E’ diffuso il convincimento che la valorizzazione del ruolo femminile all’interno dei partiti e nella politica è il vero elemento di cambiamento: le donne da sempre lo hanno ribadito.
Ma sino ad oggi nulla di questo si è registrato nei fatti.
Da donna adulta non credo solo alle parole, ma osservo i fatti ed essi hanno dato prova in Italia dei Valori Calabria di un perenne conflitto di leadership, ovviamente di genere maschile, che ha registrato scambi, disconoscimenti e prevaricazioni.
Un conflitto all’interno del quale la componente femminile, che con fatica stava crescendo e tentava di costruire, è stata considerata nel lavoro ed ignorata nei momenti decisionali. E non già per mancanza di determinazione, capacità, competenze e valori che le donne calabresi in tante posseggono e sanno esprimere. Semplicemente perché la visione della politica è in Idv fortemente declinata al maschile e la politica di genere, purtroppo ancora oggi, è solo un alibi per comprimere e contenere dentro un format una forza intellettiva e numerica ingombrante. Un modo di delimitare e circoscrivere un fenomeno per meglio gestirlo o illuderlo di un’attenzione che poi, alla fine, diviene solo formale e privata di sostanziali apporti e contributi nelle scelte decisionali.
Sento il dovere di ringraziare le numerose donne di Idv che sulla scorta di questo critico pensiero, espresso unitamente a molti propositi di cambiamento nel documento programmatico, mi hanno elette nel settembre 2008 a Coordinatrice regionale delle donne Idv Calabria. Assieme abbiamo condiviso tanti lavori ed entusiasmi. sovente soffocati dalle maschili liti interne. Ci siamo proposte di lavorare per rivendicare un ruolo politico e non di vetrina, di affermare con determinazione la diversità delle donne, poiché chiedere di essere uguali significa continuare a vivere in un sistema sociale calibrato a misura d’uomo. Convinte, viceversa, che occorre puntare al riequilibrio dei ruoli, in cui la donna possa conciliare l’essere madre, moglie, lavoratrice, occuparsi di politica e di sociale senza rinunce e pregiudizi. Prerogative importanti che richiedano e presuppongono la libertà sostanziale della donna ed in questa direzione il percorso, a favore delle donne, è irto di difficoltà.
Francamente, dopo una lunga riflessione, ciò che mi induce a ritenermi fuori dall’Italia dei Valori è l’avere constatato che in questo partito il deficit di democrazia e l’incertezza delle regole si riflettono con maggiore incidenza sul mondo femminile, già di per sé politicamente debole.
La donna non conta nulla nei luoghi decisionali, è sicuramente considerata nel lavoro e, forse, ha qualche spazio limitato nei casi in cui rincorre e si affianca e si allinea a questo o quell’esponente politico di genere maschile.
Ebbene, una donna che appartiene solo alla sua coscienza, che ha assunto una responsabilità dinanzi ad altre donne che le hanno dato il loro consenso, non deve ignorare gli infingimenti e deve difendere la libertà e rivendicare l’autonomia di pensiero, pur all’interno di una sana e costruttiva dialettica politica e senso rincorrere, affiancarsi, allinearsi ad alcuno ed alcunché. E’ per coerenza a questa visione che la mia azione ed il mio lavoro è e sarà solo al servizio di una politica che rispetti il ruolo delle donne ed abbia come vero obiettivo il miglioramento della mia terra: la Calabria. Nel rendere pubblico il mio passaggio di testimone, già annunciato il 7 ottobre scorso anche alle donne dell’esecutivo nazionale del partito nella qualità di componente, auspico alle amiche di Idv caparbietà e determinazione a difesa della loro dignità ed identità di genere!
Carmela Bonarrigo
consigliere comunale ed
ex coordinatrice regionale Donne Idv Calabria