Egr. On. Antonio DI PIETRO
Presidente IDV Roma
Caro Antonio,
è sempre doloroso, soprattutto per chi mette nel conto le ragioni del rapporto umano, scegliere di recidere un sodalizio politico, anche se talvolta questa può rivelarsi la decisione più onesta e dignitosa. Ma, almeno di questo ci devi dare atto, la scissura non si è verificata in una notte né nella clandestinità di qualche luogo carbonaro, ma è stata annunciata da comportamenti, critiche,articoli, interventi, documenti, libri, dichiarazioni rese dentro e fuori le sedi di partito, da molti mesi.
Da quando, cioè, l’IdV, il partito cui abbiamo aderito su tuo espresso invito nel 2006, ha mostrato con gesti concreti e con atti conclusivi di abbandonare un’azione politica ispirata da un’idea liberaldemocratica,per scivolare, prima lentamente, poi con un’accelerazione sempre più forte, verso la deriva di un antagonismo fine a se stesso.
La scelta della piazza, la contestazione al Capo dello Stato, l’affermazione di una monocultura dell’antiberlusconismo quale unica ragione politica e, da ultimo, la manifestazione del 5 dicembre con Rifondazione Comunista, sono tutte tappe di un percorso politico di allontanamento dall’ispirazione originaria che ha trovato negli ultimi mesi, a partire dalla campagna elettorale delle Europee, il suo acme.
Con le Europee qualcosa di importante è cambiato nel partito: quasi una mutazione genetica si è determinata consentendo ad altre posizioni di assumere ruoli molto aggressivi all’interno dell’IdV.
Pertanto mentre i portatori di quella visione aggressiva e oltranzista della politica puntano ad impadronirsi del partito, noi preferiamo uscire dignitosamente, senza sollevare clamori, anche per non recare danno al lavoro che insieme abbiamo svolto in questo tempo di collaborazione politica.
L’auspicio è che, passata la sbornia oltranzistica che sembra attanagliare oggi il partito, l’IdV possa tornare ad essere protagonista della politica del “fare”, ispirata dai sani principi liberaldemocratici.
Roma, 6 novembre 2009
Aurelio Misiti, Pino Pisicchio