OCCASIONE PER IL SUD
Il mondo politico italiano negli ultimi giorni è tutto concentrato sui rapporti tra Fini e Berlusconi.
Anche coloro i quali dicono di non volersi occupare del caso sono poi costretti a farne i conti. Sia gli amici che gli avversari di Fini però tendono a dimenticare l’oggetto del contendere e fissano l’obiettivo su fatti marginali e spesso anche di carattere personale. C’entrano invece temi concreti. In primo luogo c’entra la questione dell’unità nazionale, non solo formale ma sostanziale. Si tratta dell’atteggiamento della classe dirigente italiana verso il Mezzogiorno d’Italia, che a noi di ProCalabria appare il vero oggetto del contendere in questa partita.
È chiaro infatti che la politica della Lega, sostenuta da Tremonti e accettata per convenienza da Berlusconi, il quale prega Dio che gli conservi l’alleato Bossi, risulta palesemente antimeridionale. Essendo Fini da sempre un paladino dell’unità nazionale, non gli può sfuggire la contraddizione dell’attuale politica del PDL e cioè di Berlusconi, finalizzata a sostenere la parte più forte del Paese con le risorse sottratte al Mezzogiorno.
Fini si è reso conto probabilmente che un partito libero, nazionale e patriottico, non può non considerare il Sud come una risorsa dell’intero Paese, così come ormai la pensano i più moderni osservatori delle “cose” italiane. A sostegno di questa causa l’ex presidente di AN troverà ampio sostegno nell’intellettualità meridionale e, in tempi post ideologici, anche tra le forze politiche che provengono dal lato opposto rispetto all’antica collocazione di Fini. Non c’è da meravigliarsi quindi se a suo sostegno vi sono parti importanti del Partito Democratico, di Alleanza per l’Italia e dello stesso gruppo Misto.
La lunga marcia verso il Centro del presidente della Camera, di un centro in cui già si trova l’UDC di Casini, avrà riflessi molto importanti nella politica meridionale, e potrebbe esprimere la formazione in una nuova forza politica non solo di opposizione alla Lega ma anche capace di fare emergere le potenzialità necessarie a riequilibrare economicamente e socialmente il Sud con il Nord.
ProCalabria segue con attenzione l’evolversi della situazione politica e punta sempre a cogliere gli effetti positivi per la nostra Regione.
INFRASTRUTTURE E AMBIENTE IN CALABRIA
Ogni promessa è un debito. Parliamo di infrastrutture e ambiente.
ProCalabria, non è un mistero, è un’associazione politica e culturale seria e come tale segue una linea di concretezza su ogni questione che riguarda il benessere dei cittadini e l’avanzamento delle conoscenze. È su queste basi che si fonda la nostra posizione sul rapporto tra infrastrutture e ambiente.
Siamo per l’area metropolitana dello Stretto come polo di sviluppo economico del Mediterraneo; per l’area metropolitana di Lamezia – Catanzaro, come capitale della buona burocrazia regionale; per l’area metropolitana Cosenza – Rende – Montalto Uffugo come perno centrale della cultura e della scienza, che si basano sulla realizzazione di importanti infrastrutture nella salvaguardia delle caratteristiche ambientali del territorio.
In questo quadro puntiamo alla realizzazione del TAV in Calabria (Battipaglia – Sibari – Crotone – Catanzaro – Reggio Calabria) e Sicilia (Messina – Catania – Palermo), che comprende il ponte sullo Stretto e tante altre opere a coronamento dei corridoi europei numero uno e otto, e tra queste l’autostrada Jonica. Siamo per la valorizzazione e il rilancio dei porti commerciali calabresi (Corigliano, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia e il grande porto di Gioia Tauro) e il completamento di un piano diffuso di porticcioli turistici a sostegno dell’unica grande industria possibile in Calabria, che è proprio il turismo.
E a tal proposito vanno rafforzati anche gli scali aereoportuali tra cui quelli di Reggio Calabria e Crotone. La Giunta Regionale, che da sola non può certo realizzare queste opere, deve avere la capacità di stimolare lo Stato, l’U.E. e l’imprenditoria privata per indurli ad un impegno concreto per la loro realizzazione.
Va creato un clima favorevole per sconfiggere le pseudo culture dell’ambientalismo non scientifico, che molto spesso impediscono il progresso o comunque costringono a decisioni errate, come quella di seguire il tracciato della vecchia Salerno – Reggio Calabria. Questa scelta ha portato enormi danni economici e sociali alla Calabria e alla Sicilia, che ancora non possono essere quantificati, ma si tratta certamente di decine di miliardi di Euro.
ProCalabria vigilerà con attenzione sulle risposte che i calabresi attendono anche dall’Esecutivo regionale.