Osservatorio del 22 aprile 2010

LE GRADUATORIE DI MARIA STELLA GELMINI

La proposta della ministra dell’Istruzione di istituire graduatorie regionali dei docenti della scuola statale, riservando loro i posti disponibili, è quanto mai intempestiva ma anche controindicata per il nord del Paese. Essa è frutto di una visione protezionistica, destinata – qualora venisse realizzata – a deprimere in primo luogo l’economia settentrionale.
Nei giorni in cui il presidente della Svimez afferma “ogni anno ventimila laureati fuggono dal sud al nord e altri duemila all’estero”, la scelta del centro-destra di assecondare la Lega nord nella sua politica di discriminazione è certamente contro i giovani del sud, ma può rappresentare un boomerang per l’economia del nord e quindi del Paese.
Per di più, attuare il discrimine verso i laureati del sud solo nella scuola rappresenta anche una certa incapacità di vedere la centralità dell’istruzione nell’economia e più in generale in una società avanzata. In altri termini, mentre i servizi dei comuni, degli ospedali, delle piccole e medie imprese, delle regioni settentrionali si alimentano e crescono grazie a questo flusso di cervelli, la scuola rimarrebbe in gran parte senza maestri e professori in quanto i laureati del nord preferiscono altri impieghi.
A noi sembra un vero suicidio e riteniamo che la signora Gelmini non può che ripensarci, per il bene del Paese.

IL MAGLIONE DELLA FIAT

Nessuno ormai ha dubbi, e non solo per le parole di Obama, sulle qualità gestionali di Sergio Marchionne. La Fiat con lui è rinata e si sta adeguando rapidamente alle sfide e alle regole del mercato globale. A noi è dispiaciuta molto la sua rigidità iniziale su Termini Imerese, che però si può concludere positivamente con una nuova iniziativa industriale che eviti guai seri ai lavoratori.
Ci fa piacere invece che il piano strategico annunciato preveda il raddoppio della produzione di auto nel nostro Paese. Se l’azienda raggiungerà gli obiettivi del piano, vuol dire che la crisi economica mondiale sarà presto superata e si può guardare al futuro con maggiori certezze.
La produzione e la vendita di sei milioni di auto nel 2014 significa l’esistenza di un vero slancio nell’economia mondiale, ma anche un benefico cambio di marcia nell’economia nazionale.
Si può criticare pure per il suo irriverente “maglione” ma la grinta di ieri, mostrata nella presentazione del piano strategico, ci ha dato l’impressione di trovarci di fronte a un uomo di alto valore in campo internazionale.
Gli Agnelli e il giovane Elkann, dopo gli errori del vecchio Giovanni e di alcuni amministratori “sfessati”, hanno finalmente trovato la gallina dalle uova d’oro.



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