SICILIA, MICCICHE’: LOMBARDO ALCHIMISTA AL ROVESCIO. TRASFORMA IN FERRO VECCHIO L’ORO

mag 28, 2012

 “Un governo senza più maggioranza non sostituisce due assessori ma ne  prende semplicemente atto e toglie il disturbo”. Così il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè, dal suo blog ‘Sud’, commenta la nomina dei due nuovi assessori del governo Lombardo.

Per l’esponente del movimento arancione “togliere il disturbo significa  democrazia, senso delle istituzioni, rispetto per i siciliani che nel 2008 hanno votato, plebiscitariamente, un governatore e una coalizione, non un alchimista della politica, sempre alla continua ricerca della formula migliore per trovare la sua personalissima pietra”.

“Tempo scaduto, Lombardo. Con questi continui giochetti hai tradito la fiducia della tua gente e così tutto l’oro che avevi accumulato nel 2008 l’hai tramutato in ferro vecchio, insomma, neanche come alchimista vai bene”, conclude Miccichè.

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SEMI-PRESIDENZIALISMO, MISITI: PROPOSTA INTERESSANTE MA DI DIFFICILE ATTUAZIONE

Grande Sud News – mag 27, 2012

Di Luigi Erbetta

Angelino Alfano e Silvio Berlusconi hanno lanciato la proposta di una riforma elettorale che porti al presidenzialismo e che dia la possibilità ai cittadini di votare il Presidente della repubblica tramite un’elezione diretta. La redazione di Grande Sud News ha intervistato l’onorevole Aurelio Misiti per un commento sulla proposta e, in generale, sulla riforma elettorale.
Come commenta la proposta venuta dai vertici del Pdl
La proposta del semi-presidenzialismo avanzata da Alfano e Berlusconi è indubbiamente interessante. Potrebbe essere accolta con favore anche dal Pd, perché un sistema simile era stato ipotizzato anche da D’Alema. Il secondo turno elettorale servirebbe a tagliare le minoranze. L’unico problema è che la proposta giunge tardiva. Per portarla avanti bisogna trovare un accordo nella grande maggioranza che appoggia il governo e si dovrebbe andare ad intaccare anche la Costituzione. Il sistema italiano è infatti basato sul Parlamento, ma in questo caso si passerebbe ad un presidenzialismo, sul modello francese, o a un semi-presidenzialismo. Ma per fare ciò bisognerebbe cambiare un bel po’ di cose e si potrebbe non fare in tempo.
Berlusconi ed Alfano non hanno considerato questo?
Credo che l’annuncio sia stato fatto più per motivi propagandistici. Come per far credere che il Pdl avesse voglia di fare di cambiare qualcosa ma che non gli sia stata data la possibilità.
Grande Sud cosa propone riguardo alla legge elettorale?
Noi vogliamo una riforma elettorale che non abbia riflessi sulla costituzione e che sia espressione dei partiti territoriali, affinché questi possano essere rappresentati in Parlamento. I partiti tradizionali hanno due caratteristiche. La prima è che sono legati alle persone, come il Pdl con Berlusconi, l’Udc con Casini e anche Grande Sud con Gianfranco Miccichè. La seconda è che mirano a far parte di una coalizione per ottenere il premio di maggioranza che dia la possibilità di ottenere più seggi dei rivali elettorali. Oggi, dopo le elezioni amministrative, non è più così. I due partiti maggiori che, alle politiche del 2008 avevano ottenuto il 38% e il 33%, hanno subito una parcellizzazione. In Sicilia, per esempio, nessuno dei partiti è andato oltre il 10%. Questa parcellizzazione ha molta influenza sulle decisioni da prendere riguardo alla legge elettorale.
E poi c’è il Movimento 5 Stelle.
Il grillismo è una parte della protesta contro i governi di Berlusconi e Monti che, per raggiungere il pareggio in bilancio nel 2013, sono stati costretti ad approvare leggi sul rigore di bilancio, scontentando buona parte dei cittadini. Le riforme vengono approvate con facilità in Parlamento, ma non riscuotono il gradimento degli italiani, sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. La proposta elettorale di Berlusconi e Alfano mira proprio a tagliere gli estremi, che oggi sono rappresentati da Grillo. In questa direzione va anche la decisione del cambio di nome e dell’intenzione di formare un patto federativo, che aggreghi i moderati e porti ad un risultato che, col doppio turno, sarebbe positivo, o per il Pd o per il Pdl. Solo il centro non sarebbe d’accordo.
Quindi, alla luce di questo, quali sono le prospettive che si stanno delineando?
Io credo che la soluzione ideale sarebbe una via di mezzo che salvaguardi i partiti, non solo quelli che sono al 20%. Chi supera il 4-5% dovrebbe accedere al Parlamento. La proposta del Pdl non è realizzabile e quindi è probabile che si andrà alle elezioni ancora con il porcellum. Non escludo neanche le elezioni anticipate. L’avanzata di Grillo, senza uno scudo adatto rappresentato dalla riforma elettorale, può diventare molto pericolosa. In un anno il sentimento antipolitico potrebbe crescere ulteriormente, dato che è prevista una ripresa economica solo a partire dalla metà del 2013. Siccome Grillo incarna la protesta degli italiani i suoi consensi saliranno. Le elezioni anticipate sarebbero un rimedio per cercare di ridurre le perdite in termini di voti da parte dei partiti maggiori. Grillo potrebbe approfittare delle difficoltà economiche del Paese. Il fatto che Alfano e Berlusconi abbiano avanzato questa proposta significa che hanno reputato disastroso il risultato delle ultime elezioni.

P. S.

Abbiamo dubitato della possibilità di approvazione della proposta Berlusconi-Alfano in quanto riteniamo che il gruppo parlamentare del PD non voterà a favore della proposta per ragioni di bottega.

Ma se per un momento pensasse in grande senza privilegiare interessi immediati di partito, siamo convinti che il Parlamento potrebbe approvare senza referendum la riforma costituzionale in meno di sei mesi, mostrando così il volto migliore della politica italiana. Ma è solo una speranza.

Condivide quanto sopra Giovanni Sartori nell’editoriale del Corriere della Sera di oggi:

<<Ma aspettiamo a vedere se Berlusconi è serio e se Bersani non vorrà fare troppo il furbo (il premio di maggioranza del porcellum sembra tentarlo)>>.

 

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SUD, MISITI: “ADESSO PIANO PICCOLE E MEDIE INFRASTRUTTURE”

(9Colonne) Roma, 16 mag – “Numerosi osservatori politici mettono in rilievo la continuità dell’azione di Governo tra Berlusconi e Monti e forse non senza ragione se si osserva l’impegno dei due Governi nel proporre al Parlamento le proprie priorità: crisi economica e giustizia. Ma mentre il primo punto non si è potuto eludere né in Italia e né negli altri grandi Paesi occidentali aggrediti dalla crisi, sul secondo punto appare strano che l’iniziativa di Monti ricalchi esattamente quella del Governo precedente, inducendo una discussione infinita nel Paese e nelle aule parlamentari”. Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
“Il precedente Esecutivo, specialmente nell’ultimo anno – spiega Misiti -, aveva tentato di modificare la tendenza ricorrendo a un rimpasto di Governo per favorirne l’inversione, il Governo tecnico non ha ancora preso coscienza che, come affermano i principali “opinion leader” internazionali, la via maestra per aggredire la crisi economica e sconfiggerla – aggiunge – è quella di realizzare in tempi brevi un programma vasto di infrastrutture reali e virtuali, piccole medie e grandi, che, come dimostrato in tutte le precedenti grandi crisi, costituiscono il volano fondamentale della ripresa economica”.
Per l’esponente del movimento arancione “sono inutili, come lo erano prima, gli annunci propagandistici sulle centinaia di miliardi di euro disponibili da investire nel settore delle costruzioni, senza dare alcuna indicazione su come si traducano in opere concrete. Non è dato sapere ad esempio – prosegue -come si intenda attrarre i fondi privati del mercato globale per integrare i pochi disponibili nelle casse dello Stato. Eppure ci sono esempi di brillanti operazioni da imitare affinché anche in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno si possa avviare quel circolo virtuoso che potrebbe favorire la ripresa economica e poi lo sviluppo in quel territorio, propedeutico rispetto a quello nazionale”.
“Grande Sud, nonostante che i fondi fossero già contenuti nel piano Fitto – evidenzia Misiti -, ha apprezzato la buona volontà del Governo espressa con l’ultima delibera CIPE relativa ai 2,3 miliardi di euro europei per il Sud, ed è comunque disponibile a collaborare con il Governo per trasformare i fondi previsti in progetti esecutivi cantierabili a partire da quelli più modesti ma diffusi nel territorio come il recupero degli edifici terremotati con relativi adeguamenti sismici e la manutenzione delle cosiddette “opere d’arte” quali ponti e viadotti stradali e ferroviari, di cui il nostro Paese ha estremo bisogno”.

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Lavoro: Palese (Pdl), bene via libera a credito d’imposta per sud

(ASCA) – Bari, 10 mag – ”Il via libera di oggi in conferenza Stato – Regioni al decreto attuativo del credito di imposta occupazione per il Mezzogiorno, e’ un’ottima notizia e rende finalmente esecutivo un provvedimento fortemente voluto dal Governo Berlusconi e dal ministro Fitto e atteso dalle aziende e dai giovani del Sud”. Lo dichiara in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese. ”Oggi finalmente – aggiunge Palese – le imprese meridionali potranno ottenere un bonus fiscale pari al 50% dei costi salariali per le nuove assunzioni fatte dal 14 maggio 2011 al 13 maggio 2013. Un risultato raggiunto dopo una lunga fase istruttoria che ha visto, tra l’altro, l’ok della Commissione Europea lo scorso mese di ottobre. Oggi si e’ concluso l’iter con l’accordo siglato in conferenza Stato Regioni sull’entita’ delle risorse pari a 142 milioni di euro e auspichiamo che possano essere aumentate da’ ossigeno a tutte quelle imprese che in un periodo di crisi hanno continuato a lavorare, ad assumere lavoratori e che rappresentano il nostro punto di forza per la ripresa. Per questo – conclude Palese – speriamo che dal Governo Monti arrivino presto segnali forti che possano determinare la ripresa del lavoro e della crescita”

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ACEA: MISITI (GRANDE SUD), BASTA LITIGI SULLA PELLE DEI ROMANI

(AGENPARL) – Roma, 10 mag – “Lo scontro sulla privatizzazione dell’ACEA tra il sindaco Alemanno e il Partito democratico va interrotto per il bene della città e la credibilità delle istituzioni cittadine”. Così in una nota del capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, già presidente dell’Acea.

“Nessuno può tirarsi indietro – sottolinea l’esponente del movimento arancione – basta esaminare i bilanci degli ultimi quindici anni e ricordare le sfortunate avventure economico finanziarie nella telefonia mobile che l’ACEA, imitando la sciagurata iniziativa dell’ENEL di Tatò, ha intrapreso, depauperando il suo patrimonio e rendendo asfittici i bilanci. In Italia – aggiunge – si hanno esempi di aziende di servizi comunali interamente pubbliche che non brillano per efficienza, efficacia ed economicità e di altre che invece sono al top; la stessa cosa si può dire delle aziende private del settore”. Misiti ricorda che “la storia dell’azienda elettrica e poi anche idrica, fondata nel 1909 dal grande Sindaco Nathan, mostra con un’infinità di dettagli che nei periodi di sana gestione ha svolto egregiamente i suoi compiti, fornendo “utili” alla città, anche quando la proprietà era esclusiva del Comune di Roma. Pertanto – prosegue – la “decadenza”, segnalata da importanti esponenti del principale partito di opposizione , non può essere attribuita, ammesso che ci sia, alla cattiva gestione pubblica dei soli ultimi tre anni”.

“In riferimento ai servizi erogati dall’ACEA – spiega il capogruppo di Grande Sud alla Camera – si può procedere a bandi pubblici di vendita di interi settori come quello ad esempio dell’illuminazione pubblica, ma per quanto riguarda il servizio idrico integrato, prima di attuare passivamente vecchie normative in gran parte cancellate dal recente referendum, va fatta una approfondita analisi dei costi e dei benefici che un eventuale superamento del monopolio pubblico potrebbe comportare. Grande Sud – sottolinea – ritiene che in questo settore così delicato il controllo complessivo della qualità dei servizi e dei conti economici spetta esclusivamente ai Comuni, mentre l’eventuale privatizzazione va sempre accompagnata dalla liberalizzazione del servizio”. Nel caso in specie, per MIsiti “il Comune di Roma, può non dare seguito alla delibera adottata, non perché sarebbe illegittima, ma per il bene della città e per l’effetto politico degli stessi esiti referendari. Si tratta pertanto di recuperare un “trend” positivo alla gestione industriale di ACEA nel settore idrico, con investimenti mirati a superare le attuali carenze del sistema gestionale, che sicuramente spingerà in alto il valore delle azioni, oggi a quattro euro rispetto ai dieci – quindici euro di valore reale, dopo di che si può esaminare con più tranquillità il fascicolo privatizzazione – liberalizzazione del settore idrico di Roma”.

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Francia: Misiti (Grande Sud), adesso Bce sara’ banca vera?

(ASCA) – Roma, 7 mag – ”I partiti italiani tutti con Hollande; e’ questa la dimostrazione piu’ tangibile che i valori ideologici non ci sono piu’; non si spiega infatti perche’ all’applauso di Bersani e del centro sinistra si siano uniti i vari Schifani, Tremonti, Frattini e tanti altri membri dei governi guidati da Silvio Berlusconi”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati, Aurelio Misiti.

 ”Il fenomeno pero’ – sottolinea l’esponente del movimento arancione – non riguarda solo l’Italia: lo stesso Jacques Rene’ Chirac ad esempio ha voltato le spalle a Sarkozy scegliendo il socialista, mentre il capo del Pasok Andreas Papandreou ha potuto esclamare: con Hollande avremo finalmente gli eurobond.

Gli eurobond, la profonda modifica del patto fiscale della signora Merkel – aggiunge -, la BCE come banca di ultima istanza, sono certamente argomenti importanti nella valutazione della situazione politica post elettorale francese. Ma e’ questo il collante vero tra destra e sinistra europea sul caso Francia? C’e’ sicuramente dell’altro e in primo luogo c’e’ una diffusa e sotterranea avversione rispetto alla supremazia tedesca nel Continente”.
Per Misiti ”e’ venuto quindi il momento della verita’: senza l’unita’ politica dei Paesi europei lumeggiata dai padri fondatori De Gasperi, Adenauer, Schuman e lo stesso Helmut Josef Michael Kohl, i singoli stati saranno alla merce dei mercati e la Comunita’ economica e’ destinata al fallimento.
L’Italia e’ la nuova Francia, come sempre in passato, per continuare ad essere protagoniste devono unire le loro forze
– conclude – per convincere la Germania che una nuova e piu’ incisiva politica europea, con una BCE trasformata in banca
centrale vera, fa bene a tutte le Nazioni ma soprattutto alla stessa Germania”.

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Governo, Misiti (Grande Sud): Non isolare Monti dal paese reale

Roma, 04 MAG (il Velino/AGV) – “Il calo di popolarita’ del governo, dovuto ai provvedimenti sulle pensioni e sulla prima casa, viene interpretato da taluni come conseguenza della mancanza di mediazione politica e sociale tra il governo, il Parlamento e la societa’ civile. Il gabinetto Monti infatti e’ nato come governo dei tecnici senza alcuna contaminazione dei partiti, i quali hanno creduto cosi’ di commissionare a Monti il ‘lavoro sporco’ per poi tornare a governare avendo superato il periodo critico della politica”.
Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera, Aurelio Misiti. “Lo Stato anfibio funziona male – aggiunge l’esponente del movimento arancione -, cioe’ il sistema basato sul governo tecnico puro costretto a porre la fiducia su ogni disegno di legge perche’ i partiti non sono in grado di gestire i propri parlamentari, non puo’ durare fino alla primavera del 2013. Fin qui ci azzecca l’analisi del professor Sartori sul Corriere della Sera di oggi ma, proseguendo la lettura, questa – prosegue – si trasforma in una mitologica profezia: ‘comunque si muovano il Parlamento e i partiti Monti ci sara’ sempre’. La soluzione lumeggiata dal politologo non convince affatto”. Per Misiti, l’editorialista del Corriere della Sera “dimentica che la Costituzione impedisce al Presidente della Repubblica di decidere le sorti del governo a suo piacimento senza tener conto del Parlamento, che puo’ sempre indicare una personalita’ politica sostenuta dalla maggioranza dei deputati e senatori.
La via maestra pertanto – prosegue – e’ quella di valorizzare il Parlamento e quindi la politica, coinvolgendola non solo con la fiducia ma nella stessa gestione diretta della cosa pubblica, procedendo rapidamente a rafforzare il governo Monti con l’inserimento di almeno un rappresentante per ogni forza politico – parlamentare dell’attuale maggioranza. Un rimpasto di governo di questo tipo – conclude Misiti – conseguirebbe l’obbiettivo di non isolare l’esecutivo rispetto al paese reale nel periodo piu’ difficile del dopoguerra e di farlo durare senza imboscate fino al 2013”. – www.ilvelino.it – (com/gat) 041256 MAG 12 NNNN

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FISCO: MISITI, APPROVARE SUBITO MISURE COMPENSAZIONE

(ANSA) – ROMA, 2 MAG – ‘Grande Sud auspica che, sulla compensazione tra imposte e crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione dalle imprese, in Parlamento si stabilisca un clima di collaborazione affinche’ la proposta di legge Alfano sia approvata in tempi rapidi. Con i contributi ‘anche di contenuto’ di tutti i gruppi dell’attuale maggioranza, per dare risposte immediate e concrete alle domande del mondo delle imprese sane e produttive, evitandone la chiusura’. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.

‘Infatti – spiega l’esponente del movimento arancione -, mentre il decreto legislativo 241/97 stabilisce che i titolari di partita Iva, che eseguono ‘i versamenti unitari delle imposte, dei contributi dovuti all’INPS e delle altre somme a favore dello Stato, delle Regioni e degli Enti previdenziali, possono compensare i crediti dello stesso periodo nei confronti dei medesimi soggetti’, la legge 78/2010 articolo 31 ne vieta l’attuazione, pur lasciando uno spiraglio di parziale compensazione dei crediti relativi alle stesse imposte, le cui modalita’ pero’ venivano rinviate a un decreto, mai emanato, del Ministro dell’Economie e delle Finanze. Pertanto – conclude Misiti – e’ urgente e indispensabile una norma semplice e chiarificatrice’. (ANSA).

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Rimborsi elettorali, sgambetto della Lega

Corriere della Sera 18/04/2012

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ROSSANO: Dopo l’esperienza triennale, il gruppo storico abbandona l’Mpa

Gazzetta de Sud 18-04-2012
ROSSANO. Il gruppo storico e fondatore dell’Mpa locale lascia il Movimento autonomista, dopo 3 anni di militanza e dopo il successo ottenuto alle scorse elezioni amministrative comunali. Un patrimonio di idee, consensi e risorse giova- nili che continuerà spendersi per la città ed il territorio da posizioni di centrodestra e che potrebbe essere convogliato in un’altra formazione politica che sposa l’idea autonomista il cui passaggio potrebbe essere annunciato in questa stessa settimana cogliendo l’occasione di un convegno che dovrebbe tenersi in città alla presenza di un esponente politico di spessore nazionale (si vocifera possa trattarsi dell’on. Aurelio Misiti, rappresentante del “Grande Sud”).

Lo hanno reso noto, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina nella ormai ex sede del partito di Via Margherita, il segretario e fondatore Natale Lefosse, il vicesegretario Antonio Napolitano, il vicesegretario provinciale, Giovanni Lefosse, il presidente del Circolo “Nuovo Mezzogiorno”, Nicola Rega, i responsabili del settore Cultura, Giovani e Politiche sociali, Walter Cerbino, Egidio Nocella e Gerry Casacchia e altri iscritti. Una decisione assunta all’unanimità da dirigenti ed iscritti che è stata meditata ed ha anche motivazioni politiche determinate dai rapporti interni tra la base ed i vertici del partito ai diversi livelli e dalla nuova conformazione assunta dopo l’ingresso dell’ex governatore della Calabria Agazio Loiero assieme ad gruppo di Autonomia e Diritti. I motivi sono stati spiegati dal segretario Lefosse, e ribaditi dagli altri intervenuti. Al primo posto viene indicato l’atteggiamento negativo del partito provinciale e regionale che avrebbe ignorato l’attività del gruppo rossanese in crescita dimostrato dal successo elettorale e avrebbe tradito le spinte autonomiste provenienti dal territorio e dal giovane gruppo dirigente per quanto riguarda il decentramento della sanità in questo comprensorio, l’amministrazione della giustizia attraverso il tribunale di Rossano che rischia di essere accorpato ad altri territori lontano da Rossano ecc. Tra gli altri motivi indicati dagli ex esponenti dell’MPA, quello di essere stati lasciati soli (senza aiuto economico e morale da parte dei vertici provinciali e nazionali) nella gestione del ricorso ai risultati elettorali che, in caso di riconoscimento degli errori compiuti durante la fase dello spoglio, avrebbero consentito all’MPA di Rossano, unico nel meridione assieme a quello di Rende ad avere presentato in lista il simbolo dell’MPA, di conseguire un seggio ed avere il proprio rappresentante in consiglio comunale. (ben.lep.)

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