Informativa urgente del Governo sull’aggressione subita dall’On. Mario Segni il Primo Maggio in Piazza S. Giovanni, Roma
Signor Presidente, mi unisco a quanti hanno già ringraziato il Governo, in particolare il Viceministro Minniti, per quanto ha riferito in Parlamento e per la tempestività del suo intervento. Il ringraziamento va inoltre formulato perché c’è stata da parte del Governo condanna ferma e netta dell’episodio di cui discutiamo, come lo è anche da parte del gruppo Italia dei Valori.
La questione non riguarda il clima generale che si è creato nel Paese, ma spero e credo che si risolva in un episodio isolato. Tuttavia, anche se si tratta di un episodio isolato, va condannato e bisogna avere la capacità di tenerlo in quella dimensione. Occorre ringraziare anche lo stesso Mario Segni, che non ha sporto querela, che non ha alimentato, oltre a una minima reazione, un clima di contrapposizione. Mario Segni e il comitato referendario hanno espresso le proprie idee, vanno avanti nella raccolta delle firme, com’è normale che accada. Il referendum è uno strumento fondamentale previsto dalla Costituzione, consente al popolo di esprimersi direttamente su questioni fondamentali del Paese; pertanto, va accettato da tutti e tutti possono partecipare e alla fine far valere il proprio pensiero attraverso il voto.
Non sta a me difendere il Governo, perché lo farà certamente bene l’onorevole Minniti. Tuttavia, non posso non ricordare che il Governo nel caso in esame si è comportato correttamente, come nel caso delle dimissioni del giudice Vaccarella. Capisco il presidente Migliore, visto il coinvolgimento della personalità più importante del proprio partito, tuttavia ritengo che abbia fatto bene il Governo, attraverso l’onorevole Minniti, a non addentrarsi nelle discussioni tra partiti successive all’episodio, perché non è compito del Governo prendere posizione sulle polemiche che avvengono tra le forze politiche.
Abbiamo rispetto per tutte le forme non violente relative alle manifestazioni politiche, non abbiamo tanto rispetto, invece, per quelle che sono comunque molto prossime alle forme violente. Ciò perché riteniamo che piazza San Giovanni non è affatto della sinistra, ma è di tutti ed in particolare lo è il 1o maggio, quando tutti lavoratori di ogni colore politico festeggiano e, per tradizione, si incontrano, in questa grande piazza di Roma.
Quella piazza ha visto i momenti più grandi della democrazia italiana perché lì si è difeso il Paese, si sono difese le istituzioni dagli attacchi terroristici. In quella piazza si sono svolte moltissime manifestazioni in cui non si è mai polemizzato tra forze dell’allora Governo e forze dell’allora opposizione, ma tutti quanti sul palco concordavano nel condannare il terrorismo. Guai a noi se alimentassimo un clima che potrebbe portare, man mano, a violenze sempre più ampie.
Perciò è giusto limitare il caso ad un episodio che, speriamo, sia assolutamente isolato. Diamo – come gruppo dell’Italia dei Valori – la nostra piena, totale solidarietà a Mario Segni affinché vada avanti e continui la sua battaglia democratica. Poi, ovviamente, ciascuno di noi si comporterà, nell’urna, come ritiene più opportuno, anche se preferiremmo – come giustamente qualcun altro ha già detto – che il Parlamento, prima del referendum, riuscisse a varare una legge elettorale soddisfacente per la stragrande maggioranza delle forze politiche e sociali del nostro Paese.
Questo, d’altra parte, è anche l’auspicio dei promotori di quel referendum; mi pare, infatti, che anche loro spingano affinché, prima dello svolgimento del referendum, si possa giungere ad una legge elettorale per la quale c’è circa un anno di tempo.
Ringrazio il Presidente e il Governo e spero di non dover più intervenire su episodi di questo genere, ma soltanto su episodi positivi per il nostro Paese.
on. Aurelio Misiti
deputato di Italia dei Valori
www.aureliomisiti.it