Editoria: Misiti tagli salutari all’assistenza

Non si può fare a meno di condividere le calde lodi di tutta la stampa nazionale alla meritocrazia, alla libera concorrenza e soprattutto alla lotta contro l’assistenzialismo, mentre sono molto meno condivisibili le lagnanze della stessa stampa quando c’è da strappare i fondi per mantenere testate in via di fallimento, che andrebbero chiuse e basta. Si dice che negare i fondi statali all’editoria costituisce un attacco alla libera espressione delle idee mentre sappiamo bene che oggi, contrariamente a quando è stata inventata l’assistenza ai giornali che non vendono, ci sono altri strumenti come il web per garantire a chiunque tale libertà. Invece, anche in questi tempi di tagli necessari agli sprechi assistiamo ad un sussulto bipartisan teso a non toccare questa speciale assistenza. Contiamo invece sulla coerenza degli uomini “antitrust” di Palazzo Chigi per far rientrare l’industria dell’editoria nel perimetro delle regole di mercato cosi come avviene per tutti gli altri settori industriali e sociali.

Ufficio Stampa On. Misiti

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TRASPORTI: MISITI, REGIONE PROMUOVA PIANIFICAZIONE SISTEMA

(ANSA) – CATANZARO, 27 DIC – ”Sono condivisibili le critiche aspre del Presidente della Regione al management della societa’ di gestione dell’aeroporto reggino, invitata pubblicamente ad attrezzarsi con un manager idoneo a rilanciare l’attivita’ dello scalo, allargando il bacino di utenza a tutta la provincia di Reggio e a quella di Messina realizzando accordi favorevoli con i vettori piu’ importanti presenti sul mercato”. Lo sostiene, in una nota, il deputato Aurelio Misiti. ”E’ condivisibile anche – aggiunge – la proposta di ampliare il bacino di utenza del Sant’Anna di Crotone sia verso nord fino in Basilicata e sia verso sud fino a Catanzaro Lido, avallata dalla Vice Presidente nelle riunioni della task force della Camera di Commercio crotonese, che ha individuato nella struttura ferroviaria esistente il mezzo di trasporto piu’ efficace per far giungere in aeroporto i passeggeri battendo la concorrenza delle altre modalita’ di trasporto”. ”Ci aspettiamo dalla Giunta regionale – dice ancora Misiti – decisioni e accordi con Fs ed Anas, che facciano del sistema trasporti calabresi lo strumento fondamentale di crescita dell’economia. Sono encomiabili gli sforzi della Regione di sostenere economicamente e strutturalmente i vari settori aeroportuali, portuali, stradali e ferroviari, ma senza una pianificazione unificante del sistema trasporti regionali non si raccoglieranno i frutti degli investimenti previsti. Il settore aeroportuale va gestito superando il gretto localismo che ha caratterizzato il recente passato, tenendo presente che un bacino di utenza di oltre due milioni di abitanti puo’ garantire da cinque a sei milioni di passeggeri annui. A tale scopo i tre aeroporti dovranno essere in grado con una attenta politica di marketing di raggiungere e superare rispettivamente i tre milioni di passeggeri a Lamezia Terme e un milione ciascuno per gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone”. (ANSA)

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Infrastrutture, Misiti: Pedaggiare l’A3 solo per fare la nuova 106

Le popolazioni del Mezzogiorno non sono contrarie in linea di principio a pagare il pedaggio sulla NA-SA-RC se viene utilizzato per costruire la nuova 106 – lo sostiene in una nota l’ex vice ministro del Ministero Infrastrutture e Trasporti Aurelio Misiti – senza questa finalità il pedaggio verrebbe vissuto come un ulteriore sopruso verso la parte debole del Paese, che in tempo di crisi si è caricata di un peso enorme, rinunciando di fatto per la CIG al Nord al 50% dei fondi FAS e cioè a 20 miliardi di euro disponibili. L’ isolamento del Sud – prosegue Misiti – attraverso i tagli insensati dei treni delle Ferrovie dello Stato e le ultime scelte aziendalistiche di Alitalia su RC, non rammentando il generoso finanziamento di tre miliardi di euro a fondo perduto erogato dallo Stato per avviare la nuova compagnia di bandiera senza debiti, deve indurre il Governo a realizzare al più presto il TAV NA –BA e NA –PA nonché il sistema autostradale meridionale, utilizzando il project finance come strumento principale di finanziamento. Gli ultimi atti del Governo però non lasciano ben sperare, infatti i tre miliardi e rotti per il Piano del Sud sono parte di quanto già deliberato dal CIPE durante il Governo precedente – conclude l’on. Misiti -, cioè meno di un quinto del totale degli investimenti e pertanto, anche sulle infrastrutture, il Nord si allontana con buona pace di chi ogni giorno si diletta nel Governo e fuori a parlare del Sud come motore possibile dell’intero Paese.

 

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TRASPORTI: MISITI (MISTO), AEROPORTO REGGIO CALABRIA DIVENTI SCALO DI TUTTA L’AREA DELLO STRETTO

(AGENPARL) – Roma, 16 dic – “L’aeroporto di Reggio Calabria va gestito con maggiore managerialità per attrarre le compagnie aeree italiane e straniere. Va allargato il bacino di utenza all’intera provincia reggina e a quella di Messina favorendo i passeggeri con un piano di utilizzo di infrastrutture esistenti, che vanno solo finalizzate allo scopo. La Regione e le F. S. con la presenza del Governo devono sottoscrivere una convenzione che consenta di utilizzare le ferrovie esistenti da Rosarno e da Roccella a Reggio Aeroporto con treni moderni e veloci, su cui eseguire le operazioni preliminari di imbarco. L’ex Vice Ministro ha concluso affermando che vanno create anche le condizioni gestionali migliori per attrarre i passeggeri della città metropolitana di Messina attraverso aliscafi moderni che debbono trovare la possibilità di attracco all’interno dello stesso scalo aeroportuale”. Lo ha affermato Aurelio Misiti, deputato del gruppo Misto e già Viceministro ai Trasporti.

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Trasporti: Misiti (Misto), su tagli treni al Sud, Passera portavoce di FS

(AGENPARL) – Roma, 14 dic – “Le risposte del ministro Passera alle interrogazioni urgenti di alcuni deputati meridionali sugli incredibili tagli ai treni dal Sud sembrano scritte nell’ufficio dell’Amministratore Delegato – dichiara l’on. Aurelio Misiti del gruppo Misto – per il contenuto giustificazioni sta delle nuove inaudite scelte del management di FS, che isolano di fatto la Calabria e la Sicilia dal resto del paese. Siamo certi che il Ministro, di cui sono note la capacità e la cultura d’impresa, – continua l’onorevole – si sarà certamente reso conto che le ferrovie italiane vanno riformate profondamente, mettendo sempre al centro dell’attenzione le necessità dei cittadini e non altro. Va smantellata a tal fine la holding FS – insiste Misiti – dividendo Trenitalia SpA da RFI SpA, privatizzando la prima e fondendo la seconda in una Agenzia del trasporto ferroviario con la corrispondente direzione generale del MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti), a cui va affidato il controllo e vanno unificate altresì in una “FS Servizi” Italfer e le altre partecipate. Solo così potremo sostenere – conclude Misiti – il processo di coesione del paese attraverso l’avvio della concorrenza nel trasporto ferroviari o, dando un senso anche al settore dell’antitrust che dovrà vigilare sull’intero comparto”.

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FS: MISITI, “ISOLANO IL SUD, VANNO RIFORMATE”

(AGI) – Catanzaro, 14 dic. – “Le risposte del ministro Passera alle interrogazioni urgenti di alcuni deputati meridionali sugli incredibili tagli ai treni dal Sud sembrano scritte nell’ufficio dell’Amministratore Delegato per il contenuto giustificazionista delle nuove inaudite scelte del management di FS, che isolano di fatto la Calabria e la Sicilia dal resto del paese”. Lo dichiara l’ex sottosegretario Aurelio Misiti, deputato del gruppo Misto. “Siamo certi che il Ministro, di cui sono note la capacita’ e la cultura d’impresa, – continua – si sara’ certamente reso conto che le ferrovie italiane vanno riformate profondamente, mettendo sempre al centro dell’attenzione le necessita’ dei cittadini e non altro. Va smantellata a tal fine la holding Fs – insiste Misiti – dividendo Trenitalia SpA da RFI SpA, privatizzando la prima e fondendo la seconda in una Agenzia del trasporto ferroviario con la corrispondente direzione generale del MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti), a cui va affidato il controllo e vanno unificate altresi’ in una “FS Servizi” Italfer e le altre partecipate”. (AGI) Solo cosi’ potremo sostenere – conclude Misiti – il processo di coesione del paese attraverso l’avvio della concorrenza nel trasporto ferroviario, dando un senso anche al settore dell’antitrust che dovra’ vigilare sull’intero comparto.

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INFRASTRUTTURE: MISITI, PASSERA PRESENTA UN PIANO DELUDENTE E RIPETITIVO

(AGENPARL) – Roma, 12 dic – La presenza nel Governo del Ministro Passera ha creato grandi aspettative – scrive sul suo blog l’ex Vice Ministro alle infrastrutture Aurelio Misiti – ma egli ha presentato in Parlamento un piano per le Infrastrutture che risulta essere la fotocopia delle relazioni dei Ministri degli ultimi dieci anni e riassunta oggi su Affari e Finanza di Repubblica. Se si eccettuano alcune misure utili per l’attrazione di capitali privati, riportate nell’articolo 42 della finanziaria in discussione alla Camera – continua Misiti – che noi stessi avevamo previsto di inserire nel decreto in preparazione nel mese di ottobre, il resto è velleitario e ripetitivo. Nulla è emerso dalle dichiarazioni del Ministro in Commissione alla Camera – prosegue l’ex Vice Ministro – che riguardasse la riforma indifferibile del sistema ferroviario, per avviare la separazione netta tra RFI – Rete Ferroviaria Italiana – e Trenitalia, da privatizzare e metterla realmente sul mercato; il che avrebbe alimentato un processo di rinnovamento e di “equalizzazione” del servizio di trasporto ferroviario Nord-Sud, Est-Ovest, e non solo TAV – Treno Alta Velocità – per di più limitato a Napoli. Ma poiché la speranza è l’ultima a morire, va concesso ancora almeno un mese di tempo – conclude Misiti – affinché il Ministro e il suo Vice, già esperto amministratore di Banca Intesa-Infrastrutture, possano passare dalle parole ai fatti

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Manovra, Misiti: lo spread ci impone il si ma attendiamo investimenti per la ricerca scientifica e per il Mezzogiorno d’Italia

Voteremo la manovra Monti per “salvare l’Italia” e forse l’euro ma non è ancora la manovra per lo sviluppo: vanno rafforzati infatti gli atenei italiani e i centri di ricerca per riportare la crescita ai livelli dei paesi emergenti, come hanno fatto la Germania e l’Inghilterra all’apparire della crisi del duemila e sette ma anche paesi come Cina, Turchia, Brasile, Russia e India, -è quanto ha dichiarato l’on. Aurelio Misiti del Gruppo Misto dopo la conferenza stampa del Governo-.

Siamo convinti pure –ha continuato l’onorevole- che, senza realizzare un piano di piccole opere e senza il quadruplicamento ferroviario tra Salerno e Palermo, il Mezzogiorno è destinato all’isolamento e all’impoverimento.

Sono questi i temi – egli ha concluso – che porteranno benéfici effetti all’economia e soprattutto all’occupazione giovanile e femminile.

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MISITI: LE PICCOLE OPERE CI POSSONO SALVARE

(9Colonne) Roma, 2 dic – “Andrebbe inserito nel Governo almeno un esperto tecnico che capisca la differenza nel realizzare le piccole o le grandi opere; e visto che c’è stato un ‘qui pro quo di omonimia’ per i sottosegretari, si faccia giurare subito il Franco Braga indicato dall’ex Ministro Matteoli e poi a gennaio si parta con migliaia di piccoli cantieri per la prevenzione sismica in tutto il territorio nazionale, gestiti e coordinati dai Provveditorati alle Opere Pubbliche del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. L’Autorità dei Lavori Pubblici stima che in questi casi l’investimento pubblico di un miliardo di euro muove otto miliardi privati nel sistema produttivo, con evidenti riflessi occupazionali ed effetti positivi sulla domanda”. Lo afferma l’ex sottosegretario Aurelio Misiti, deputato del Gruppo Misto, a margine di un incontro sulle società organismo di attestazione delle imprese di costruzioni. Misiti ricorda che “i codici vigenti su lavori e forniture e sull’ambiente sono quanto di più complesso e contorto si possa immaginare con allungamenti insopportabili dei tempi burocratici dell’iter approvativo diqualunque lavoro pubblico; le stazioni appaltanti sono troppo numerose e molto spesso impreparate per la bisogna; ai Ministeri sono rimasti poteri di indirizzo, programmazione e finanziamento; mentre quelli di realizzare concretamente l’opera sono intestati alle Regioni e agli Enti Locali, alle società concessionarie comprese le FFSS e alle autorità portuali; le opere pubbliche sotto soglia comunitaria sono rapidamente cantierabili mentre le grandi opere, se non progettate e approvate, hanno bisogno di un iter burocratico di qualche anno”.

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INFRASTRUTTURE: MISITI, NEL GOVERNO SERVE UN TECNICO ESPERTO

(AGENPARL) – Roma, 02 dic – “I banchieri possono fare le opere pubbliche? La mia risposta è si a condizione che abbiano consapevolezza almeno sui seguenti quattro punti: i codici vigenti su lavori e forniture e sull’ambiente sono quanto di più complesso e contorto si possa immaginare con allungamenti insopportabili dei tempi burocratici dell’iter approvativo di qualunque lavoro pubblico; le stazioni appaltanti sono troppo numerose e molto spesso impreparate per la bisogna; ai Ministeri sono rimasti poteri di indirizzo, programmazione e finanziamento, mentre quelli di realizzare concretamente l’opera sono intestati alle Regioni e agli Enti Locali, alle società concessionarie comprese le FFSS e alle autorità portuali; le opere pubbliche sotto soglia comunitaria sono rapidamente cantierabili mentre le grandi opere, se non progettate e approvate, hanno bisogno di un iter burocratico di qualche anno”. Lo afferma Aurelio Misiti del Gruppo Misto, ex viceministro delle Infrastrutture, a margine di un incontro sulle “SOA”- società organismo di attestazione delle imprese di costruzioni.

“In base a quanto sopra e alle urgenze della nostra economia – continua – andrebbe inserito nel Governo almeno un esperto tecnico che capisca la differenza nel realizzare le piccole o le grandi opere; e visto che c’è stato un “qui pro quo di omonimia” per i sottosegretari, si faccia giurare subito il Franco Braga indicato dall’ex Ministro Matteoli e poi a gennaio si parta con migliaia di piccoli cantieri per la prevenzione sismica in tutto il territorio nazionale, gestiti e coordinati dai Provveditorati alle Opere Pubbliche del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
L’Autorità dei Lavori Pubblici stima che in questi casi l’investimento pubblico di un miliardo di euro muove otto miliardi privati nel sistema produttivo, con evidenti riflessi occupazionali ed effetti positivi sulla domanda”.

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