Gazzetta del Sud
La Calabria è sempre più oggetto di attacchi mediatici senza precedenti. Noi parlamentari calabresi, siamo sottoposti a continui interrogatori dai colleghi: che succede in Calabria? Come mai tanti inquisiti tra i politici? Sono vere le accuse del prefetto Ruggiero, rese nella Bicamerale di Palazzo S. Macuto? Perché l’omicidio Fortugno? Perché la vedova risulta inquisita? Come mai il Presidente, il vice e tanti altri consiglieri regionali sono inquisiti? Il consigliere di Crotone è stato sospeso? Queste ed altre domande ci assillano e noi soffriamo, perché vorremmo smentire e non possiamo; ogni risposta appena abbozzata viene accolta con un sorrisetto oppure con una battuta di circostanza. Tra noi si agitano sentimenti di ribellione, ma non possiamo ribellarci. E poi ribellarci contro chi? Le ultime due puntate televisive sulla politica calabrese fanno venire i brividi. E’ stata montata un’intervista all’amico Loiero, trattandolo come un “padrino”. Eppure sono state rappresentate a tutti gli interlocutori le attività della Consulta per la legalità con Loiero protagonista, la reazione dei giovani di Locri, quella dignitosa del Consiglio regionale. Macchè! Nessuno ci dà ascolto. Gli “opinion leaders” nazionali sono ormai tutti prevenuti. La Rai, Mediaset, Il Corriere della Sera, La Repubblica, L’Espresso e tanti altri giornali, non “passano pezzi” sulla Calabria se non sono scandalistici. Noi chiediamo rispetto per la Calabria onesta, intelligente e operosa, che insegue la meritocrazia e rifiuta la logica dei pacchetti di voti controllati e di pagare il ”pizzo”. Infatti, ci sono:
- i piccoli e medi imprenditori che lottano e vincono le battaglie della sopravvivenza e del successo;
- i giovani studenti che si fanno onore dentro e fuori i confini regionali;
- i docenti – ricercatori che operano brillantemente in Calabria e altrove;
gli amministratori locali sottoposti a continue minacce e attentati, che resistono e vincono le loro piccole battaglie di civiltà. C’è lo Stato con sostegni morali e qualche volta materiali.
Avantieri il vice Ministro dell’Interno ha dato conforto ai sindaci di S. Fili e Chiaravalle, gravemente minacciati dalla malavita. Ieri il Prefetto di Reggio Calabria, nel Consiglio comunale aperto di Melicucco, ha portato il tangibile appoggio dello Stato a quella comunità che conduce, con coerenza e determinazione, la sua battaglia per la trasparenza e la legalità.
L’occasione della seduta pubblica del Consiglio comunale è servita pure a preparare la grande manifestazione organizzata da ”Libera”, a cui domani parteciperanno migliaia di cittadini amanti della libertà. Lo slogan “lotta a tutte le mafie” caratterizzerà la manifestazione di Polistena, che sarà presieduta da Oscar Luigi Scalfaro, Presidente emerito della Repubblica Italiana e conclusa da Fausto Bertinotti, Presidente della Camera.
Ma dopo che succederà? Le forze dell’ordine e la magistratura saranno messe in grado di sconfiggere “tutte le mafie”?
Cari calabresi, occorre cambiare passo e dalle parole passare ai fatti. Qualunque investimento finanziario non può dare frutti se le forze dell’ordine e la magistratura non avranno in dotazione gli strumenti per sconfiggere i criminali.
Tutto il resto viene dopo.
on. Aurelio Misiti
deputato di Italia dei Valori
www.aureliomisiti.it