AMBIENTE: MISITI (MISTO-RA), PERIODO TRANSITORIO PER RISTRUTTURAZIONE IMPIANTI IDRICI

(AGENPARL) – Roma, 17 gen – “Prevedere una deroga per il periodo transitorio che va dalla presa in consegna delle infrastrutture idriche al termine dei lavori di costruzione e di ristrutturazione degli impianti, con tempi prestabiliti, con riferimento alle norme relative alla qualità dei liquami da riversare nei corpi idrici ricettori”. E’ quanto chiede Aurelio Misiti, deputato del Gruppo Misto – Repubblicani Azionisti, in un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. L’autorità d’ambito coordinata dalla provincia di Roma ha negoziato l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato con la Acea, attraverso una convenzione.
Si è costituita così la Acea Ato 2. “L’affidamento è regolato da una “convenzione di gestione’, la convenzione è soggetta a periodiche revisioni negoziate, che riguarderanno anche la “Carta del servizio idrico integrato’. L’autorità d’ambito controlla il rispetto dei contenuti di detta convenzione di gestione da parte del gestore ed in particolare l’aderenza ai principi della presente carta nel rapporto con l’utente-cliente”.
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Misiti: Passera deve smantellare la Holding Fs e mettere Trenitalia sul mercato

(FERPRESS) – Roma, 9 GEN – “Non si può non essere d’accordo con i contenuti dell’ampia intervista che il ministro Passera ha rilasciato ieri al Corriere della Sera, in cui sono illustrate le misure relative alle liberalizzazioni e l’esclusione di ogni possibile aumento della tassazione”. Lo scrive sul suo blog Aurelio Misiti già vice Ministro delle Infrastrutture e Trasporti

Corrado Passera

“Il Ministro – dice Misiti – ha promesso la presentazione di un decreto al mese senza ovviamente entrare strettamente nel merito dei contenuti ma promettendo di intervenire sulle municipalizzate, sul trasporto pubblico locale, sulle miriade di piccole aziende frammentate e inefficienti, da accorpare per consentire la loro partecipazione alle aste aperte e quindi competere con i migliori operatori esteri. Alcuni osservatori però hanno notato come si sia mostrato quasi esclusivamente responsabile del Ministero dello Sviluppo Economico e per nulla del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti se si eccettua il cenno alla privatizzazione!.
È urgente – prosegue l’ex viceministro – accelerare  la riforma dell’ANAS, approvata dal precedente Governo, non solo per separare la funzione di concedente da quella di concessionaria ma per riportare nella costituenda Agenzia e quindi nel Ministero le funzioni di programmazione, direzione e controllo della costruzione e gestione delle  strade e autostrade, come premessa all’attrazione di fondi privati indispensabili per ammodernare il Paese.
Analogo intervento va fatto nel settore ferroviario, smantellando l’attuale holding FS Italiane che lega circa quindici società per azioni e inserire invece Trenitalia S.p.a. sul mercato, mantenendo il controllo e la proprietà dello Stato sulla infrastruttura e sull’armamento ferroviario, in modo da favorire  l’omogeneità di funzionamento e  la libera concorrenza  in tutto il territorio nazionale”.
Misiti, ricordando il precedente impegno del Ministro nel ristrutturare le Poste e anche – “la sapiente conduzione della grande banca che ha contribuito a fondare” – termina il suo intervento dicendo che – ”si può ancora riporre in lui la nostra fiducia, aspettando tuttavia che dalle parole si passi a realizzare quello che abbiamo sommariamente descritto”.

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INFRASTRUTTURE, MISITI – IL GOVERNO COMPLETI LE OPERE AVVIATE

Non si può non essere d’accordo con i contenuti dell’ampia intervista che il Ministro Passera ha rilasciato ieri al Corriere della Sera, in cui sono illustrate le misure relative alle liberalizzazioni di “gas, trasporti, energia, poste e professioni” e l’esclusione di ogni possibile aumento della tassazione. Il Ministro ha promesso la presentazione di un decreto al mese senza ovviamente entrare strettamente nel merito dei contenuti ma promettendo di intervenire sulle municipalizzate, sul trasporto pubblico locale, sulle miriade di piccole aziende frammentate e inefficienti, da accorpare per consentire la loro partecipazione alle aste aperte e quindi competere con i migliori operatori esteri. Alcuni osservatori però hanno notato come si sia mostrato quasi esclusivamente responsabile del Ministero dello Sviluppo Economico e per nulla del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti se si eccettua il cenno alla privatizzazione. LEGGI TUTTO…

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Costi della politica – Misiti: “….coloro che fanno politica non devono aspirare ad un posto remunerato e stabile….”

Calabria Ora – 6 Gennaio 2012

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Misiti: Monti salverà il Ponte

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Lamezia: lifting per l’Aeroporto

Calabria Ora 13/11/2011

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Misiti: occorre creare un’unica azienda che gestisca i tre scali calabresi, solo uniti si può crescere

Gazzetta del Sud 13/11/2011

LAMEZIA TERME, Taglio del nastro al nuovo terminal.

Misiti: occorre creare un’unica azienda che gestisca i tre scali calabresi, solo uniti si può crescere
Scopelliti: ora bisogna accelerare l’iter per costruire la futura aerostazione che costerà 90 mln di euro
Due milioni di passeggeri in dieci mesi

Due milioni di passeggeri in transito in appena dieci mesi. Un terminal nuovo di zecca e l’iter già avviato per sbloccare di 90milioni di euro che serviranno per costruire la nuova aerostazione. Ha ormai spiccato il volo l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme, che negli ultimi anni ha registrato una costante crescita, confermandosi così punto di riferimento e struttura strategica del trasporto aereo regionale. Dimostrazione di ciò la cerimonia d’inaugurazione del nuovo terminal che ieri a Lamezia ha visto la presenza del viceministro Aurelio Misiti, del sottosegretario Antonio Gentile, del governatore Giuseppe Scopelliti, del presidente del Consiglio regionale Franco Talarico, della presidente della Provincia Wanda Ferro e del direttore dell’Enac Vito Riggio. Assenti i deputati calabresi impegnati a Roma per la crisi del Governo. Padrone di casa il presidente della società di gestione dello scalo, il senatore Vincenzo Speziali, raggiante più che mai e anche un po’ emozionato, che ha predisposto un’organizzazione in pompa magna.
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Misiti: IL PONTE SI FARA’

Metro 02/11/2011

Vice Ministro, il Ponte sullo Stretto si fa o no?
– Certo. Ci sono appalti in corso, si sta procedendo con gli espropri e ci sono fondi strutturali. Si fa, si fa.

Perché la Camera allora ha trasferito più di 2 miliardi al trasporto pubblico?
– Questa è una balla. Quell’emendamento, che ha avuto il sì di maggioranza e opposizione, parla di un’eventuale integrazione di fondi per rendere la vita migliore ai pendolari.

Ma allora il Ponte chi lo paga?
– Ci sono fondi pubblici, fondi strutturali ma soprattutto tanti investitori privati pronti a scommettere sulla struttura. Poi abbiamo portato il contributo UE dal 20% al 40%. Con il pedaggio in pochi anni ce lo ripaghiamo.

C’è chi dice che non serve a niente.
– Sono le stesse persone che vogliono far sprofondare il Sud. Quando invece questo è il momento migliore per avviare le grandi opere nel Meridione.

Tipo?
– Strade, porti, ferrovie: così si generano occupazione e economia, intesa come investimenti. Prenda la Napoli-Reggio: presto la finiremo, e sarà una svolta non solo per i cittadini, ma anche per lo Stato che col pedaggio farà profitti.

Valerio Mingarelli

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I progetti in corso per unire l’Europa

Molti sono i corridoi europei che interessano anche l’Italia. Aurelio Misiti spiega con chiarezza quali sono attualmente i lavori in corso in Italia, quelli in programma e l’ammontare di investimenti per tutte le infrastrutture che ci riguardano.

di Nicolò Mulas Marcello

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Misiti: lo sviluppo parte dal potenziamento delle infrastrutture

Gazzetta del Sud 22/10/2011

L’uomo di Governo ha parlato a un convegno sulla sicurezza delle costruzioni
Sicurezza delle costruzioni e sul lavoro, sviluppo compatibile, ma anche tutela dell’ambiente e tante altre tematiche. Questi gli argomenti, dai notevoli risvolti socioeconomici, trattati nel convegno tenutosi ieri nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Catanzaro, che ha patrocinato l’evento. Un incontro – moderato dal giornalista Marcello Barillà- promosso anche dal ministero dell’Interno, dal corpo nazionale dei Vigili del Fuocco e dai VV. FF. della Calabria, nonché dalla Confindustria del capoluogo di regione. Addirittura due le tavole rotonde organizzate, precedute da una serie di altri qualificati interventi. Tanti i relatori e le figure istituzionali che si sono alternate per svolgere una disamina tecnica ovvero al fine di inquadrare la questione dalla prospettiva di chi ha responsabilità politiche di alto profilo.
Il riferimento è al viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Aurelio Misiti, alla presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, all’assessore regionale all’Urbanistica Piero Aiello, alla vicesindaco del capoluogo calabrese Maria Grazia Caporale, al presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Paolo Abramo, al professore della Facoltà di Ingegneria de “La Sapienza” Remo Calzona, al direttore dei VV. FF. della Calabria Claudio De Angelis e del comandante dei VV. FF. di Perugia Stefano Marsella. Accanto a loro i presidenti dell’Ordine provinciale degli Ingegneri, Salvatore Saccà, e degli Architetti, Biagio Cantisani, l’avvocato penalista Michele Arabia, l’amministratore delegato della Ispredil Maria Grazia Esposito e il presidente di Confindustria Catanzaro Giuseppe Gatto. Fra i presenti anche il senatore Vincenzo Speziali, il comandante regionale della Guardia di Finanza Michele Calandro, il prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci e il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco del capoluogo di regione Felice Di Pardo.
Le conclusioni dell’approfondimento inerente alla sicurezza delle costruzioni, ma anche sulla crescita sostenibile e la tutela delle condizioni dei lavoratori, le ha tratte il viceministro Misiti: «La tragedia provocata dal terremoto dell’Aquila, così come altri eventi catastrofici verificatisi nel nostro Paese negli ultimi anni, hanno acceso i riflettori su uno dei gravi problemi dell’Italia, vale a dire la precarietà di molte strutture pubbliche. Un rischio per migliaia di dipendenti, che vi lavorano, e cittadini i quali sono quotidianamente costretti a frequentarle per i più svariati motivi».
Allarmanti alcuni dati messi in rilievo prima delle parole dell’on. Misiti. Cifre che fanno riferimento al pericolo a cui sono esposti molti edifici, sede di enti. Si tratta dei 21 mila esposti a rischio sismico e dei 216 minacciati da quello idrogeologico. Numeri a cui si aggiungono – sempre riguardo al vasto argomento affrontato – i circa 2.700 infortuni sul lavoro registrati in Calabria nel 2009. Aspetti che nessuno può e deve ignorare, in particolare persone con incarichi di Governo quali il viceministro Misiti: «È necessario innalzare i livelli di tutela nelle aree in cui vengono realizzate determinate opere allo scopo di evitare drammatici episodi. Ma è doveroso anche procedere al controllo di molte infrastrutture obsolete. È il caso, ad esempio, degli 8.000 ponti in calcestruzzo della nostra regione, un materiale che si deteriore nell’arco di circa 60 anni, costruiti oltre una cinquantina d’anni fa. Vanno tutti monitorati e ritengo che occorrerà aprire 1.500 cantieri per rimodernarne o ricostruirne una quota considerevole. Ho già chiesto i finanziamenti utili. Al di là delle imprescindibili considerazioni attinenti alla sicurezza, una priorità assoluta, è doveroso pensare alla ripresa in chiave economica della Calabria. Una realtà con enormi potenzialità, che le consentirebbero di non essere più il fanalino di coda dell’Italia. Paese che a sua volta potrebbe essere fra i primi in Europa e nel mondo, avendo i mezzi per fronteggiare questa terribile crisi finanziaria globale».
L’ultimo passaggio del suo ragionamento, lo stesso deputato lo ha riservato alla strade calabresi, ennesimo “tallone d’Achille” della regione. «Ho pensato– ha spiegato – a un progetto per la Statale 106, ma le attenzioni maggiorile rivolgo alla Salerno-Reggio. La tristemente nota A3, che non può però essere frutto dell’assistenzialismo ma va resa appetibile per gli imprenditori i quali devono realizzare l’opera».

Paolo Cannizzaro

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