L’osservatorio 12 aprile

L’AFFRUNTATA DI SANT’ONOFRIO

Il rito del venerdì Santo dell’incontro tra Gesù risorto e la Madonna, a cui san Giovanni annuncia il ritorno di Cristo, a Sant’Onofrio si è svolto la domenica dopo Pasqua. È la prima volta che accade e non è dato sapere con quale animo don Luigi Renzo, Vescovo di Mileto, ha consentito una così grande anomalia temporale.
È stato un rito blindato. Ho visto più uomini di legge che cittadini di Sant’Onofrio. Faceva pure bella mostra “disgustosa” la scorta e le muffole sulle auto blu di qualche parlamentare.
Capisco il perché dello sconcerto di una giovane intervistata alla televisione: “cosa voliti vui autri, la festa è sulu nostra”. Al rito si partecipa e non si annuncia la propria partecipazione. Dal mio sito ho invitato, certo, alla partecipazione e io stesso ero sul posto, ma tra la folla.
La Chiesa non lasci solo il nostro don Renzo!
La Conferenza dei Vescovi calabresi si ponga il problema di cacciare dalle Affruntate tutti i capi bastone “che dettano il passo del corteo proprio con il bastone” ed i picciotti “che con i tre inchini di san Giovanni si sottomettono al capo bastone”. Sarebbe un bel gesto di lotta alla mafia.

LE ISTRUZIONI DI ALDO MICCICHE’ A MARCELLO DELL’UTRI

Dal Venezuela si fa ancora sentire Aldo Micciché e lo fa con una conversazione telefonica. Dall’altra parte del filo vi è nientemeno che Marcello Dell’Utri. Non è la prima volta che notizie del genere sono state pubblicate in Italia e, nonostante la gravità dei contenuti, non è successo niente.
Se sono vere le telefonate è in gioco la credibilità delle nostre Istituzioni. E dire che Dell’Utri è stato e ed è ancora un buon ricercatore culturale. Alla cultura si accompagna sempre l’etica e la morale. Perché invece è così cambiato?

Di Aldo Micciché so che ha avuto guai giudiziari a Roma dopo una parentesi politica con la DC alla Provincia. Mi piace invece riferire che l’ho conosciuto nel biennio 1952/53 e poi, dopo molti anni, l’ho intravisto una sola volta a Roma, profondamente cambiato.

Egli è originario di Maropati (RC), e abitava a Reggio Calabria. Era un ottimo atleta: ha vinto in scioltezza nello stadio oggi Granillo di Reggio Calabria la corsa studentesca provinciale dei mille metri del 1952. L’anno successivo lo imitai e fui io a vincere.
L’atletica è maestra di vita etica e morale. Perché non ha funzionato anche con lui? Le due risposte non può darle certo il lupo della Sila ma ci vorrebbe un buon antropologo.



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