Intervento in Aula dell’On. Misiti sul finanziamento pubblico ai partiti

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l’onorevole Misiti. Ne ha facoltà per nove minuti.

AURELIO SALVATORE MISITI. Signor Presidente, l’iniziativa legislativa con  unificato delle proposte di legge sul finanziamento pubblico dei partiti, sebbene nata da insistenti attacchi esterni al mondo politico, è pur sempre un segno che il Parlamento è, in qualche modo, lo specchio del nostro Paese.
In Parlamento vi è chi critica il dimezzamento dei contributi e chi, invece, ritiene che bisognerebbe abrogare completamente il finanziamento pubblico. Noi della componente Grande Sud-PPA, del gruppo Misto, che insieme alla Lega Nord Padania, abbiamo chiesto al Parlamento di rinunciare a discutere un testo, quasi blindato in I Commissione in sede legislativa, senza un ampio dibattito in Aula, siamo del parere che, allo stato, ci sia ancora bisogno di un contributo pubblico alla politica, per evitare che questa sia riservata soltanto a pochi gruppi di cittadini benestanti, con una netta discriminazione degli strati più poveri dei cittadini italiani. Nello stesso tempo, non dobbiamo trascurare che il testo che abbiamo di fronte affronta anche il tema del contributo privato, sia degli iscritti ai partiti, sia dei sostenitori esterni. D’altra parte, in grandi Paesi come la Germania, la Francia o la Spagna, i partiti vengono finanziati dallo Stato in misura molto vicina a quella che riguarda i nostri. Si tratta, però, di stabilire, anche in Italia, un sistema di verifiche serie che impedisca comportamenti truffaldini di singoli personaggi che si definiscono dirigenti di partito.
L’accelerazione data nel calendario parlamentare all’argomento è dovuta, principalmente, agli episodi di malcostume di alcuni tesorieri degli stessi partiti presenti in Parlamento, e anche di partiti che non esistono più.
Riteniamo inoltre che l’Italia, anche in questo caso, non abbia bisogno di istituire nuovi strumenti di verifica e di controllo. Questi strumenti ci sono, sono sufficienti e lavorano senza bisogno di ulteriori spese. Non ci hanno, infatti, persuaso le ragioni per cui si è prevista l’istituzione di una commissione formata poi, nella struttura fondamentale, dalla stessa Corte dei Conti. Non capiamo qual sia la ragione di questo, e la giustificazione che è stata addotta, ossia che vi sono contributi privati, per cui bisogna prevedere anche un delegato della Corte di Cassazione o del Consiglio di Stato, non ci convince. Riteniamo che la Corte dei conti sia un istituto, magari con una sezione specifica, che può benissimo verificare la trasparenza dei contributi pubblici e privati, nell’esercizio del suo diritto-dovere di controllarne la gestione.
Vorremmo inoltre che si innovasse la materia tenendo conto anche della crisi economica dell’Eurozona e della necessità di ridurre gli sprechi in tutti settori vitali dello Stato, compreso quello della politica.
Il dibattito nel Paese ci dovrebbe indurre a scrivere norme chiare sulla definizione di partito. Per esempio, nel sistema di finanziamento pubblico tedesco, sta al primo posto, proprio in testa, la definizione di partito politico, evitando ogni riferimento ai movimenti. Non ho capito perché bisogna finanziare i partiti ed i movimenti politici. Spesso questi movimenti sono fantasmi, che oggi ancora incassano somme non dovute, anche quando non esistono.
Le organizzazioni che hanno eletti nel Parlamento italiano o europeo o nei consigli regionali si possono definire soltanto partiti, con statuti e regolamenti che rispettano la lettera e lo spirito dell’articolo 49 della Costituzione repubblicana, che si intende normare per legge a partire dal giorno 24 di questo mese.
Anche la giustificazione della trattazione di questi due argomenti in leggi diverse ci sembra non convincente. Nemmeno la citazione che ha fatto il collega Zaccaria ci convince con il testo portato a giustificazione di questa separazione, che è quello di Costantino Mortati, il quale, come ben ricordava l’onorevole Tassone, su questo punto ha subito proprio la sconfitta democratica all’interno in quest’Aula.
Oggi in Italia vi è la necessità di stabilire con chiarezza la definizione dei compiti dei partiti, nonché di regolamentare gli ordinamenti interni degli stessi attraverso statuti e programmi. Tale disciplina, prevista per legge, difficilmente può essere disgiunta dalla materia del finanziamento pubblico, di cui devono essere stabiliti i principi ed entità per agire con determinazione e porre fine agli scandali, che aggravano la diffidenza dei cittadini verso la politica e le istituzioni. Questa è la cosa più importante.
I partiti devono essere obbligati a fornire una pubblica rendicontazione circa l’utilizzo dei fondi, che sono affluiti nelle loro casse o tesorerie. In definitiva, quindi, il provvedimento anche se presenta qualche anomalia da correggere con gli emendamenti in Aula, costituisce pur sempre un passo avanti verso un sistema che ormai è già stato sperimentato in altri Paesi con buoni risultati

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INFRASTRUTTURE: MISITI, AVVIARE PIANO PICCOLE OPERE SUD

(ANSA) – ROMA, 23 APR – ‘E’ encomiabile il tentativo del ministro Passera di comunicare al Paese che il governo dei tecnici non si occupa solo di tagli, rigore e tasse come l’IMU, ma anche di sviluppo economico. C’e’ da augurarsi pero’ che le cifre destinate alle infrastrutture, cioe’ circa 70 miliardi, vengano rapidamente destinate a progetti cantierabili nell’immediato, soprattutto nei territori meridionali dove, come e’ noto, le ferrovie e le autostrade attuali non sono affatto idonee a svolgere un ruolo attivo nel sistema economico europeo’. Cosi’ il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati, Aurelio Misiti.
‘Occorre attrezzare le ferrovie italiane, oltre a quanto oggi si sta facendo per il trasporto passeggeri – aggiunge l’esponente del movimento arancione -, per poter trasferire in tempi concorrenziali con la navigazione le merci provenienti dall’oriente dal Sud Italia (Gioia Tauro, Taranto, Cagliari) verso i ricchi mercati del centro nord italiano ed europeo. Va completata in tempi ragionevoli – prosegue – la rete autostradale nelle cinque regioni del Mezzogiorno comprendenti la stessa Sardegna. Cio’ richiede una politica del fare, liberata dalla compressione malavitosa, che possa attirare fondi di investimento provenienti dal mercato internazionale’.
Misiti annuncia che ‘Grande Sud e’ disponibile a collaborare con il Governo alla realizzazione di un grande piano nazionale che parta dalle piccole opere come la manutenzione straordinaria degli oltre 50.000 ponti stradali e ferroviari alla costruzione delle autostrade Taranto-Reggio Calabria, Gela-Castelvetrano, Palermo-Agrigento, Palermo-Alcamo-Mazara del Vallo, Alcamo-Dattilo-Trapani ‘Birgi’-Mazara Del Vallo, compresa la tangenziale esterna di Palermo, Cagliari-Sassari-Olbia, nonche’ alla costruzione del sistema ferroviario moderno ad alta velocita’ negli stessi territori. Un’azione di governo basata su un Piano cosi’ ambizioso – conclude il capogruppo del movimento arancione alla Camera dei deputati – paragonabile a quello della Germania dopo la caduta del muro o addirittura al piano americano dopo la grande depressione, rappresenterebbe la vera strada da percorrere per riportare l’Italia nel novero delle grandi nazioni europee’. (ANSA).

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PARTITI: MISITI, TESTO IN AULA PER VERO DIBATTITO

(ANSA) – ROMA, 18 APR – ‘Restituendo la parola all’Aula di Montecitorio abbiamo evitato l’accusa che l’opinione pubblica ci avrebbe mosso di volere strozzare il dibattito sui rimborsi elettorali, limitandolo a un gruppo ristretto di parlamentari.
E’ bene che certi argomenti vengano affrontati alla luce del sole’. Lo afferma il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, spiegando la decisione dei parlamentari del movimento arancione di firmare contro l’esame in sede legislativa del provvedimento sulla trasparenza dei bilanci dei partiti.
‘Il messaggio – aggiunge Misiti – e’ chiaro: la politica non deve nascondersi, anche di fronte all’urgenza e alla necessita’ di riformare il sistema del finanziamento dei partiti, ma pretendere di essere sempre verificata come una qualsiasi ‘societa’ pubblica”. (ANSA).

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RISPOSTA DEL GOVERNO ALL’INTERROGAZIONE DELL’ON MISITI SULLE POLITICHE ECONOMICHE E SOCIALE DEL MEZZOGIORNO

VITTORIO UMBERTO GRILLI,: Signor Presidente, ringrazio l’onorevole interrogante per il quesito da egli posto. Al riguardo si fa presente che, nell’ottica di incentivare l’occupazione per il tramite dell’investimento di capitali nelle regioni del Mezzogiorno, l’articolo 2 del decreto-legge 13 maggio 2011 n. 70, convertito nella legge 12 luglio 2011, n. 106 e di recente modificato dall’articolo 59 del decreto-legge 9 febbraio 2012, ha introdotto un credito di imposta di favore dei datori di lavoro che, nel periodo compreso tra il 14 maggio 2011 ed il 13 maggio 2013, assumano in tali aree territoriali lavoratori dipendenti a tempo indeterminato definiti nell’accezione comunitaria «svantaggiati» o «molto svantaggiati».L’agevolazione rientra tra gli strumenti specifici previsti a livello europeo dal Patto Euro plus del 24 e 25 marzo 2011 al fine della promozione della produttività nelle regioni europee in ritardo di sviluppo e risponde ai requisiti attualmente previsti dalla Commissione europea. Attualmente i lavori di predisposizione del decreto attuativo sono ormai in fase di ultimazione.Al fine di favorire lo sviluppo del Paese, in particolare nel Mezzogiorno, sono state previste misure finalizzate ad incrementare la dotazione infrastrutturale, introducendo agevolazioni fiscali per attrarre investimenti di capitali privati. Inoltre, il Governo sta valutando una serie di ulteriori misure, sempre finalizzate all’attrazione di detti capitali.

Per ciò che concerne le misure già in atto, l’articolo 18 della legge di stabilità per il 2012 ha previsto la possibilità di finanziare infrastrutture mediante defiscalizzazione. In particolare, è previsto che possa essere ridotto o azzerato il contributo pubblico a fondo perduto per le società di progetto relativo alle nuove strutture stradali o autostradali da realizzarsi con il sistema di finanza a progetto, nonché per le nuove opere di infrastrutturazione ferroviaria e metropolitana e di Pag. 66sviluppo ed ampliamento dei porti e dei collegamenti stradali e ferroviari inerenti ai porti nazionali appartenenti alla rete strategica europea. Per quanto concerne poi, come richiesto, la realizzazione di infrastrutture nelle regioni meridionali, il Governo ha dato corso ad una operazione che garantisce al Mezzogiorno un valore globale di risorse pari a 9,6 miliardi di euro. Tale azione è stata caratterizzata sia dallo sblocco di interventi adottati approvati dal CIPE prima del 31 dicembre 2008, ma mai cantierati, sia attraverso l’utilizzo dell’apposito fondo per le infrastrutture strategiche, sia attraverso la conferma di interventi ritenuti indifferibili. In particolare ricordo, in primo luogo, il Piano per il sud, approvato il 13 agosto 2011 e registrato alla Corte dei conti il successivo 28 dicembre.

In secondo luogo, per quanto riguarda gli interventi per il Mezzogiorno inseriti nel Piano per il sud, si provvederà alla redazione di appositi contratti infrastrutture e sviluppo, i cosiddetti CIS. A tale riguardo, il Governo ha stabilito che tali contratti siano stipulati per i corridoi stradali e ferroviari. È già pronto, peraltro, il contratto per il corridoio Napoli-Bari, che a tutti gli effetti rappresenterà il primo esperimento di CIS e, quindi, consentirà l’avvio immediato dell’intera procedura.
Sempre nell’ambito del Piano per il sud vi sono quote finanziarie per dare l’avvio ad altri interventi strategici, tra i quali è possibile in questa sede evidenziare gli interventi stradali per la Termoli-San Vittore, l’asse ferroviario Napoli-Bari-Lecce-Taranto e l’asse Salerno-Reggio Calabria.

RISPOSTA ON. MISITI:

AURELIO SALVATORE MISITI. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, intanto la ringrazio per aver fatto un riassunto delle questioni che riguardano gli argomenti che ho sollevato nell’interrogazione a risposta immediata. D’altra parte questo tipo di risposte era già abbastanza noto perché noi abbiamo sempre seguito tale questione. Tuttavia, non vediamo un impegno nuovo e successivo perché la fiscalità di vantaggio ancora è di là da venire e speriamo che essa abbia degli effetti positivi. Abbiamo però delle certezze, rappresentate ad esempio dal mancato studio di fattibilità del quadruplicamento ferroviario che va da Salerno a Palermo.

Lei capisce che se non c’è questo investimento le ferrovie del Mezzogiorno rimarranno un secolo indietro rispetto a tutto il resto del Paese. Parliamoci chiaro, questo è un fatto che dipende molto dalla situazione delle ferrovie. Per esempio, noi abbiamo il sistema ferroviario italiano che è un unicum, è un sistema ferroviario in cui c’è una holding da cui dipendono tutti gli altri; sono 15 le società che dipendono, e il controllo avviene solo dal punto di vista finanziario, nel senso che ogni anno si approva il bilancio e basta.

Quindi riteniamo che bisogna avere una chiarezza sul recupero dei fondi FAS perduti, ossia 28 miliardi di euro che il CNEL ha segnalato, ha certificato, e questi vanno concentrati nelle infrastrutture ferroviarie che sono le uniche dove non è possibile in qualche modo attirare fondi privati. Su quelle stradali e autostradali ciò è possibile e vedremo come; seguiremo l’impegno del Governo e speriamo che il Governo accolga il nostro desiderio di arrivare a realizzazioni concrete.

 

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QUESTION TIME: MISITI INTERROGA IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE SULLE POLITICHE DELLO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL MEZZOGIORNO

Al Ministro dell’economia e delle finanze.

– Per sapere – premesso che:

i principali organismi istituzionali italiani, europei e internazionali ritengono che per far decollare l’economia italiana occorra sviluppare il Mezzogiorno;

le indagini statistiche dei più importanti istituti di ricerca (Svimez, ufficio studi Banca d’Italia, Istat, uffici studi Osce ed altri) dimostrano che nel Sud Italia la disoccupazione giovanile e, in particolare, femminile risulta in percentuale tra le più alte dell’intero continente;

l’emigrazione giovanile verso il Nord Italia e gli altri Paesi europei ha raggiunto valori così elevati, tali da far considerare le regioni meridionali «spopolate» della maggioranza della popolazione intellettuale, con dannosi effetti sulla stessa formazione della nuova classe dirigente meridionale;

la crisi economica in atto, diversamente da quanto avvenuto in quella del 2008 quando la preponderanza dei lavoratori pubblici rispetto a quelli privati ha salvaguardato in qualche modo il potere d’acquisto delle famiglie, colpisce duramente più che altrove l’occupazione in tutti i settori, riducendo sensibilmente le disponibilità finanziarie dei cittadini e delle piccole imprese presenti nel territorio, soprattutto quelli operanti nel turismo e nell’agricoltura;

la stretta del credito per questi operatori rischia di far fallire le imprese degli unici comparti che hanno retto fino al 2010;

gli effetti del patto di stabilità e delle minori entrate nei bilanci dei comuni contribuiscono alla recessione e alla drastica riduzione dell’occupazione negli enti legati alle amministrazioni locali;

i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione verso le imprese che hanno eseguito lavori pubblici e verso le aziende private che operano nel campo sanitario, complice anche la stretta sul credito, costringono molte di queste a portare i libri in tribunale; LEGGI TUTTO…

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Parco Romani Catanzaro, continua la mediazione di Misiti con il ministero dello Sviluppo Economico

Quotidiano della Calabria – 30 marzo 2012

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Parco Romani Catanzaro, oggi al Ministero dello Sviluppo il “tavolo” ottenuto dall’On. Misiti

Gazzetta del Sud – 27 Marzo 2012

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TAV: MOZIONE GRANDE SUD, OPERA STRATEGICA, ALTA VELOCITA’ ANCHE AL SUD


(AGENPARL) – Roma, 26 mar – “Le opposizioni strumentali organizzate da forze minoritarie nel territorio della Val di Susa, malauguratamente sfociate in atti di inaudita violenza contro le forze dell’ordine, non devono condizionare l’azione del Governo italiano e delle Istituzioni del territorio, tutti favorevoli alla realizzazione di un’opera moderna, che rende possibile raggiungere gli obiettivi europei di crescita inclusiva e sostenibile, che favorisca la coesione degli Stati membri”. Lo ha detto il capogruppo di Grande Sud alla camera dei deputati, illustrando nell’Aula di Montecitorio la mozione del movimento arancione sulla Tav. “Il prezioso lavoro di consultazione dell’Osservat orio, istituito dal Governo Berlusconi nel 2005 e confermato dal Governo Prodi – ha spiegato Misiti -, ha consentito all’Italia, anche se in un tempo eccessivo protrattosi per sei anni, di giungere alla predisposizione di un progetto del tutto compatibile con il paesaggio, l’urbanistica e più in generale l’ambiente di quel territorio che va dal confine alpino fino alla città di Torino”. LEGGI TUTTO…

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LAVORO: MISITI “NON C’È SOLO ART.18, GUARDARE A ESIGENZE SUD”

ROMA (ITALPRESS) – “Sulla questione lavoro Grande Sud ritiene le proposte del Governo importanti e innovative in particolare quelle riguardanti il superamento della frammentazione dei contratti per i precari e la prevalenza dell’apprendistato per l’accesso al mondo del lavoro”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti, che aggiunge: “Il tanto discusso articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che ha svolto un ruolo importante nei decenni passati, va adeguato alle nuove realta’ economiche dei Paesi industrializzati”. Per l’esponente del movimento arancione “il Governo tecnico guidato da Mario Monti su questo punto sta proprio eseguendo ‘il compito a casa’ di collegare la posizione italiana a quella dei Paesi europei piu’ avanzati in termini di leggi sul lavoro, che riguarda tra l’altro la flessibilita’ in entrata e in uscita. Grande Sud – prosegue -, avendo come missione la tutela e la crescita delle realta’ economiche meridionali, appoggia ogni provvedimento che sostenga le forze interne alla societa’ meridionale capaci di organizzarsi per produrre la quantita’ di ricchezza necessaria alla riduzione del gap con il resto del Paese e pertanto – conclude Misiti – il disegno di legge che il Governo proporra’ al Parlamento sara’ da noi valutato, possibilmente migliorato e infine, con convinzione, votato dai nostri Parlamentari”. (ITALPRESS).

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Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività: intervento dell’on. Misiti

Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, ci apprestiamo a votare il testo del provvedimento sulle liberalizzazioni in un clima piuttosto caldo, provocato da un altro tema affrontato dal Governo nel quadro predisposto per superare la crisi economica del Paese: la riforma del mercato del lavoro che speriamo anch’essa vada in porto.

Sul piano dei contenuti i deputati di Grande Sud convengono con il testo del Governo modificato e in parte migliorato dal Senato della Repubblica ma apprezzano anche la presenza, in Commissione finanze e in Aula durante la discussione sulle linee generali, dello stesso Presidente Monti. Per questi motivi abbiamo votato la fiducia con convinzione ed esprimeremo voto favorevole sul testo presentato a questo Camera dal Governo.

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