Il Quotidiano della Calabria
Domani in occasione della giornata della legalità proposta dalla senatrice diessina Rosa Villecco Calipari, scenderanno in Calabria alcuni leader politici dal sindaco di Roma e candidato alla segreteria nazionale del PD Walter Veltroni al ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Quest’ultimo però, ha scelto un itinerario diverso. L’ex pm di “mani pulite” così come ha fatto Storace si recherà a S. Luca e a Locri. Sarà accompagnato dal deputato di Idv eletto in Calabria Aurelio Misiti
– On. Misiti, domani Di Pietro viene in Calabria, a Locri ed a S. Luca. Parlerà di infrastrutture o di legalità?
La presenza del Ministro Di Pietro in Calabria per la giornata della legalità è stata prevista da tempo; abbiamo però usato una certa riservatezza sugli incontri di Locri e S.Luca, per evitare che la sua presenza venisse scambiata per una delle solite visite di passerella pubblicitaria, a cui i calabresi giustamente si dimostrano allergici. Di Pietro viene in Calabria per parlare di autostrada Jonica e di Salerno–Reggio e quindi di infrastrutture. Naturalmente la lotta alla criminalità organizzata si fa anche con appalti trasparenti e cantieri controllati a dovere. Dirà la sua anche su questo e sull’attualità politica generale.
– Lei ha proposto nei giorni scorsi un “Decreto Calabria” , con fondi calabresi per le Forze dell’Ordine e la Magistratura, il sociologo Vito Teti trova la soluzione del caso Calabria nell’incremento della cultura, il Presidente Loiero chiede a Prodi di inviare l’Esercito. Chi è nel giusto?
Ogni proposta ha le sue buone motivazioni. Si tratta però di fare una scelta corrispondente al momento drammatico che attraversiamo. La cultura e il lavoro sono le risposte a medio e lungo termine, senza cui nulla può cambiare in profondità nella società calabrese. Resta il fatto però che la Calabria ha bisogno di avere risposte concrete nel breve termine.
Il contrasto efficace alla ‘ndrangheta è indispensabile se si vuole attuare una politica di progresso, basata sullo sviluppo culturale, sociale ed economico. Per fare tutto questo è necessario il sostegno di tutta la Società calabrese, che deve impegnare le proprie risorse per consentire alle Forze dell’Ordine ed alla Magistratura di avere a disposizione gli uomini e i mezzi indispensabili ai loro compiti. La proposta di impiegare l’Esercito presenta aspetti molto delicati. L’Esercito può svolgere un ruolo solo in casi specifici, come qualche volta è pure avvenuto, ma non può dare contributi duraturi, in quanto i suoi compiti sono funzionali alla difesa della Nazione e non allo svolgimento di azioni tipiche della polizia giudiziaria.
– Loiero è forse arrivato allo stato di “esasperazione”: ha ricevuto le solite minacce, assiste impotente alle stragi di mafia e all’opera distruttrice degli incendi dolosi; come fa a non chiedere l’Esercito a Prodi?
A parte il delitto Fortugno, le cui cause sono oggetto di dibattimento in sede giudiziaria, fortunatamente le numerosissime minacce agli Amministratori in Calabria non si concretizzano in attentati reali. E’ da augurarsi che anche le ultime minacce al Presidente Loiero, a cui va la nostra più convinta solidarietà, siano opera di semplici mitomani. Il contrasto efficace alla criminalità invece va attuato con le leggi dello Stato e gli strumenti disponibili. Si tratta di fornire alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine tutti i mezzi necessari per poter gestire una situazione di emergenza così drammatica. Un “Decreto Calabria”, finanziato interamente dalla Regione, rappresenta l’unica possibilità di rifornimento degli strumenti ( uomini e mezzi ) indispensabili. Un aumento consistente delle risorse materiali, del numero di magistrati e delle unità delle Forze dell’Ordine con finanziamento statale, non sarebbe mai accettato dalle altre Regioni, specialmente da quelle sottoposte alle angherie di altre organizzazioni malavitose come la camorra, la mafia e la sacra corona unita. Usiamo quindi le nostre risorse e smettiamola di piangerci addosso, non chiedendo più ad altri di risolvere i nostri problemi!
– Il suo pensiero anticipa quello di Di Pietro?
Il Ministro Di Pietro parlerà di infrastrutture, forse del completamento della stazione dei carabinieri di S. Luca, del contributo per la sicurezza delle scuole calabresi, a cui ha destinato un quinto dei fondi nazionali, ma non potrà non portare una parola di conforto, come rappresentante del Governo Nazionale al Sindaco Mammoliti, che proprio ieri ha lamentato la latitanza del Governo di Roma.
Michele Albanese