Gazzetta del Sud – L’Alta velocità arriverà fino a Reggio

Il sottosegretario parla anche di Gioia T.

Misiti non ha dubbi:
l’Alta velocità arriverà fino a Reggio

La grinta è quella consueta, la parole chiare come al solito. «Ritardi? Fs e Anas dovranno vedersela con me». «Con i Fas il Sud ha dato al Nord; ora quei soldi devono restituirli».
Il sottosegretario alle Infrastrutture Aurelio Misiti, ieri a Catanzaro per una manifestazione a sostegno dell’on. Michele Traversa, ha parlato anche del tema delicato del porto di Gioia Tauro. «La responsabilità delle questioni portuali e infrastrutturali – ha ricordato – è del dicastero in cui opero, e pertanto sarà il ministro a risolvere i problemi. Io farò la mia parte e sarò durissimo su queste questioni, perché chi non riesce a fare le cose per bene è meglio che vada via. Di alcune questioni ho già parlato con il ministro, e tra queste Fs e Anas sono quelle principali; dovranno vedersela con me».
«Non si capisce – ha aggiunto – perché noi del Sud abbiamo dovuto, insieme al resto del Paese, mettere insieme i 50 miliardi di euro per l’Alta velocità che si ferma a Napoli, e ora il resto del Paese non debba provvedere a trovare, insieme al Sud, i 32 miliardi di euro che mancano per arrivare a Reggio Calabria. Il mio impegno è che porterà l’Alta Velocità in tutto il Mezzogiorno. I soldi si trovano: c’erano disponibili 25 miliardi di fondi Fas, e nel momento del bisogno la solidarietà del Sud è stata immediata, e ne ha prestato cinque al Nord. Quei soldi passata l’emergenza devono restituirli, e allora l’Alta Velocità si può fare perché ce ne saranno altri 25 miliardi disponibili, sempre dei Fas; altrimenti il Sud rimarrà indietro di cento anni».
Misiti ha parlato anche della “cittadella regionale”: «Quando un progetto viene ideato in una certa epoca, e realizzato in un’altra, i problemi ci sono. Questo progetto era stato pensato quando la Regione era un’altra cosa, quando i dipendenti era 4 mila; ora le Regioni hanno funzioni diverse, tant’è che i dipendenti sono 1.200. Rivedere il progetto era necessario».

Paolo Cannizzaro

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CalabriaOra – Misiti: da sottosegretario a viceministro

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Intervista al Corriere della Sera

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Calabria Ora – Aurelio Misiti: «Quadro politico ormai chiaro»

E’ passata qualche ora dalla firma dei nuovi sottosegretari nelle mani del premier Berlusconi. Il sottosegretario alle Infrastrutture Aurelio Misiti accoglie l’invito di conversare con Calabria Ora. Onorevole Misiti, anzitutto come commenta le riserve espresse dal Colle sulle vostre nomine? «Dal 14 dicembre in poi tanti voti di fiducia hanno chiarito il quadro politico, con ripetute verifiche nelle sedi parlamentari. Queste nomine sono giunte dopo diverse votazioni e nel pieno e assoluto rispetto delle norme costituzionali e delle prerogative del Capo dello Stato».

C’è stata molta ironia per la cambiale politica del 14 dicembre che sarebbe andata all’incasso.
«Com’è noto io sono un uomo del fare. Ritengo che le opere pubbliche siano il fattore fondamentale per lo sviluppo di un Paese. L’ho fatto per l’Italia, in parte l’ho fatto per la Calabria, e vorrei farlo per tutto il Mezzogiorno in modo tale da eliminare il gap che purtroppo esiste al di là di tutte le chiacchiere ….».
Quindi?
«E’ ovvio che il mio principale obiettivo è realizzare l’alta velocità ferroviaria, da Salerno a Palermo, il Ponte sullo Stretto…».
Se ne parla da tempo.
«Un collegamento tra due realtà che qualche spocchioso dice che sono due realtà povere, ma che a mio parere possono diventare tra le più ricche del Paese».
E il completamento dell’autostrada?
«E’ stato un errore rinnovare l’autostrada sulla sede propria, bisognava fare un nuovo tracciato».
Lei è favorevole al pedaggio?
«Sì, i costi dell’opera vanno spalmati per 15-20 anni, su più generazioni».
Lato mare?
«Io penso che i porti meridionali abbiano un ruolo sempre fondamentale, Gioia Tauro e non solo; lo sviluppo dell’attività portuale turistica deve essere adeguato alle necessità ormai impellenti del sistema Italia».
Il ferro?
«Occorre completare e ammodernare il sistema ferroviario».
E le risorse?
«Se poi questi obiettivi si possono e si vogliono portare avanti con i fondi straordinari che ci vengono dai Fas io sono disponibile ad andare in quella direzione perché la critica maggiore che viene fatta alle regioni meridionali è proprio quella di non riuscire a spendere i finanziamenti che vengono offerti dallo Stato e dall’Europa».
I fondi Fas hanno preso altre strade.
«Questi finanziamenti Fas per il 50 % sono state già donate dal Mezzogiorno al resto del Paese nel periodo duro della crisi economica per la cassa integrazione…».
Tagli ma anche lentezze.
«Derivano dalla scarsezza dei fondi. Attenzione abbiamo dovuto mantenere un sistema di equilibrio, eravamo sul crinale di una crisi che ci poteva travolgere. Grazie alla laboriosità della popolazione italiana, grazie al sistema bancario che se vuole è stato anche tirchio ma che ha consentito alle nostre banche di non fallire come invece è accaduto altrove».
Tenere non significa svilupparsi.
«E’ questo il momento per svilupparsi. Il programma per lo sviluppo che è stato presentato nell’ultimo Consiglio dei ministri assomiglia molto al risanamento di una grande azienda. Come la Fiat di Marchionne. Io credo che l’avvio del piano del Sud, se opportunamente integrato dal Parlamento, dalle regioni e dalle grandi città, anche con lo strumento nuovo del federalismo, possa dare al Mezzogiorno benefici».

Bruno Gemelli

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Gazzetta del Sud – Il reggino Misiti alle Infrastrutture

Il reggino Misiti alle Infrastrutture «Sarò al di sopra delle parti»

Entra nel governo con Gentile voluto da Tremonti all’Economia

Due calabresi nel governo Berlusconi: Aurelio Misiti di Melicucco e Tonino Gentile di Cosenza. Il primo, una volta uscito da Italia dei valori, ha aderito al Gruppo misto della Camera, il secondo, senatore, già di Forza Italia, è vice coordinatore del Pdl in Calabria. L’on. Misiti, ingegnere, un tecnico prestato alla politica, è stato destinato al ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Movimentata la giornata per Tonino Gentile in un primo temo destinato all’Ambiente. Poi è intervenuto Tremonti che ha chiesto a Berlusconi di assegnare a Gentile al suo ministero (Economia e Finanze): «Mi ha chiamato Berlusconi – dice Gentile – per darmi la notizia: “Tremonti ti vuole con lui”. Una soddisfazione personale e un riconoscimento per la Calabria. La prima persona che ho sentito, è stato il presidente della regione Peppe Scopelliti, pienamente soddisfatto del mio incarico. La Calabria ha portato un buon risultato e dobbiamo fare sinergia, Governo-Reggio, per sfruttare i vantaggi del Piano di sviluppo per il sud».
L’on. Aurelio Misiti si definisce «uno al di sopra delle parti». Per adesso è sottosegretario, «ma – dice – la delega mi verrà assegnata, con mansioni più ampie, dal prossimo Consiglio dei ministri, per cui il mio incarico sarà quello di vice ministro».
Eletto con Di Pietro, adesso è con Berlusconi.
«La mia è una scelta nell’interesse del Paese e della Calabria. Con il ministro Matteoli avrò modo di operare in un settore di cui sono competente. Per adesso però non intendo anticipare nulla, in attesa della delega».
Quando ha deciso di sostenere il governo?
«Quando mi sono reso conto che sarebbe stato un errore fare sciogliere anticipatamente la legislatura. Ad un premier bisogna dare la possibilità di governare per cinque anni anche perché altrimenti non si va da nessuna parte. È stato un errore anche far cadere Prodi. Serve continuità, non si può vivere di spallate».
Resta comunque indipendente?
«Sono per la realizzazione delle opere. Destra o sinistra poco conta. Quando c’è una cosa che non va mi dissocio, senza però assumere posizioni demagogiche e preconcette».
Il Piano di sviluppo è un’opportunità per il Sud?
«Sicuramente. Il credito di imposta e gli altri incentivi aiutano l’economia con pochi investimenti. Tremonti ha messo in campo un progetto interessante».
Come si pone con la Regione Calabria guidata da Scopelliti?
«Sicuramente in chiave positiva, anche perché bisogna riconoscere che in questo primo anno Scopelliti sta facendo bene a cominciare dalla sanità».

Tonio Licordari

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TERREMOTI: MISITI, CRESCIUTA SENSIBILITA’ CLASSI DIRIGENTI

(ANSA) – CATANZARO, 22 MAR – Intervenendo ad Agora’, trasmissione di Rai tre dedicata oggi al rischio sismico in Italia, l’on. Aurelio Misiti ha sottolineato come negli ultimi dieci anni, in particolare dopo gli eventi tragici di San Giuliano di Puglia e dell’Abruzzo, la sensibilita’ delle classi dirigenti nazionali e locali e’ cresciuta notevolmente.

E’ stata rinnovata – ha ricordato Misiti – la regolamentazione antisismica in rapporto alla classificazione dei territori e alla cosiddetta normativa tecnica, che per ciascuna zona sismica prevede specifici criteri progettuali e costruttivi di strutture e infrastrutture. In Italia – ha aggiunto – la gran parte dell’edilizia e’ stata realizzata prima dell’entrata in vigore delle norme antisismiche, pertanto oltre a predisporre un’attivita’ di controllo delle nuove costruzioni, e’ necessario affrontare l’adeguamento sismico degli edifici esistenti. Si tratta di un’opera ciclopica che richiedera’ investimenti enormi, sempre pero’ inferiori alle spese di ricostruzione dopo gli eventi sismici che statisticamente si verificheranno ad esempio nei prossimi cinquant’anni. Senza parlare della riduzione del numero delle vittime.

Dopo il crollo di San Giuliano di Puglia del 2002 – ha evidenziato Misiti – e’ stato portato a termine il monitoraggio delle scuole pubbliche italiane, con 46 mila sopralluoghi, che ha individuato settemila edifici scolastici fuori norma. Per 1.706 di essi e’ previsto l’avvio immediato dei lavori di ristrutturazione con uno stanziamento iniziale di un miliardo di euro. L’Italia quindi – ha concluso – sta avviando finalmente una politica di prevenzione contro i disastri provocati dai terremoti’.

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AURELIO MISITI OSPITE DI AGORA’ SU RAI TRE

Italia a rischio tsunami

Se ne parlerà ad Agorà, con Andrea Vianello, martedì 22 marzo alle 10.15 su Rai3

Ospiti della puntata:

Stella Bianchi, Enzo Boschi e Aurelio Misiti.

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MISITI: NON REPLICO ALLE PAROLE DI LOMBARDO

L’on. Misiti non commenterà le parole poco garbate contenute nella risposta del presidente Lombardo alla lettera con la quale ha comunicato le ragioni del suo distacco da MPA. Per completezza di informazione si allega il testo della lettera.


Caro Raffaele,

la lealtà che ho sempre praticato nei rapporti umani e politici mi induce a scriverti questa nota per esprimerti alcune amare riflessioni sul nostro breve rapporto politico.

Ho aderito al gruppo MPA della Camera sulla base delle tue proposte relative all’organizzazione politica del partito nei territori, fondata su partiti regionali totalmente autonomi che tra loro avrebbero poi costituito il coordinamento nazionale. Intanto tu, con i poteri statutari, avresti nominato i commissari regionali con pieni poteri organizzativi e politici. Tutto questo è stato cancellato, dal Comitato federale di dicembre, con l’approvazione di un documento da te proposto, senza alcuna consultazione preventiva, tutto incentrato sulle problematiche del partito siciliano come se il resto non esistesse.

Avevo ritenuto importante l’adesione a MPA perché costituiva per me la prosecuzione di un impegno politico a favore del mezzogiorno. Ero anche convinto che un qualche contributo o consiglio potevo dartelo in base alla mia esperienza professionale, al fine di facilitare la tua azione di governo nella regione, che mi sembrava importante per l’intero meridione. A tale scopo, su tua sollecitazione, per l’alluvione di Giampilieri e per l’emergenza rifiuti, ti avevo consigliato di utilizzare esperti di fama nazionale che, così come avvenuto per gli attracchi sullo stretto di Messina (sindaco Leonardi), avrebbero potuto, anche gratuitamente, risolvere molti problemi evitando ritardi e criticità. Tu hai legittimamente ritenuto di fare diversamente, ma come sempre lo hai fatto senza dire nulla.

Al presidente del consiglio hai recentemente assicurato – senza alcun confronto preventivo interno – che “non sarebbe mancato il sostegno al governo dei cinque deputati MPA”, anche se non potevi sottoscrivere al momento un ritorno nella maggioranza a causa della situazione siciliana. Ciò avveniva nello stesso giorno in cui eri impegnato con Fini, Casini e Rutelli negli incontri che hanno determinato la nascita del terzo polo.

Questa linea ambivalente mi convince sempre di più che la tua azione politica in questo momento è finalizzata esclusivamente a salvaguardare la tenuta del governo siciliano, cosa certamente non di poco conto, perdendo però il senso della “mission” del partito, che dovrebbe invece operare a favore dell’intero mezzogiorno d’Italia.

Tutto questo mi induce a uscire dal gruppo e dal movimento.

Sono certo tuttavia che i nostri rapporti personali rimarranno cordiali e, stante il fatto che continuerò a utilizzare la mia esperienza professionale soprattutto per risolvere problemi del sud, considerami sempre a disposizione anche della regione Sicilia.

Colgo l’occasione per augurare buon lavoro e affettuosi saluti a te e alla tua famiglia.

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Intervista al Corriere della Sera di Aurelio Misiti

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Intervista a Repubblica di Aurelio Misiti

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