertà non vuol dire arbitrio e soprattutto che la libertà non deve uccidere la solidarietà. Ecco perché Italia dei Valori si è collocata a livello europeo, essendone parte integrante, in quell’area liberal democratica che al Parlamento Europeo ci vede insieme ad altri partiti, nell’ELDR, che vogliono mettere insieme un modello di sviluppo economico liberale e un modello di solidarietà sociale che non abbandoni le fasce sociali più deboli. Abbiamo cercato di intervenire sul credito al consumo. Il mercato ora è libero e succede di tutto e di più. Abbiamo condiviso il fatto che, per determinate cifre, devono esserci delle regole di trasparenza, gestione e controllo, specialmente per quanto riguarda il ruolo degli intermediari. Troppi “furbetti” approfittano dei cittadini e promettono prestiti che, poi, diventano usura. Così vogliamo intervenire in sede di ratifica della convenzione penale europea sulla corruzione. Per corrompere, l’imprenditore che paga il politico o il funzionario pubblico deve recuperare i fondi dall’attività dell’impresa. Nel bilancio, ovviamente, non può riportare “pagata corruzione” dunque lo deve falsificare. Col falso in bilancio, accantona fondi neri coi quali opera la corruzione. Negli anni passati questo reato era previsto ma il precedente governo ha cambiato le regole e, ad eccezione di pochi casi dimostrabili con procedure lunghissime, è stato eliminato di fatto il falso in bilancio.
10) Conflitti di interesse
L’Italia dei Valori ha da tempo sottolineato la necessità di modificare il meccanismo delle scatole cinesi, di risolvere i conflitti di interesse in campo economico che quasi sempre sono presenti negli intrecci azionari. Bisogna intervenire subito, per evitare di chiudere la stalla dopo che i furbetti sono scappati e fornire le giuste tutele al mercato e ai consumatori. Sotto questo profilo il Parlamento sta discutendo una proposta di legge sul conflitto d’interessi che noi vogliamo modificare inserendo tre regole:
_ ineleggibilità per coloro che sei mesi prima delle elezioni non abbiamo risolto il loro conflitto di interessi;
_ ineleggibilità per i condannati con sentenza penale passata in giudicato;
_ incompatibilità per gli incarichi di governo.
11) Il Partito
E’ stato fatto cenno che l’attuale partito dovrà trasformarsi in partito di massa. Tale affermazione richiede un approfondimento con precise indicazioni ai cittadini. La tendenza alla ricomposizione delle forze politiche in atto nel paese ( Partito Democratico, eventuali federazioni delle destre e delle sinistre ) pone a tutte le altre formazioni politiche lo stesso tema all’ordine del giorno. L’ esistenza di tanti partitini non fa bene al paese e meno che mai ad una regione “disastrata” come la Calabria. Pertanto, confermando la linea nazionale di centro-sinistra, in cui opereranno almeno due aggregazioni importanti come il partito democratico e la sinistra, Italia dei Valori Calabria si dovrà porre come centro di gravità di tutte le forze vive della regione che hanno come obiettivo la crescita della cultura umanistica, scientifica e tecnologica, dell’economia , delle infrastrutture e dei servizi primari in un clima di legalità, serenità e collaborazione. Italia dei Valori, quindi, guarda con attenzione ad un alleanza nei settori moderati della società che accolga nel proprio seno anche le centinaia di associazioni culturali e politiche, che hanno bisogno di un approdo in un partito non tradizionale. In tale partito il vertice e la base dovranno interagire con continuità, utilizzando certamente gli strumenti tradizionali della comunicazione politica, ma aprendosi con determinazione al nuovo nell’uso dei mezzi più avanzati della tecnologia e dell’informazione come blog, siti informatici, i-pod. You tube, second life ect…La struttura di partito dovrà essere aperta alle forze nuove , snella, decentrata e attiva in tutti i campi dell’attività sociale. Dialogherà e si confronterà da pari con tutte le altre forze politiche e in primo luogo con il nuovo Partito Democratico.