Il Quotidiano della Calabria – 29 settembre 2009
“Il Quotidiano” di mercoledì 30 gennaio 2008 offriva ai lettori trenta righe in cui si disquisiva della “efficace azione di risanamento avviata con determinazione e coraggio dal presidente Loiero”, per poi aggiungere che “le scelte operate dal presidente della Giunta … non possono che essere condivise e sono segno tangibile della volontà del governo regionale di recidere ogni legame ed ogni commistione tra la sanità pubblica e il malaffare”. Il titolo era ancor più eloquente “Feraudo apprezza la linea di Loiero”.
Ma è lo stesso Feraudo che oggi, sempre sul “Quotidiano” scrive tutt’altro? Cos’è cambiato dal 30 gennaio 2008 a oggi?
Di sicuro è cambiato il Feraudo-pensiero che neppure è sfiorato dal dubbio nell’affermare l’esatto contrario sulle stesse cose.
E allora viene il sospetto che non siano solo le risse all’interno del Pd a danneggiare il centrosinistra, ma anche le giravolte alla Feraudo, all’interno di una parte dell’Italia dei Valori ispirata dalla via giustizialista al potere e schierata contro Loiero, in base agli umori di pochi e agli interessi di qualcuno come Feraudo, che ha condiviso l’azione di governo dell’attuale giunta (ci sono molti articoli a confermarlo) su cui bellamente ora sorvola, ma sale in cattedra e fa moralismo di maniera.
L’azione di governo può e deve essere soggetta a critica e verifica. Ma c’è da non credere che il Maurizio Feraudo che oggi fa certo discorsi sul “Quotidiano” sia la stessa persona che si esprimeva con toni elogiativi nei confronti del presidente Loiero.
L’articolo, al di là dei facili richiami retorici al “tozzo di pane” da assicurare a tutti e allo “sfruttamento della forza lavoro” (che intuizioni introdotte nel dibattito politico!) serve a Feraudo e a quella parte minoritaria di IdV che di fatto ha scelto la via dello scontro “a prescindere” con il centrosinistra, attratta dalla terza via dell’antipolitica, per affermare di essere ancora nel centrosinistra ma contro Loiero.
Il quesito da porre è se l’avversario del centrosinistra sia il presidente della Giunta regionale. O non, invece, quel centrodestra che ha ridotto la Calabria (e il Paese) come l’ha ridotto. Non una parola, infatti, Feraudo spende su Scopelliti, sul Pdl e alleati. Eppure è il centrodestra che bisogna battere alle elezioni. O no?
Il capogruppo di IdV, imperterrito, usa poi parole tipo moralità e onestà e le scaglia, in negativo, contro la Giunta Loiero. E’ lo stesso Feraudo che ha avuto dalla maggioranza di centro-sinistra e dalla giunta Loiero la delega all’emigrazione con la quale ha assunto la piena condivisione dell’azione di governo.
Si può spiegare allora il motivo per cui a lungo Feraudo si sbracciava in sperticate lodi nei confronti del presidente Loiero, sentendosi evidentemente a proprio agio in quello che oggi denuncia come “protettorato dall’insaziabile fame”.
Il moralismo non può essere a doppia velocità.
Ancora qualche considerazione, perché oltre alla grammatica, a cui rimanda Feraudo, c’è anche una sintassi politica da osservare. Ed è quella su cui scivola il consigliere regionale e di cui bisognerà discutere all’interno di IdV che avrebbe scelto l’industriale Callipo, il quale si è chiamato fuori dai partiti, come candidato alla Regione e che Feraudo vorrebbe imporre al centrosinistra “contro” Loiero.
Al di là del metodo c’è un problema di merito. Callipo chiarisca prima i suoi trascorsi e le investiture della destra che ora lo ha mollato. Scelga il centrosinistra senza se e senza ma. Accetti la sfida delle primarie che è quanto di più democratico oggi si ha a disposizione per selezionare la classe politica dirigente. Perché di “unti del Signore” in sedicesimo la Calabria non ha proprio bisogno. Ha bisogno di leaders capaci di generare consenso, per poter gestire con rigore e a fine di bene pubblico le risorse, poche che siano rispetto a quanto necessario, per fare decollare la Calabria.
Se Callipo farà questo, se vincerà le primarie, le risse dentro il Pd saranno ininfluenti e Callipo avrà l’appoggio di tutto il centrosinistra. Di sicuro sarà difficile imporlo “a tutti i costi” alla coalizione di cui IdV, con il consigliere Feraudo, nel bene e nel male ha fatto parte.
Diversamente, tutti i proclami sulla fedeltà all’alleanza di centro sinistra evidenziano soltanto il tentativo di fuorviare i propri elettori che vogliono che la loro coalizione vinca le elezioni regionali.
Paolo Cappadona, già componente esecutivo regionale IdV
Francesco Dodaro, consigliere comunale Cosenza – IdV
Carlo Migliori, già responsabile organizzativo regionale IdV
Oreste Morcavallo, già assessore provinciale IdV