L’ITALIA SI DEVE FAR VALERE

MaròDaniele-Mancini

 

 

 

 

 

Marò                                                                                                                                                    Daniele Mancini

L’episodio gravissimo di revocare l’immunità diplomatica all’ambasciatore d’Italia a Nuova Delhi va condannato e contrastato con ogni mezzo non solo della diplomazia.
Di fatto l’ambasciatore italiano in India viene considerato allo stesso livello di una spia da parte della Corte suprema indiana .
Non è accettabile un eventuale comportamento bonista del Governo italiano, il quale dovrà invece operare con contromisure adeguate fino a minacciare lo stesso trattamento per l’ambasciatore indiano in Italia.
Contestualmente va coinvolta l’Unione Europea nella trattativa con l’India per trovare una soluzione definitiva al problema sorto tra i due Paesi a seguito dell’azione di antipirateria in acque internazionali effettuata dai Marò sulla nave mercantile Lexie.

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MISITI: LUCE IN FONDO AL TUNNEL O PERIRE

berlusconiMonti

 

PD A RENZI, TEMA FINANZIAMENTO E' GIA' IN 8 PUNTI

I tre partiti, che sostanzialmente hanno governato insieme nell’ultimo anno e che hanno ottenuto il 70 per cento dei voti nelle recenti elezioni politiche, si stanno scavando la fossa con le loro mani; litigano tra loro come da tradizione senza accorgersi che così facendo si troveranno nel prossimo futuro agli ordini di un fanatico assolutista e dittatore di nome e cognome Gianroberto Casaleggio. Costui ha già scritto cosa vuole fare in Italia e nel Mondo; tra i suoi obbiettivi vi e’quello della riduzione della razza umana da sette a un solo miliardo di persone, come si può leggere nel suo blog. Usa Grillo per sperimentare le sue farneticanti teorie per poi estenderle dall’Italia agli altri paesi attraverso la rete, che in futuro sarà l’unico vero strumento di comunicazione sul pianeta. Vuole rifare subito le elezioni politiche con la stessa legge elettorale per ottenere il primo posto e così governare a suo modo: no giornalisti italiani, no Rai , no euro, no Europa, no TAV, no termovalorizzatori, no rigassificatori etcetera.
L’Italia sprofonderebbe così in un vero e proprio abisso.
Ogni persona di buonsenso a questo punto non può non essere d’accordo sulla necessità assoluta di arrivare subito a un governo senza i grillini, guidato da una grande persona esterna alla diatriba politica, per fare alcune riforme indispensabili e tornare così a nuove elezioni in concomitanza con le elezioni europee.
Se Bersani, Monti e Berlusconi scegliessero questa via si dimostrerebbero statisti di prim’ordine.

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MISITI: ABBANDONARE LE POLEMICHE E FORMARE UN GOVERNO DI SCOPO

napolitano-324x230Il risultato delle elezioni politiche non consente di formare un governo con una maggioranza omogenea per l’intera legislatura. Va quindi seguita una strada non consueta perché il paese non puo’attendere oltre:c’è necessità infatti di un governo che affronti in Parlamento l’emergenza sociale e le tre riforme indispensabili concernenti la legge elettorale con una buona percentuale di preferenze,la riduzione drastica dei rimborsi elettorali con abolizione totale per i partiti che scelgono finanziamenti privati con relative detrazioni fiscali,il superamento del bicameralismo perfetto e il dimezzamento del numero dei parlamentari.

Realizzato questo programma minimo si ritorni a votare insieme alle elezioni europee del 2014 per avere un quinquennio di ulteriori riforme e di sviluppo che porti al superamento degli squilibri sociali e territoriali del nostro paese.

Tra i politici purtroppo nessuno ha il prestigio per guidare un simile governo se non il Presidente della Repubblica che fra qualche settimana sarà semplice Senatore a vita e allora affidiamoci a lui.

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MISITI: PARTITO DEL SUD TENTATIVO IN DECLINO?

Mezzogiorno_d'ItaliaAncora una volta l’iniziativa di indirizzare forze culturali, economiche e politiche del Sud verso la costituzione di un movimento politico degno di questo nome è miseramente fallita.

Le elezioni siciliane e quelle politiche più recenti non hanno dato risposte positive alla grande richiesta di autonomia delle popolazioni meridionali.

La differenza fondamentale tra i tentativi, pur lodevoli, di politici come Lombardo e Miccichè e la realtà del partito del Nord interpretato dalla Lega di Bossi e Maroni, sta nel fatto che i piemontesi, i lombardi e i veneti possiedono la cultura del fare con le proprie forze senza attendere aiuti dall’esterno, mentre al Sud è ancora largamente diffusa la cultura dell’assistenza, senza la quale le attività economiche in quelle regioni non hanno alcuna possibilità di realizzarsi.

Dare vita ad un partito politico che abbandoni tale cultura e assuma nel proprio programma una iniziativa analoga a quella del settentrione risulta indispensabile se si vuole guidare il cambiamento che porti a recuperare il gap esistente in ogni settore della vita pubblica del Sud rispetto al Nord

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RICERCA E INFRASTRUTTURE: SOLO AUSPICI?

giorgio napolitanoDue notizie dovrebbero attirare l’attenzione di tutte le persone di buon senso questa mattina: la lamentela del Capo dello Stato “ho chiesto invano fondi per la ricerca” e la denuncia del Sole 24 ore “la burocrazia blocca l’80% delle opere”.

È mai possibile che un Capo di Stato così autorevole come Giorgio Napolitano dimostri pubblicamente la sua impotenza nell’orientare i governi del suo settennato in relazione all’incremento indispensabile degli investimenti in ricerca e innovazione per garantire all’Italia la possibilità di rimanere grande paese industriale?

È accertato ormai che la Germania, unico paese europeo in crescita, ha aumentato gli investimenti in ricerca anche durante il periodo delle vacche magre.

Va seguito l’esempio tedesco, focalizzando gli impegni dei candidati a governare il paese sulla ricerca e sullo sviluppo se vogliamo rimanere grandi.

La denuncia del Sole è anch’essa paradossale: 39 miliardi disponibili e non spesi nelle costruzioni, mentre la disoccupazione tocca valori record.

Non è solo la burocrazia a bloccare le opere ma la carenza culturale della sua classe dirigente complessiva e non solo politica e anche del popolo italiano, che non consente un normale sviluppo economico e sociale richiesto a gran voce dalla gioventù attualmente impotente.

Abbiamo già illustrato come si possono aprire senza lacci burocratici centinaia di migliaia di piccoli cantieri edili con modesti investimenti per le manutenzioni e i recuperi del patrimonio edilizio e infrastrutturale del “bel paese”. Abbiamo fiducia nella prossima legislatura.

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EDILIZIA: CASCHI GIALLI E INDISPENSABILE MANUTENZIONE

caschi gialliL’edilizia è in crisi in Italia e pochi ci fanno caso; basta seguire i media per averne la verifica.

Ci sono e come: San Remo, le liti tra i politici o presunti tali, le toghe senza freni, i delitti, i balli contro il “femminicidio”, poche righe e una foto di piazza della borsa in un solo giorno e niente più per il dramma di mezzo milione di uomini espulsi dai cantieri edili.

Si può fare qualcosa contro questa barbarie? La mia risposta è si.

Dopo un anno di risultati nulli in senso letterale del Governo e del suo Ministro banchiere delle Infrastrutture basta poco per cambiare passo: è necessario e a mio parere anche indispensabile che qualsiasi governo si formi dopo le elezioni realizzi senza indugio un piano generale di manutenzione straordinaria delle costruzioni (edifici strategici e storici, monumenti, opere d’arte ferroviarie e stradali) che richiede modesti investimenti ma che risulta indifferibile per il bene dell’Italia e degli italiani. L’iniziativa, che comprenderà anche l’adeguamento sismico e idrogeologico su tutto il territorio nazionale, consentirà di aprire a basso costo centinaia di migliaia di cantieri ed assorbire così gli attuali disoccupati del settore;. sarebbe anche una “mano santa” per la ripresa economica generale del Paese.

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Esame “strade e facciate” per i candidati al Campidoglio

strade di romapalazzi a roma

I romani ormai ammettono che le strade di Roma sono molto sporche e i palazzi storici nonché i monumenti neri di fuliggine.
L’urbe, che ha inventato le consolari, tenute in grande efficienza dagli eserciti imperiali, oggi non è più in grado, grazie alla scarsissima cultura del “mantenere”, di mettere a disposizione dei cittadini e dei visitatori vie percorribili, pulite e degne della città eterna.
I futuri candidati sindaci e consiglieri devono mettere al primo punto dei loro obbiettivi la programmazione puntuale della viabilità percorribile dai pedoni, dai ciclisti e dagli automobilisti senza o quasi le abituali “buche”, circondate da rifiuti di ogni genere e pozze d’acqua relative nonché della manutenzione delle storiche facciate delle chiese e dei palazzi più belli del mondo.
Purtroppo i nostri candidati, espressione di una società abituata a scaricare i materassi e gli elettrodomestici sul bordo delle consolari, non percepiscono lo scempio; vanno perciò stimolati, per non dire istruiti, da quella parte di cittadini, soprattutto giovani, che hanno assorbito la “cultura della manutenzione” visitando le città del mondo sviluppato.

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La campagna elettorale non inquini i “rifiuti”

cementificioLe migliaia di “e-mail” pervenute ai parlamentari della Commissione ambiente e lavori pubblici della Camera, finalizzate a impedire l’emanazione di un decreto del Presidente della Repubblica in cui sono normate le regole per l’utilizzo dei combustibili solidi secondari derivanti dai rifiuti solidi urbani nei cementifici, hanno determinato un vero e proprio “dietrofront” dei deputati del gruppo PD.

Fortunatamente lo stesso gruppo al Senato ha approvato un parere favorevole al decreto consentendo così al Governo di procedere con l’emanazione di questo importante provvedimento, che, se ben applicato, porterà a una notevole riduzione delle emissioni inquinanti dei forni nell’atmosfera e nello stesso tempo risolverà parecchi problemi alle amministrazioni locali che non sanno più dove e come smaltire i rifiuti.

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Il falso terremoto in Garfagnana

allarme terremotoMigliaia di cittadini toscani stanno passando notti all’addiaccio a causa di un allarme ufficiale di provenienza Protezione Civile sulla previsione di un imminente sisma in Garfagnana! E’ proprio così: sembra di trovarsi in un altro secolo e non nel nostro, che ha visto la crescita esponenziale della ricerca scientifica anche se a tutt’oggi nessun gruppo di scienziati può dire l’anno, il mese, il giorno, l’ora o il minuto di un evento sismico disastroso.

L’episodio non si giustifica nemmeno con la paura di una nuova sentenza anomala tipo quella del tribunale di l’Aquila e la relativa condanna dei membri della Commissione Grandi Rischi, improvvidamente osannata dall’allora presidente della Provincia oggi capolista alle elezioni politiche, perché un’organizzazione seria come la Protezione Civile non dovrebbe emettere avvisi di imminenti terremoti senza alcun fondamento scientifico.

Dopo Taranto e Ustica abbiamo Garfagnana: non siamo alla caccia “all’untore” di manzoniana memoria ma ci siamo quasi.

 

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Sentenze da inorridire

In queste giornate di convulso dibattito politico in vista del confronto elettorale del 24 e 25 febbraio, sono passate senza alcun puntuale commento le notizie relative a due gravissime sentenze: il secondo “no” del gip di Taranto sul dissequestro dei prodotti di Ilva accatastati sul piazzale del porto e la definitiva sentenza del processo civile di Palermo sull’incidente aereo di Ustica.

Nel primo caso il reiterato diniego di ubbidire alla legge vigente del gip di Taranto richiede un immediato intervento della procura di Potenza affinché, in attesa della pronuncia della Consulta, sia ripristinata la legalità in quella città. Ciò consentirebbe a Ilva di commercializzare i prodotti sequestrati del valore di 1 miliardo di euro per procedere alla bonifica del sito e alla ripresa produttiva almeno parziale dello stabilimento. Questo si aspettano i 15 mila lavoratori direttamente interessati e l’intero sistema industriale italiano. Ma a chi fa i dispetti quella giudice? I giudici sono soggetti soltanto alla legge – recita il 101 della Costituzione. Per l’appunto devono ubbidire alla legge vigente e questa dice chiaramente, anche se la giudice la contesta, che il dissequestro va fatto.

Il secondo caso è ancora più eclatante, in quanto il tribunale civile di Palermo, con avallo della terza sezione civile della Cassazione, ha emesso una sentenza basata su semplici indizi riportati dai media, che condanna lo Stato italiano a pagare 110 milioni di euro ai familiari delle 81 vittime della tragedia, in aggiunta a quanto già lo Stato ha sborsato per gli indennizzi dovuti, che ammontano a oltre 50 milioni di euro. Questa sentenza – quanto meno anomala – non ha tenuto per niente conto delle precedenti sentenze penali a cui erano pervenuti il tribunale di Roma e la stessa Cassazione già nel 2005, basate su l’unica perizia tecnica completa effettuata dai massimi esperti internazionali di disastri aerei, che ha assolto con formula piena i generali dell’aereonautica Bartolucci, Ferri e gli altri 79 ufficiali, accusati di alto tradimento.

Ha ragione chi dice: “se non amassi tanto l’ Italia mi trasferirei in un paese razionale”.

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