La questione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani di Roma sta diventando una vera spina nel fianco per il Sindaco e la Giunta comunale. Come ormai è noto il principio da rispettare è: chi produce i rifiuti deve smaltirli nel proprio territorio. A Roma e nel Lazio gli impianti per trattare i rifiuti ci sono; manca la discarica controllata per i residui finali del trattamento industriale, a causa delle note incapacità della classe dirigente. Ma a questa si può per il momento ricorrere all’esportazione dei residui in altre regioni. Per il resto devono provvedere il Comune e la Regione.
La magistratura, essendo parte dello Stato, deve collaborare alla soluzione del dramma romano autorizzando l’attività di tutti gli impianti pubblici e privati affinché la città non venga invasa da 2000 ton. al giorno di mondezza.
Il Governo non può e non deve occuparsi con un commissario dei rifiuti di Roma. I commissari non hanno mai risolto nulla in questo campo.
Se un Sindaco non è in grado di smaltire i rifiuti vuol dire che non può stare in Campidoglio. Non ci auguriamo questo ma pretendiamo una soluzione immediata così come hanno fatto suoi illustri predecessori come Petroselli, Vetere e Signorello che, con il sostegno della Regione , hanno preparato la soluzione che oggi va solo attuata.
Aspettiamo i fatti e non i piagnistei di chi con il cappello in mano va dal Ministro dell’Ambiente di turno a chiedere aiuto.
MISITI: MARINO in un vicolo cieco per i rifiuti di Roma
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MISITI: POMPEI SI SALVA CON MANUTENZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
IL VECCHIO DETTO “NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE” PUÒ ESSERE APPLICATO ALLO STATO IN CUI SI TROVA LA CITTÀ ROMANA DI POMPEI. IL CASO DIMOSTRA CON CHIAREZZA CHE LA CULTURA DEL RECUPERO SU CUI SI FONDA LA BENEMERITA ATTIVITÀ DELLE SOVRINTENDENZE ARCHEOLOGICHE NON È SUFFICIENTE UNA VOLTA CHE IL BENE VIENE DISSOTTERRATO E MESSO IN CONTATTO CON L’ATMOSFERA. E’ DIMOSTRATO ORMAI
CHE, NONOSTANTE I RECUPERI DEI MURI ANTICHI E DEI MONUMENTI, QUESTI SONO DESTINATI IN MOLTI CASI ALLA DISTRUZIONE DAGLI AGENTI ACIDI PRESENTI NELL’ARIA.
E’ NECESSARIO QUINDI PASSARE DALLA CULTURA ESCLUSIVA DEL RECUPERO A QUELLA DELLA MANUTENZIONE PREVENTIVA, BASATA SU TRATTAMENTI SCIENTIFICAMENTE PROVATI CHE GARANTISCANO LA CONSERVAZIONE DEL BENE IN BUONO STATO PER LUNGO TEMPO. VANNO UTILIZZATI PRODOTTI IN GRADO DI CONSERVARE AD ESEMPIO LE ANTICHE COSTRUZIONI, RENDENDOLE RESISTENTI ALL’AZIONE AGGRESSIVA CHIMICO-FISICA DELL’ATMOSFERA CIRCOSTANTE. E’ QUESTA LA SFIDA CHE ATTENDE IL MINISTRO FRANCESCHINI NON SOLO A POMPEI MA IN TUTTE LE ZONE ARCHEOLOGICHEDEL PAESE.
I MINISTERI DEI BENI CULTURALI E DELL’ISTRUZIONE POTREBBERO FAVORIRE LA SOTTOSCRIZIONE DI CONVENZIONI CON CENTRI DI RICERCA UNIVERSITARI GIÀ OPERATIVI NEL SETTORE, PER PREPARARE E POI REALIZZARE ATTIVITÀ PREVENTIVA DI MANUTENZIONE SU TUTTI I BENI ESPOSTI ALL’AZIONE DISTRUTTRICE DELL’ATMOSFERA.
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MISITI – LA TRAGICOMMEDIA
NEL VENTUNESIMO SECOLO IL LIVELLO DI CIVILTÀ DI UN PAESE SI MISURA ANCHE CON LA CAPACITÀ DELLA SUA CLASSE DIRIGENTE DI RISOLVERE PROBLEMI CONNESSI ALLA VITA DEI CITTADINI. UNO DI QUESTI E NON L’ULTIMO E’ L’UTILIZZO E LO SMALTIMENTO CORRETTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI. PRIMA DEL 1941 IL PROBLEMA NON ERA STATO MAI AFFRONTATO IN MODO ORGANICO DAL LEGISLATORE. LA LEGGE DI QUELL’ANNO NON HA SUBITO MODIFICHE PER 40 ANNI. DAL 1982 IN POI INVECE VI È STATO UN PROFLUVIO DI NORME , ANCHE PER SEGUIRE LE DIRETTIVE EUROPEE. A ROMA ALCUNI PRIVATI VOLENTEROSI DI ORIGINE CONTADINA SULLA BASE DELLA LEGGE DEL 1941 HANNO PRESO INIZIATIVE LODEVOLI PER ALLONTANARE I RIFIUTI DALLA CITTÀ E SMALTIRLI A NORMA DI LEGGE. SONO STATE FONDATE ALCUNE SOCIETÀ E TRA QUESTE LA SATUR- SOCIETA’ AGRICOLA TRASPORTI UTILIZZAZIONE RESIDUI – LA LEGGE CONSENTIVA IL RECUPERO DI ALCUNI MATERIALI ATTRAVERSO UNA SELEZIONE MANUALE, DEPRECABILE DAL PUNTO DI VISTA IGIENICO PERCHÉ ESPONEVA I LAVORATORI A NUMEROSI TIPI DI INFEZIONI DANNOSE ALLA SALUTE. PRESSO LA SATUR SI FORMAVA, PARTENDO DAL NULLA , IL GIOVANE STUDENTE E POI AVVOCATO MANLIO CERRONI DESTINATO A FORMARE IL MAGGIORE GRUPPO INDUSTRIALE DEI RIFIUTI ITALIANO E TRA I PIÙ NOTI IN CAMPO INTERNAZIONALE. QUESTO GRUPPO HA DOMINATO IL MERCATO ROMANO, NAZIONALE E UNA FETTA CONSISTENTE DI QUELLO INTERNAZIONALE IN VIRTÙ DI NOTEVOLI INVESTIMENTI IN RICERCA E INNOVAZIONE. MA MENTRE ALL’ESTERO L’ATTIVITÀ VENIVA FAVORITA VALORIZZANDO BREVETTI INNOVATIVI, IN ITALIA E A ROMA IN PARTICOLARE VENIVA OSTACOLATA CON OGNI MEZZO. LA VISIONE STATALISTA DI CERTA SINISTRA OTTUSA HA TENTATO SENZA SUCCESSO DI SOSTITUIRSI AL GRUPPO DI CERRONI TANTO E’ VERO CHE LA SOCIETÀ A MAGGIORANZA PUBBLICA “SOGEIN” E’ STATA OPERATIVA DAL 1979 AL 1985 CON GRAVI PERDITE DI GESTIONE. NEL 1985 IL SOTTOSCRITTO – ALLORA PRESIDENTE DELL’ACEA – D’INTESA CON LA MINORANZA DI CERRONI HA PROPOSTO E OTTENUTO LA LIQUIDAZIONE DI SOGEIN SPA E LA COSTITUZIONE DELLA MUNICIPALIZZATA AMNU OGGI AMA. L’ACEA TRASFERÌ IN AMNU OTTIMI TECNICI E DIRIGENTI E COSÌ IN NOVE MESI E’ STATO POSSIBILE TRASFORMARE UN’AZIENDA MISTA E UN ASSESSORATO ALL’AMBIENTE IN UNA OTTIMA MUNICIPALIZZATA. IN QUEI NOVE MESI L’ACEA SI E’ ASSUNTA DIRETTAMENTE L’ONERE DI GESTIRE E DI CONFERIRE I RIFIUTI ALL’OPERATORE FINALE. QUANTO SOPRA E’ STATO POSSIBILE GRAZIE ALL’AUTONOMIA CONCESSAMI DAI SINDACI VETERE E SIGNORELLO, I QUALI HANNO AVUTO PIENA FIDUCIA IN ME. NEL CONTEMPO UN GRUPPO DI STUDIOSI DELLA FACOLTÀ DI INGEGNERIA DA ME DIRETTO AVEVA PREDISPOSTO IL PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI SECONDO LE NUOVE NORME DELLA 315/1982 E DEL DECRETO INTERMINISTERIALE DEL 1984. TALE PIANO, DISCUSSO IN TUTTO IL TERRITORIO DEL LAZIO, FU APPROVATO DAl CONSIGLIO REGIONALE NEL 1986. LA CLASSE DIRIGENTE ROMANA E REGIONALE DEL TEMPO SI MOSTRO’ ALL’ALTEZZA DEL SUO COMPITO. IL PIANO DI ALLORA PREVEDEVA UNA GESTIONE INDUSTRIALE COMPLETA ATTRAVERSO LA RACCOLTA POSSIBILE DIFFERENZIATA A MONTE, LA SEPARAZIONE UMIDO E SECCO, CINQUE IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO E ALTRETTANTI DI INCENERIMENTO E INFINE I RESIDUI IN DISCARICA. CI SONO VOLUTI QUASI TRENT’ANNI PER REALIZZARE QUEL PIANO MODIFICATO SOLO PER RISPONDERE A NUOVE NORME DELL’ORDINAMENTO. NEL FRATTEMPO LA DISCARICA SI È ESAURITA E NON SI È STATI IN GRADO DI COSTRUIRNE UNA NUOVA. A ONOR DEL VERO DEVO DIRE CHE IL PREZZO DI SMALTIMENTO A ROMA E’ STATO MOLTO BASSO PER UN ACCORDO SOTTOSCRITTO NEGLI ANNI OTTANTA DAL COMUNE E DAL PRIVATO, CHE AVEVA ACCETTATO UN PARERE DA ME ALLORA RICHIESTO ALLA ARTÙR ANDERSEN, CHE HA FATTO RISPARMIARE AI CITTADINI ROMANI CIRCA DUE MILIARDI DI EURO. NEGLI ULTIMI ANNI LA CLASSE POLITICA HA ANTEPOSTO INTERESSI PARTICOLARI A QUELLI GENERALI E QUINDI PER NON AVER SCELTO UN SITO IDONEO NON HA REALIZZATO L’IMPIANTO DISCARICA PER SOSTITUIRE MALAGROTTA. ROMA STA ENTRANDO IN CRISI, L’EUROPA PREME , MARINO E ZINGARETTI SONO IMPOTENTI. COME SONO ORMAI IMPOTENTI I DIRIGENTI POLITICI DELLA CALABRIA IN CRISI, DOVE IL COLARI VOLEVA INVESTIRE DUECENTO MILIONI DI EURO PER COSTRUIRE GLI IMPIANTI, MA NON SI SONO TROVATI I SITI. PER LE RAGIONI SU ESPOSTE E PER TANTE ALTRE ANCORA, SONO CONVINTO CHE, COSÌ COME A NAPOLI, IL TRIBUNALE PROSCIOGLIERÀ GLI ATTUALI INDAGATI SE LE ACCUSE SARANNO SOLO QUELLE APPARSE SULLA STAMPA. A MIA MEMORIA NON RICORDO UNA CONDANNA PER ABUSO DI MONOPOLIO, AMMESSO CHE VENGA IN QUALCHE MODO DIMOSTRATO. IN CASI COME QUESTO IL RUOLO DELLA MAGISTRATURA E’ FONDAMENTALE PER COMBATTERE LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CHE SPESSO SI INFILTRA. NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI DI ROMA, A NOSTRA CONOSCENZA, CIÒ NON C’E’ STATO. QUESTA E’ LA MIGLIOR DIFESA DEGLI ATTUALI INDAGATI E SI SPERA CHE ANCHE LA MAGISTRATURA INQUIRENTE NE PRENDA ATTO.
SOLO SE TUTTE LE ISTITUZIONI COLLABORERANNO SI POTRA’ VINCERE QUESTA BATTAGLIA DI CIVILTÀ .
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MISITI: DELLA VALLE, MA CHI CREDE DI ESSERE!
IL FIORENTINO DELLA VALLE E’ UN BUON INDUSTRIALE, CHE PRODUCE DELLE BUONE SCARPE. EGLI PERO’ NON SI ACCONTENTA DEL SUO RUOLO MA VUOLE EMERGERE COME DIRIGENTE NAZIONALE E FORSE INTERNAZIONALE. PARLA MALE DI TUTTI E IN PARTICOLARE DI QUELLI PIU’ IMPORTANTI DI LUI.
SENONCHE’ MENTRE IN ITALIA E’ CONOSCIUTO E NESSUNO LO PRENDE SUL SERIO, ALL’ESTERO NO.
ATTACCARE CON LINGUAGGIO BECERO IL PRESIDENTE DELLA FIAT NON FA BENE ALL’ITALIA, CHE NEL MONDO E’ CONOSCIUTA DAVVERO. SE L’OTTIMO ’SCARPARO’ NON LO CAPISSE, QUALCUNO DOVREBBE SPIEGARGLIELO.
CHIEDA SCUSA AL BRAVO ELKAN, CHE SUI GIOVANI HA DETTO BENE, E SI UNISCA A LUI, CON LE PROPRIE PECULIARITA’, A LAVORARE PER IL BENE DEL PAESE.
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MISITI: DOVE VA RENZI?
I MEDIA STRANIERI SONO BASITI PER LA MODALITA’ INEDITA DI PRESA DEL POTERE DEL SINDACO DI FIRENZE, DAVANTI AL QUALE ANCHE NAPOLITANO HA ALZATO BANDIERA BIANCA. DECIDA IL PD HA RISPOSTO A UN INCREDULO GIORNALISTA, ABITUATO AD ALTRO PIGLIO DEL PRESIDENTE.
ALLORA DUE SONO LE STRADE CHE RENZI VORREBBE PERCORRERE: O FALLISCE E SI RITIRA SULLE COLLINE DI FIESOLE OPPURE INGRANA E SI APPROPRIA DI TUTTO IL POTERE. COME? CI SONO VARIE STRADE PER GIUNGERE ALL’OBIETTIVO MA UNA SAREBBE LA PIU’ COMODA: ARRIVARE A GIUGNO CON LA SOLA LEGGE ELETTORALE APPROVATA E POCO ALTRO, ALZARE LE BRACCIA E DIRE CHE COSI NON SI PUO’ ANDARE AVANTI MA BISOGNA INTERPELLARE IL POPOLO. ELEZIONI IN AUTUNNO E VITTORIA BULGARA DEL PD DI RENZI. GOVERNO MONOCOLORE E CHI SI E’ VISTO SI E’VISTO. L’UNICO CHE PUO’ CONTRASTARE RENZI E’ PROPRIO IL CAVALIERE, A CUI NON CONVIENE APPOGGIARE LE RIFORME DI RENZI SENZA CONTROPARTITE. NON CI POSSONO ESSERE DUE MAGGIORANZE: UNA PER GOVERNARE SENZA BERLUSCONI E UN’ALTRA PER LE RIFORME CON IL CAVALIERE. SOLO LUI PUO’ DIRE O TUTTO CONDIVISO O NIENTE. E QUESTA SAREBBE LA FINE DEL RENZISMO, A MENO CHE IL PREMIER NON ACCETTI UNA VERA COALIZIONE ALLA TEDESCA CON DENTRO TUTTI. CE LA FARA’ IL NOSTRO A PERCORRERE UNA TERZA VIA SENZA ROMPERE IL PD? QUESTO E’ L’INTERROGATIVO DEI PROSSIMI MESI, CHE HA MOLTI RIFLESSI SULL’ECONOMIA E SUGLI INTERESSI REALI DEGLI ITALIANI.
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MISITI – MONTI “LA VENDETTA”
NAPOLITANO, POLITICO DI ALTA SCUOLA AMENDOLIANA, NEL MAGGIO 2011 HA PREVISTO LA PARABOLA DISCENDENTE DEL GOVERNO ELETTO NEL 2008 E QUINDI HA RITENUTO SUO DOVERE CONSULTARE IL RETTORE DELLA BOCCONI SU UNA SUA EVENTUALE NOMINA A PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. TUTTO SI È VERIFICATO COME DA COPIONE: MONTI PREMIER E COSÌ UE E USA E PERFINO LO STESSO USCENTE SODDISFATTI. DOPO ALCUNE MOSSE INDOVINATE QUEL GOVERNO NON NE HA AZZECCATA UNA GIUSTA PER IL FUTURO DEL PAESE E QUINDI SI È ANDATI A ELEZIONI ANTICIPATE CON “IL PORCELLUM” CHE HA PREMIATO IL PD PER UNA MANCIATA DI VOTI. I RAPPORTI TRA I DUE SI ROMPONO PER LA SCELTA DEL PREMIER DI FONDARE UN PARTITO E “SCENDERE IN CAMPO”. IL RISULTATO DELUDENTE DI SCELTA CIVICA HA DATO RAGIONE AL COLLE MA L’EX PREMIER E’ DIVENTATO SEMPRE PIÙ DISTANTE DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, “COLPEVOLE” DI NON AVERLO SOSTENUTO. NON RICONOSCENZA O INGENUITÀ POLITICA? TUTTE E DUE. OGGI LA VENDETTA. VUOTA IL SACCO E METTE IN DIFFICOLTÀ IL COLLE CHE LO HA INVENTATO. CREDO DI CONOSCERE A FONDO IL PRESIDENTE E, SALVO UNA IMPROBABILE MALATTIA MENTALE, NON È UN UOMO DI COMPLOTTI MA PIUTTOSTO HA CREDUTO DI POTER RIEMPIRE IL VUOTO
PROVOCATO DALLO SCIAGURATO AUTOLESIONISTA STRAPPO DI FINI. ERRORE DI VALUTAZIONE DEL COLLE: IL RETTORE NON ERA ALL’ALTEZZA E SI È VENDICATO. TUTTO QUI. CAPISCO PERÒ LA COMPLICITÀ DI PRODI MA NON QUELLA DI CARLO DE BENEDETTI. MISTERO MA NON TROPPO. GLI STORICI CHIARIRANNO.
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MISITI: GRAVE ERRORE DEL PRESIDENTE DEL SENATO
LA RICHIESTA AL TRIBUNALE DI NAPOLI DI COSTITUIRE PARTE CIVILE IL SENATO DELLA REPUBBLICA NEL PROCESSO CONTRO LAVITOLA E ALTRI, DECISA DAL PRESIDENTE GRASSO, ASSESTA UN DURO COLPO ALLA CREDIBILITÀ DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA E DELLO STESSO PRESIDENTE, CHE COME NOTO E’ LA SECONDA CARICA DELLO STATO. EGLI POTEVA DECIDERE ALLO STESSO MODO SENZA FAR PRONUNCIARE L’ORGANO COLLEGIALE E NESSUNO AVREBBE OBIETTATO, SALVO IL FATTO CHE IL SENATO DI NORMA NON INOLTRA QUASI MAI TALE RICHIESTA.
UNA VOLTA PERÒ CHE IL PARERE DEL CONSIGLIO DI PRESIDENZA E’ RISULTATO NEGATIVO, GRASSO DOVEVA PRENDERE ATTO E ASTENERSI DALLA RICHIESTA.
INVECE E’ PREVALSA LA SUA CULTURA DI MAGISTRATO E HA DECISO IN SENSO CONTRARIO AL DETTO PARERE.
QUESTO ATTO POCO MEDITATO NUOCE PURE ALLO STESSO GRASSO SE E’ VERO CHE E’ STATA APERTA UNA DISCUSSIONE IN AULA SULL’ARGOMENTO, IN CUI LA SECONDA CARICA DELLO STATO SARÀ SICURAMENTE ATTACCATA E MAGARI SARANNO CHIESTE ANCHE LE DIMISSIONI CON L’ACCUSA ABBASTANZA APPARENTEMENTE FONDATA DI NON IMPARZIALITÀ.
MANCAVA SOLO QUESTO PER RENDERE POCO CREDIBILE LA POLITICA IN ITALIA.
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ALLUVIONE: COME SEMPRE
IN QUESTI GIORNI DI PIOGGIA SI RIPETONO LE STESSE DISCUSSIONI DEL 1966 QUANDO VENEZIA E FIRENZE FINIRONO SOTT’ACQUA. ALLORA SI REAGI’ CON LA COMMISSIONE DE MARCHI, CHE HA GETTATO LE BASI DELLA SUCCESSIVA AVANZATA LEGIFERAZIONE.
LA LEGGE DEL 1969 FU UNA PIETRA MILIARE DI PREVENZIONE IDROGEOLOGICA, IMITATA DA MOLTI PAESI. IL FEDERALISMO DEGLI ULTIMI ANNI HA DI FATTO AFFOSSATO I CONTENUTI DI QUELLA LEGGE. LA MANUTENZIONE IDROGEOLOGICA IN ESSA PREVISTA, INFATTI, E’STATA ABBANDONATA E SI E’ PREFERITA LA VIA TRADIZIONALE DI INTERVENIRE DOPO GLI EVENTI CALAMITOSI. SI E’ COPIATO QUANTO AVVIENE NEL CASO DEI TERREMOTI. SI ASCOLTANO LE SOLITE SCIOCCHEZZE SUI RESPONSABILI DEI DISASTRI SENZA AVVICINARSI PER NULLA AI VERI COLPEVOLI, CHE IN GENERALE SONO PROPRIO COLORO CHE ’A POSTERIORI’ PIANGONO LACRIME DI COCCODRILLO.
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CRISI ECONOMICA: IL SUD E’ SPARITO DALL’AGENDA POLITICA
DA QUALCHE MESE NON C’E’ PIÙ NELL’AGENDA DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO IL TEMA DEL MEZZOGIORNO, COME SE IL GAP ECONOMICO CON IL NORD DEL PAESE SIA SUPERATO DALLA CRISI.
I DATI INVECE DIMOSTRANO CHE I SUOI EFFETTI SONO STATI PIÙ PESANTI AL SUD CHE NEL RESTO DELL’ITALIA, CHE PURE HA SUBÌTO EFFETTI DEVASTANTI.
L’UFFICIO STUDI DELLA BANCA D’ITALIA OGGI AFFERMA CHE IL 10 PER CENTO DELLE FAMIGLIE ITALIANE POSSIEDE IL 50 PER CENTO DELLA RICCHEZZA DEL PAESE. SAPPIAMO PURE CHE IL SUDDETTO 10 PER CENTO PER OLTRE L’OTTANTA PER CENTO RISIEDE AL NORD.
QUESTI DATI PURTROPPO DIMOSTRANO UNA RIDUZIONE SOSTANZIALE DELLA CLASSE MEDIA DIFFUSA SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE, IL CHE CI DEVE SPINGERE A LAVORARE PER LA IMMINENTE RIPRESA ECONOMICA, ORMAI PRECONIZZATA DAI PIÙ.
MA LA RIPRESA ECONOMICA ITALIANA PASSA “PARADOSSALMENTE” PER LO SVILUPPO DEL SUD, DOVE ESISTONO INESPLORATI E AMPI GIACIMENTI DI CULTURA TECNICO-SCIENTIFICA E UMANISTICA, CHE VANNO SENZA INDUGIO UTILIZZATI PRIMA DELLO SCORAGGIAMENTO DI MOLTI GIOVANI,COSTRETTI A UNA ABBERRANTE EMIGRAZIONE INTELLETTUALE.
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L’AQUILA – RUOLO DELLO STATO E DELL’EUROPA
IL RITIRO DELLE DIMISSIONI DEL SINDACO DELL’AQUILA CIALENTE, DELUSO DAI SUOI COLLABORATORI POLITICI PIÙ VICINI, E’ DI BUON AUSPICIO AFFINCHE’ IL PIÙ GRANDE CANTIERE EDILE APERTO IN ITALIA PROSEGUA SENZA SOSTE LA SUA ATTIVITÀ DI RECUPERO DI UNO DEI CENTRI STORICI PIÙ VASTI E IMPORTANTI DEL PAESE.
IL FORTE IMPEGNO DEI VARI GOVERNI DEL PARLAMENTO INTERO E DELL’APPARATO TECNICO-AMMINISTRATIVO DELLO STATO, SONO ALLA BASE DELLA RICOSTRUZIONE DELLA CITTÀ PIÙ GRANDE COLPITA DAL SISMA DOPO IL 1908.
SI TRATTA ADESSO DI DIMOSTRARE AL MONDO CHE L’ITALIA E’ IN GRADO DI PORTARE A TERMINE DA SOLA UN’OPERA COLOSSALE COME QUESTA.
NATURALMENTE IN QUESTI CASI L’EUROPA, SE FOSSE STATA PIÙ AVANTI NELLA SUA ORGANIZZAZIONE SOVRANAZIONALE, AVREBBE POTUTO GIOCARE UN RUOLO PIÙ INCISIVO NEL PROCESSO DI RAFFORZAMENTO DEGLI STATI NEL DIFENDERSI DAGLI EVENTI DISASTROSI NATURALI.
TUTTAVIA ANCHE COSÌ COM’E’ POTREBBE INCIDERE DI PIÙ.
AD ESEMPIO UNA DIRETTIVA,CHE INDUCA GLI STATI PIÙ ESPOSTI AL SISMA DI ATTUARE UNA POLITICA DI PREVENZIONE A PARTIRE DAGLI EDIFICI PUBBLICI, SAREBBE QUANTO MAI IMPORTANTE E NECESSARIA.